L’incredibile Viaggio del Fachiro: recensione del film di Ken Scott
Un film che sa destreggiarsi tra diversi registri, passando dalla commedia romantica a quella degli equivoci, dall’avventura al fantastico fino alla denuncia sociale.
L’incredibile viaggio del fachiro, in uscita il 4 luglio, è il nuovo film di Ken Scott, un’avventurosa commedia tratta dal romanzo L’incredibile viaggio del fachiro che restò chiuso in un armadio Ikea di Romain Puèrtolas che ha collaborato alla stesura della sceneggiatura.
L’incredibile Viaggio del Fachiro – sognando l’IKEA
Aja (Dhanush) è un simpatico ragazzo indiano che vive a Mumbai con la madre e tira avanti facendo l’artista di strada e commettendo qualche furtarello. Non ha mai conosciuto il padre e, solo dopo la morte della madre, scoprirà essere un prestigiatore parigino. Con pochi soldi in tasca Aja partirà alla volta di Parigi per cercarlo e per poter visitare uno dei luoghi dei suoi sogni: un negozio Ikea! Qui conoscerà la bella Marie (Erin Moriarty) e le darà appuntamento il giorno dopo alla Torre Eiffel. Il destino, però, non sarà benevolo con Aja: nascostosi in un armadio dello store Ikea per trascorrere la notte, si ritroverà all’improvviso su un camion merci verso Londra insieme a un gruppo di profughi africani. Inizierà da questo per momento per lui una rocambolesca e magica avventura …
Un viaggio, quello di Aja, tra una capitale e l’altra d’Europa che lui stesso all’inizio del film racconta a tre piccoli ladruncoli indiani che stanno per finire in carcere per molto tempo. Un’avventura che comincia dalla sua nascita, quando il destino decide che crescerà povero in India, accudito da una madre amorevole e grande lavoratrice e tanti saranno gli ostacoli per trovare la giusta strada. Il suo sarà un viaggio picaresco che partendo dal piccolo universo del suo quartiere verso un “nuovo mondo” determinerà il suo futuro attraverso l’aiuto della magia.
L’incredibile Viaggio del Fachiro: una fiaba di denuncia
Il film contiene diversi registri, dalla commedia romantica a quella degli equivoci, dall’avventura al fantastico fino alla denuncia sociale. Ogni tappa del viaggio di Aja rappresenta una tematica: Parigi è la “terra promessa” dove i suoi sogni di riscatto si possono realizzare e dove incontrerà l’amore; Londra e Madrid sono “l’equivoco”: qui Aja sarà per tutti un immigrato clandestino come tanti e in questa condizione comprenderà la miseria alla quale sono condannati i popoli che scappano da un destino di morte e guerra; Roma rappresenta l’amicizia, grazie all’incontro con Nelly Marnay (Berenice Bejo) una famosa attrice americana che gli darà una nuova speranza; infine la Libia, in uno sterminato campo profughi. È in questo momento del film che la fiaba di Aja si tramuta in una struggente riflessione sull’immigrazione, sul destino beffardo di milioni di profughi trattati come scarti da smaltire. Una tematica tristemente attuale e scottante visti i recenti scontri diplomatici in Europa sulle misure da adottare in tema di immigrazione e la politica intollerante adottata nel nostro Paese.
L’incredibile viaggio del fachiro è una fiaba moderna che non vuole essere soltanto d’intrattenimento ma, appunto, anche di denuncia. Il registro è sempre leggero, arricchito da elementi fantastici e tipici dei film indiani: tra un viaggio in mongolfiera da Roma verso Parigi, un balletto “alla Bollywood”, trucchetti da fachiri e mucche magiche, Aja attraverso il suo racconto tenta di cambiare il destino dei tre piccoli ladruncoli.
Una sorta di La vita è bella di Roberto Benigni alla quale il regista ha dichiarato di essersi ispirato. Cambiando continuamente registro il film trascina lo spettatore in una serie di episodi divertenti ed emozionanti, tra sogno e realtà, durante i quali Aja scoprirà se stesso e l’amore.
L’incredibile Viaggio del Fachiro è al cinema dal 4 luglio con Notorious Pictures.