Leo da Vinci – Missione Monna Lisa: recensione
Leo da Vinci - Missione Monna Lisa immagina le gesta di un Leonardo da Vinci alle prese con una rocambolesca avventura alla ricerca di un tesoro, un soggetto sviluppato approssimativamente che dimostra più potenzialità sprecate che pregi
Dalla Firenze rinascimentale al mondo digitale contemporaneo, la figura di Leonardo da Vinci non ha mai visto tramontare il proprio fascino e la propria celebrità, diventando anche più volte protagonista di rivisitazioni televisive e cinematografiche in chiave pop. In questo filone si colloca Leo da Vinci – Missione Monna Lisa, il film d’animazione firmato da Sergio Manfio che immagina la giovinezza di Leonardo da Vinci alle prese con le sue geniali invenzioni, una rocambolesca caccia al tesoro e i problemi tipici dell’adolescenza, come trovare il coraggio di dichiararsi alla propria innamorata, quella stessa Lisa immortalata nel suo dipinto più celebre.
La figura storica di Leonardo da Vinci funge in realtà solo come un pretesto per mettere in scena un’avventurosa storia di amicizia, lasciando sullo sfondo la realtà del mondo rinascimentale e trascurando qualsiasi accuratezza storica in favore di una contaminazione tra passato e presente che vorrebbe conferire al film un’identità unica e ben delineata all’interno del panorama animato italiano. Purtroppo il processo creativo non si dimostra sempre all’altezza dei propositi, riducendo notevolmente l’impatto del film e sciupando le enormi potenzialità che Leo da Vinci – Missione Monna Lisa avrebbe potuto avere.
Leo da Vinci – Missione Monna Lisa: un pasticcio animato con molte potenzialità inespresse
L’ottima idea di attualizzare la figura di Leonardo da Vinci per renderla più famigliare al giovane pubblico si traduce nella scrittura di un eroe che ben poco ha a che vedere con il genio fiorentino, che assume qui i comportamenti tipici di molti eroi del cinema e della televisione. Per quanto carismatico, il giovane Leo che dà il titolo al film ha davvero poco in comune con il personaggio storico, così come la trama si configura come un classico racconto d’avventura con nessun punto in comune con la biografia vinciana; verrebbe da chiedersi quale sia, dunque, il vantaggio di chiamare in causa la figura di Leonardo da Vinci, se poco o nulla il film ha in comune con lui. Più interessante sarebbe stato, forse, vedere interagire Leo all’interno dell’ambiente che storicamente lo ha visto protagonista, senza dover per forza sacrificare l’azione: in questo modo si sarebbe coniugato il divertimento di un film frizzante con una trama maggiormente incentrata sulla figura storica del suo protagonista.
Film d’avventura senza particolari velleità artistiche, Leo da Vinci – Missione Monna Lisa costruisce una trama estremamente lineare, per quanto talvolta impacciata e generica, che ben poche sorprese riserva nel corso suo svolgimento. Gli avvenimenti che scandiscono l’avventura di Leo e dei suoi amici si susseguono con costernante improbabilità, svelando involontariamente il loro carattere artificioso e pilotato da un’intellighenzia esterna, elemento che avrebbe dovuto cogliere di sorpresa lo spettatore durante il climax finale. A questo si aggiunge una sceneggiatura non sempre ispirata, mantenendosi su un livello decisamente superficiale sia nei momenti drammatici che in quelli più comici; questi ultimi in particolare tradiscono la dedica della pellicola a un target molto giovane, l’unico che potrebbe verosimilmente trovare divertenti le battute del film.
A un soggetto mal gestito e una scrittura pasticciata si affianca un’animazione tutt’altro che eccezionale che, più che un’opera cinematografica, ricorda una produzione televisiva, ambito in cui il regista, Sergio Manfio, ha effettivamente costruito la maggior parte della sua carriera. I movimenti dei personaggi sono legnosi e artificiali come la loro espressività, nonostante la natura accattivante del loro design, ricco di inventiva soprattutto nei progetti dei costumi di Leo e Lisa. I fondali scarsamente dettagliati non attirano l’attenzione, e trasmettono l’idea di un mondo fittizio, di plastica, come un set giocattolo in cui muovere dei pupazzi ugualmente preconfezionati.
Dunque non si salva nulla? Non proprio. La contaminazione anacronistica di passato e presente genera alcuni momenti particolarmente felici, come il siparietto hip-hop in cui il cantastorie informa Leo e i suoi amici dell’esistenza del tesoro sommerso; si tratta di una scena molto breve e del tutto funzionale alla trama, ma che fornisce un esempio delle potenzialità inespresse del film. Allo stesso modo il processo creativo di Leo è molto ben rappresentato, e la versatilità del suo ingegno è esaltato dalla velocità di esecuzione e dall’intelligenza di alcune trovate, come Botte, la sua multiforme macchina che con pochi accorgimenti diventa un’automobile, una barca o un aereo ante-litteram, un’invenzione quasi steampunk che, se adeguatamente sviluppata, avrebbe reso ancora più interessante vedere Leo all’opera.
Un buon lavoro è stato svolto anche dalla colonna sonora, molto articolata e diversificata grazie all’utilizzo di una gran numero di temi, ognuno dedicato a un personaggio o a una situazione ben precisa. Al contrario, il brano firmato da Riki, il giovane cantante uscito dalla scuderia di Amici di Maria de Filippi, appare piuttosto forzato essendo l’unica canzone all’interno di una partitura esclusivamente orchestrale, al punto da rendere la scena più simile a un momento promozionale che a un autentico risvolto narrativo necessario alla trama.
Leo da Vinci – Missione Monna Lisa: un film dedicato a un target infantile
Per tutti questi motivi Leo da Vinci – Missione Monna Lisa è un film decisamente poco riuscito e del tutto dimenticabile, notabile solo per il talento con cui spreca tutte le sue potenzialità. C’è tuttavia un ulteriore elemento da tenere presente nel guardare questo film: quello del target.
Leo da Vinci – Missione Monna Lisa è evidentemente un film rivolto a un pubblico molto giovane, che possono ritrovarvi al suo interno molto degli eroi che già vedono quotidianamente in azione in televisione e li appassionano con le loro storie. In questo senso il film svolge egregiamente la sua funzione di intrattenere e divertire un pubblico che, giustamente, solo questo cerca da un film, per cui l’obiettivo che si propone può dirsi raggiunto in pieno. Nulla però riesce a dissipare l’impressione che un soggetto simile avrebbe potuto dare molto di più a livello narrativo, sviluppando maggiormente un’ambientazione e un protagonista ancora poco sfruttati dal cinema animato e che avrebbero potuto reggere una storia molto più articolata e profonda di quella effettivamente proposta dal film.
Leo da Vinci – Missione Monna Lisa arriverà al cinema l’11 Gennaio 2018.