Le traversiadi. Cinque viaggi (più uno) con gli sci al limite delle Orobie: recensione del docu-film
Un viaggio fra le montagne e al contempo nella storia dell’alpinismo per rendere il giusto e sentito omaggio agli ideatori della storica traversata delle Orobie.
Era il maggio del 1971 quando Angelo Gherardi, Franco Maestrini e Giuliano Dellavite idearono e affrontarono quella che da allora appassionati, amatori e professioni dello sci alpino conoscono come la mitica traversata delle Orobie dal lago di Como a Carona di Valtellina: 180 km e 15.000 metri di dislivello da compiere in una settimana tra i ghiacci e le rocce della regione italiana più antropizzata. Lì a poca distanza dalle sedi della logistica, dai capannoni industriali, dagli apericena, si scoprono luoghi selvaggi, meravigliosi e solitari che fanno da cornice a un itinerario duro e impervio percorso da quel primo storico tentativo altre tre volte negli anni avvenire. L’ultima in ordine di tempo, quinta cronologicamente parlando, è quella portata a termine nella primavera del 2018 dal duo formato da Marco Cardullo e Maurizio Panseri, la cui cronaca dettagliata ed emozionante si è tramutata nel tessuto narrativo del docu-film dal titolo Le traversiadi. Cinque viaggi (più uno) con gli sci al limite delle Orobie, che inizierà il suo percorso distributivo a tappe in quel di Bergamo a partire dal 15 gennaio.
Le traversiadi: una doppia bisettrice narrativa interseca in maniera equilibrata passato e presente
A firmarne la regia a quattro mani sono lo stesso Maurizio Panseri in compagnia di Alberto Valtellina. Il risultato è un viaggio fra le montagne e al contempo nella storia dell’alpinismo per rendere il giusto e sentito omaggio agli autori di quel percorso e a una disciplina che hanno contribuito ad accrescere. Si muove, infatti, su questa doppia bisettrice intersecata tra passato e presente la timeline di un documentario che lega in maniera scorrevole ed equilibrata le riprese di questa nuova traversata con la preparazione e gli incontri tra le valli bergamasche e la Francia con una serie di figure che a vario titolo hanno preso parte o sono coinvolte affettivamente o sportivamente agli ideatori dell’itinerario originale.
Le traversiadi: un road movie alpino che sa stupire lo spettatore
Tra testimonianze dirette, ricordi, mappe, cimeli dell’epoca, preziosi repertori fotografici e in super 8 che vanno a incastonarsi via via nel racconto per immagini e parole della recente esperienza sciistica di Panseri e Cardullo, si compone sullo schermo un road movie alpino che colpisce l’occhio dello spettatore in primis per i paesaggi mozzafiato (vette, dighe, passi e muri) che fanno da sfondo o che si rendono essi stessi protagonisti della narrazione. Il tutto accompagnato in maniera armoniosa dalle noti avvolgenti, alcune delle quali acustiche, di Alessandro Adelio Rossi che mette così il proprio timbro su una colonna sonora che funge anche da punteggiatura ritmica per il racconto.
La distribuzione e i prossimi appuntamenti con Le traversiadi
Dopo la prima apparizione pubblica ecco alcune dei prossimi appuntamenti con Le traversiadi: Padova, Cinema Esperia 29 gennaio; Mantova, Cinema del Carbone; Morbegno, Cineforum 14 febbraio. Genova, Cineclub Nickelodeon 30 gennaio); Nembro, Modernissimo; S. Pellegrino Terme, Cineteatro. Altre date in via di definizione.