L’era glaciale (2002): recensione del primo capitolo del franchise

L’era glaciale è il primo capitolo di un franchise longevo e di successo. Dopo il primo film, risalente al 2002, ne sono stati realizzati altri 4: Il disgelo (2006), L’alba dei dinosauri (2009), Continenti alla deriva (2012) e In rotta di collisione (2016). Quest’ultimo si trova ancora nelle sale e sta raccogliendo, come le pellicole che l’hanno preceduto, un discreto successo di pubblico e di critica.
Rivedere il primo film della serie dopo 14 anni e, soprattutto, dopo altri 4 prodotti, provoca una strana sensazione. Quasi un affetto nostalgico per una pellicola che è entrata a far parte dei classici dell’animazione.

L'era glaciale

L’era glaciale segue le vicende di tre personaggi davvero poco convenzionali. All’alba di una nuova era all’insegna di traumatizzanti cambiamenti climatici, un mammut, un bradipo e una tigre dai denti a sciabola si uniscono per riportare un bambino perduto tra le braccia del padre. Il trio è strambo ed esilarante. Ognuno di loro è dotato di caratteristiche umane, prime tra tutte la parola, il sarcasmo e l’ironia. Manfred il mammut (soprannominato Manny) è un solitario dal cuore d’oro; Sid il bradipo è tonto, un po’ fastidioso, ma pur sempre amabile; Diego è una tigre dai denti a sciabola, un carnivoro senza scrupoli, sdrammatizzato da atteggiamenti talvolta tutt’altro che aggressivi. Nella versione italiana, a prestare la voce ai tre protagonisti sono rispettivamente Leo Gullotta (negli ultimi film sostituito da un meno efficace Filippo Timi), Claudio Bisio e Pino Insegno.

L’era glaciale: animazione, ironia e conflitto

L’era glaciale è caratterizzato da un’animazione che oggi potrebbe sembrare apparentemente semplice, ma che all’inizio del 2000 era da considerarsi all’avanguardia. I volti umanizzati dei protagonisti esprimono emozioni reali, incanalate per lo più nella vivacità degli occhi. La dinamicità del film, rappresentata dall’iconico scoiattolo Scrat, rimane eccellente anche 14 anni dopo.

L'era glaciale

Nonostante l’animazione sia una parte importante del prodotto, le fondamenta su cui si costruisce, sono la storia e la sceneggiatura che ci convincono a vederlo e rivederlo. Alla base di tutto troviamo una classica storia di amicizia nonostante tutto, nonostante le differenze, in questo caso volutamente abissali. Il rapporto tra una tigre, un mammut, un bradipo e l’uomo, è per natura caratterizzato dalla violenza, dal conflitto. Ed è proprio questo il tema guida del film: un conflitto naturale che segue i protagonisti, i quali superano quest’ostacolo in nome dell’amore e del senso di protezione che sviluppano nei confronti di un bambino. Bambino che crescerà e che potrebbe essere costretto a cacciare per vivere.

L'era glaciale

L’era glaciale brulica di momenti comici e brillantemente ironici. La presenza di animali notoriamente estinti (il simbolico uccello Dodo), ma con la pretesa di poter essere potenzialmente gli unici a sopravvivere; i cuccioli che giocano “all’estizione”; i protagonisti, animali parlanti, convinti che l’uomo non sia in grado di parlare (così è effettivamente, nel film), e così via.

L’era glaciale: l’animazione anche per gli adulti

I momenti comici della pellicola sono gradevoli e apprezzabili da chiunque, in qualunque fascia d’età. Come ha insegnato a tutti Shrek (uscito l’anno precedente e vincitore di un premio Oscar), i cartoni animati non solo solo per bambini, sono anche – e talvolta soprattutto – per gli adulti.

L'era glaciale

La rincorsa infinita di Scrat per acchiappare una ghianda che, lo sappiamo, non è destinato ad avere, è senza dubbio il punto forte del film. Lo scoiattolo è talmente efficace da essere diventato il simbolo del franchise pur non essendo effettivamente mai parte della storia. Scrat è un semplice siparietto comico tra una scena e l’altra, una sorta di pausa dalla trama ufficiale, ma – a suo modo – una storia a sé. Le sue avventure, il suo inseguimento inizia con L’era glaciale, ma non si esaurisce davvero in un solo film. Accompagna le vicende dei “veri” protagonisti, scontrandosi talvolta col filo narrativo principale, ma sempre e solo per un momento.

L’era glaciale è un film d’animazione divertente, ma a tratti commovente. Pieno di gag e di momenti dalla lacrimuccia facile. Una giostra di emozioni che vi farà venire voglia di vedere (o, perché no, rivedere) il resto della serie tutto d’un fiato.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 4.5

3.7