Le strade del male: recensione del film Netflix con Tom Holland
La recensione de Le strade del male, il film di Antonio Campos con Tom Holland e Robert Pattinson, tra fede e violenza nell’America degli anni ‘50 e '60
Un viaggio tortuoso e viscerale nell’abisso di un’America rurale dove fede e violenza si intrecciano in una spirale di perdizione e sangue, all’interno della quale speranza e giustizia vengono marginalizzate. È questo le Le strade del male (The Devil All the Time), l’opera rilasciata da Netflix, diretta da Antonio Campos e prodotta da Jake Gyllenhaal e Randall Poster, che adatta il romanzo di Donald Ray Pollock, portando sullo schermo un cast di tutto rispetto tra cui figurano Tom Holland , Bill Skarsgård, Robert Pattinson, Mia Wasikowska, Riley Keough , Jason Clarke , Sebastian Stan , Harry Melling e Eliza Scanlen.
In un arco di tempo che va dal 1945 al 1965, l’intreccio narrativo ruota attorno a Arvin Russell, il cui padre di ritorno dalla seconda guerra mondiale è perseguitato da una terribile scena di crocifissione umana a cui ha dovuto assistere durante il conflitto e si affida maniacalmente a Dio per chiedere la guarigione della giovane moglie malata di cancro. Quando questa muore, Willard disperato si suicida e Arvin viene cresciuto dai nonni assieme alla sorellastra Lenora, orfana del predicatore Roy e della sua compagna Helen. Ad intersecarsi con Arvin sono poi le storie della coppia di serial killer Carl e Sandy, dello sceriffo corrotto Lee Boedecker e del nuovo reverendo predicatore Preston Teagardin.
Le strade del male è un film sulla decadenza morale e la distorsione della fede nell’America di periferia tra gli anni ’50 e ‘60
Attraverso la voce fuori campo da narratore onnisciente dello stesso Pollock i diversi fili si tessono componendo una tela coerente e complessa che sfida lo spettatore, portandolo nelle viscere più estreme della decomposizione morale nascosta tra le pieghe della periferia americana. Il racconto è lungo e inizialmente ci vuole un po’ di pazienza affinché il quadro inizi a delinearsi in maniera solida, ma regista e sceneggiatore sono abili nel non perdere la bussola all’interno di un dedalo di situazioni apparentemente indipendenti ma in realtà fortemente connesse. Una trama impegnativa da gestire ma che sullo schermo emerge in maniera compatta, restituendo allo spettatore un gioco oscuro e gotico, pregno di decadimento e ipocrisia. È un film sulla distorsione della fede, dove l’occhio del narratore squarcia il velo in superficie mettendo a nudo ciò che sta dietro al moralismo d’occasione, ma contemporaneamente mostra anche fin dove possono arrivare morbose convinzioni e rigidi costrutti.
Il film di Antonio Campos si addentra in maniera convincente nel bigottismo e nell’ipocrisia dell’umanità
Tra le pieghe della storia emerge forte uno sguardo d’orrore su d’una società malata e perversa, segnata da un conservatorismo basato su di un’ignoranza inconsapevole che avvelena i rapporti umani. È una società dove la fede diventa l’unico appiglio, consolazione nella difficoltà economica, ossigeno per il fanatismo e che allo stesso tempo funge da grimaldello su cui far leva per i più spregiudicati. C’è tanta sofferenza all’interno de Le strade del male, una sofferenza quasi senza via d’uscita, dove le emozioni positive sono ridotte ad un lumicino tenue e le tragedie umane prendono il sopravvento. Campos si dipana con maestria tra le miserie, le bassezze e le difficoltà dei suoi personaggi, plasmando un materiale molto corposo e di difficile gestione, non risultando perfetto ma sicuramente efficace.
Talvolta il ritmo non è costante e non tutti i personaggi riescono ad avere lo stesso approfondimento e lo stesso spessore, tuttavia il regista – con mano sapiente e virtuosa – si addentra convincentemente all’interno degli animi dei suoi protagonisti e produce una tensione palpabile che sferza l’interiorità di ognuno di noi. C’è anche molta violenza – un carattere pulp spesso brutale e diretto – che forse a qualcuno potrebbe risultare indigesta ed eccessiva, ma che in realtà si mostra come elemento imprescindibile del crudele quadro in cui sono dipinte le vicende del film.
Le strade del male può contare su un cast eccelso e ispirato
Funzionali sono poi i desolati paesaggi che fanno da sfondo ed esaltano il nichilismo intrinseco della storia, valorizzati da una fotografia e una scenografia ben curata. È però il cast a far brillare maggiormente l’insieme dell’opera, con interpretazioni unanimemente convincenti e perfettamente armoniose tra loro. A spiccare primariamente sono Tom Holland, che trasmette eccezionalmente l’evoluzione tragica e il carattere complesso del personaggio di Arvin con una performance densa di pathos, e Robert Pattinson, superbo nei panni del roboante e al contempo ripugnante predicatore dai tratti morali decadenti. Convince anche Jason Clarke nei panni del perverso e psicotico killer, così come Bill Skarsgård incarna perfettamente il dramma del disturbo post-traumatico a seguito del conflitto armato. Ma è il lavoro corale a cogliere nel segno pienamente, dove ogni interprete riesce a trasmettere le sfaccettatura caratteriali e psicologiche dei propri personaggi.
Le strade del male non è perfetto ma è un lavoro ben riuscito sul peccato e la società conservatrice
Il film di Antonio Campos è un lavoro fortemente evocativo, che porta sullo schermo una storia intrecciata di anime corrotte e sfregiate alla ricerca di speranza e salvezza. Al contempo ci introduce ad una gamma di personaggi il cui trait d’union è il peccato, declinato tra ingenuità e spregiudicatezza, tra psicopatici e ciarlatani, dove le conclusioni e le soluzioni dei fili narrativi sono estreme e le speranze di redenzione e salvezza ridotte ai minimi termini. Campos getta uno sguardo critico – attraverso la narrazione extradiegetica di Pollock – su di un bigottismo falso e ipocrita, ma ne delinea contemporaneamente anche il candore e il disagio da cui esso è prosperato. Netflix è riuscita così a portare sulla sua piattaforma un thriller infarcito di noir e melodramma che smuove la coscienza e non lascia indifferenti. Un’opera imperfetta ma affascinante, che scava negli aspetti più torbidi della condizione umana, in un ritratto crudele ed efficace, che sa come colpire e come attrarre, trasformando le miserie umane in un’epopea d’impatto.
Le strade del male è disponibile su Netflix dal 16 settembre 2020.