L’era glaciale: le avventure di Buck – recensione dello spin-off di Disney+
L’era glaciale: le avventure di Buck è la versione sbiadita del primo film del franchise con protagonisti Manny, Diego e Sid.
Correva l’anno 2002, nelle sale cinematografiche usciva al cinema il primo film animato della saga dell’Era Glaciale. Dal quel momento in poi le dis-avventure di Manny, Sid, Diego e dello scoiattolo Scrat hanno conquistato i cuori di molti. Tuttavia, di volta in volta l’originalità della saga è andata a scemare, lasciandosi degli strascichi indelebili. L’era glaciale – In rotta di collisione ha decretato l’inesorabile declino del franchise. Eppure reduci da tale esperienza i produttori hanno deciso di portare su Disney+ un nuovo spin-off. Sulla piattaforma è infatti disponibile L’era glaciale: le avventure di Buck, un diretto sequel del quinto lungometraggio. Siamo ben lontani dall’originalità e freschezza del primo capitolo, e il nuovo film non fa altro che confermare i dubbi riservati ai suoi predecessori.
L’era glaciale: le avventure di Buck è un film scialbo e soporifero, privo di qualsiasi messaggio ed emozione caratterizzante delle opere d’animazione. Uscito quasi in concomitanza con Red su Disney+, il paragone è d’obbligo. La storia della piccola Mei scritta e diretta da Domee Shi è qualcosa di assolutamente stupendo: appassiona, commuove, divertente. È una giostra di emozioni per i giovani ma soprattutto per gli adulti. Red è un film colmo di citazioni, tematiche attuali e messaggi di una certa rilevanza. Se da una parte abbiamo tutto ciò, dall’altra abbiamo Le avventure di Buck; quasi agli antipodi.
L’era glaciale: le avventure di Buck e il ritorno di Crash e Eddy
L’era glaciale: le avventure di Buck riprende la storia dopo gli eventi del quinto film, andando a concentrarsi sull’evoluzione dei personaggi di Crash e Eddy, i fratelli opossum di Ellie. I due vorrebbero emanciparsi dalla famiglia, soprattutto da Manny e consorte. Inizia così la lo fuga nel mondo perduto dove rincontrano Buck alle prese con la sua vecchia nemesi: Orson. Quest’ultimo è un minuto Protoceratopo dotato di un cervello eccezionale che lo distingue dal resto dei dinosauri. La compagnia farà anche la conoscenza di Zee, un’ex alleata di Buck e abile combattente. Tra giungla, lava e ghiaccio Crash e Eddy dovranno scoprire il loro posto nel mondo e Buck riscoprire sé stesso.
Questa in sintesi la trama del film che, oltre a ciò, non sembra andare molto oltre. La storia segue in modo pedissequo la scaletta della scenografia, ma non trasmette nessuna emozione durante il percorso. L’era glaciale: le avventure di Buck è un po’ come la voce robotica dei distributori, se paragonata a quella di Scarlett Johansson in Her. Gli sceneggiatori non tentano neanche di creare la giusta continuity con il resto della saga. Nel film non viene mai citata la l’esistenza di Pesca, la figlia di Manny ed Ellie. Allo stesso modo non viene neanche mostrata la compagna di Diego, Shira o ad esempio la nonnina di Sid. Personaggi centrali nei capitoli precedenti completamente dimenticati.
Siamo molto distanti dall’originalità del primo film del franchise
Con L’era glaciale: le avventure di Buck viene cambiato tutto il team originale, dai doppiatori (fatta eccezione per Simon Pegg nei panni di Buck) agli animatori. Ed è proprio l’animazione la prima pecca che salta all’occhio. La qualità visiva sembra ferma agli anni duemila, senza nessun balzo creativo. Sullo stesso piano viaggia una storia priva di mordente. Il titolo porta il nome di Buck, ma in realtà i veri protagonisti sono Crash e Eddy. Sono loro a muovere l’azione e a dare forma agli eventi. Buck, come sempre, rimane fermo al companion figo e divertente, ma niente di più. Al di là di qualche informazione sul suo passato, il film non ci racconta molto altro sul personaggio a livello emotivo.
Differente è il caso di Zee, l’elemento più interessante della storia, anche se si inserisce un discorso quasi citazionistico. La sua presenza ha infatti non pochi punti in comune con i Cinque Cicloni di Kung Fu Panda. Questo non è l’unico esempio di “scopiazzatura” in giro per la pellicola, che si rifà a scene e momenti di altre produzioni. Insomma, L’era glaciale: le avventure di Buck è uno di quei film facilmente dimenticabili.