Le verità: recensione del film di Giuseppe Alessio Nuzzo

Le verità è il primo film diretto da Giuseppe Alessio Nuzzo con Francesco Montanari nei panni di Gabriele Manetti: un uomo in grado di prevedere il futuro.

Cercare di riportare film di genere in Italia non è certamente un’impresa facile. In una sovrabbondanza di commedie stereotipate, star del web impuramente avventate verso il successo cinematografico, drammi dai tipici risvolti melò, innalzare la qualità del nostro cinema – che non per questo ha smesso di regalarci a tratti opere estremamente preziose – è diventato punto focale di molti giovani cineasti contemporanei, non tutti in grado però di soddisfarlo adeguatamente.

Salutato festosamente lo scorso anno il già oggetto di culto Lo chiamavano Jeeg Robot, con un evidente rimando al regista dell’opera, il ventisettenne Giuseppe Alessio Nuzzo racconta nel suo primo film da regista Le verità (trailer e trama) l’insolita storia dell’imprenditore Gabriele Manetti, thriller psicologico che, pur partendo con buoni propositi, si rivela essere inconcludente.

Gabriele Manetti (Francesco Montanari) torna dopo un viaggio di lavoro in India completamente scombussolato. Acquisita durante il soggiorno l’abilità di prevedere attimi che avverranno nel futuro, per Gabriele gestire la propria vita sentimentale e il lavoro nella fabbrica del padre Giovanni (Luigi Diberti) risulta un compito pressoché insuperabile. Neanche il conforto e l’appoggio della compagna Michela (Nicoletta Romanoff) e del caro amico Alfredo (Fabrizio Nevola) sembrano poterlo aiutare, fino al giorno in cui Gabriele non rimane vittima di un grave incidente.

Le verità: protagonista e film da non poter prendere sul serio

Venezia 73 - Le Verità: trailer, foto e backstage del film con Maria Grazia Cucinotta e Nicoletta Romanoff

Un protagonista che non riesce a farsi prendere sul serio. Visioni, crisi isteriche, momenti di totale confusione. Frustrato per la sua situazione si ritrova in estrema lotta con se stesso e la superficiale realtà che gli sta attorno.

Un protagonista che non riesce a farsi prendere sul serio perché colonna portante di un film che non glielo permette assolutamente. Partendo da una messa in scena amatoriale, Le verità risente di una sceneggiatura inadeguata scritta a più mani da Toni Turpia, Daniele Pace e dallo stesso regista Nuzzo, un racconto sconclusionato che si appropria del mistico mondo della preveggenza accantonandolo poi in un angolo e sfruttandolo poco e male a proprio confuso piacimento.

Con inappropriati riferimenti alla filmografia del britannico Christopher Nolan, il montaggio di Mario Vezza viene inframmezzato da interferenze atte a evidenziare i disturbi della mente ai quali il personaggio principale è costretto a sottostare, momenti percettibili e fastidiosi a fronte di un’operazione mal riuscita che invece di porre lo spettatore nella condizione psicologica di Gabriele Manetti lo allontana dalla pellicola per la sua rappresentazione rustica e grezza.

Venezia 73 - Le Verità: trailer, foto e backstage del film con Maria Grazia Cucinotta e Nicoletta Romanoff

La regia si mostra inefficiente, sicuramente al regista Giuseppe Alessio Nuzzo occorre un po’ di pratica prima di acquisire una propria personale abilità creativa e tecnica sul campo. Ma la peggior mossa del giovane cineasta campano ha interessato una pessima direzione degli sventurati attori partecipi delle sfortunate sorti di Le verità: Francesco Montanari – grandissimo talento – si presta probabilmente alla più bassa interpretazione dall’inizio della sua carriera, finto ed esagerato nella distorsione del volto e negli ispirati pianti del suo protagonista, punta di diamante del trio formato da Nicoletta Romanoff e Fabrizio Nevola, che non brillano nel contesto filmico.

Nessun ritorno al genere e nessuna doppia verità da seguire, il film di Giuseppe Alessio Nuzzo si rivela un’opera che non risparmia se stessa e non sottrae il suo influsso negativo neanche all’ascolto, costretto alle melodie poco confacenti del compositore e pianista Adriano Aponte.

Le verità è al cinema dal 27 aprile.

Regia - 1
Sceneggiatura - 1
Fotografia - 1
Recitazione - 1
Sonoro - 1
Emozione - 1

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