BFI 2019 – Little Monsters: recensione del film
La nostra recensione di Little Monsters, commedia horror con protagonista Lupita Nyong'o alle prese con un orda di zombie assettati di sangue.
Il protagonista della commedia horror Little Monsters è Dave (Alexander England), un musicista immaturo che ha perso il controllo della sua vita. Quando scopre che la fidanzata lo tradisce, viene ospitato dalla sorella maggiore che, in cambio, gli chiede un piccolo aiuto con il figlio Felix. Quando Dave accompagna il nipotino a scuola resta folgorato dalla bellezza della sua insegnante, Miss Caroline, interpretata da Lupita Nyong’o. E non perde tempo per farsi avanti quando quest’ultima è alla ricerca di una persona per portare i bambini in gita a Pleasant Valley Farm. Nessuno immagina che quella giornata all’aria aperta si trasformerà in un incubo. Da una base militare lì vicino inizia infatti una invasione zombie che raggiunge in breve tempo quell’oasi immersa nella natura, dove i visitatori possono vedere da vicino varie specie di animali e passare una giornata diversa.
Diretto da Abe Forsythe, Little Monsters è una horror comedy spassosa e originale anche se la sceneggiatura si lascia andare un po’ troppo spesso a battute demenziali. Ricordate La Notte dei Morti Dementi? Lo stile e il tono di questo film rispettano le regole delle commedie inglesi che adattano l’umorismo alle situazioni più insolite e grottesche. Si potrebbe considerare il fratello minore di Benvenuti a Zombieland, ma con una sceneggiatura meno brillante e un’anima dai contorni più sfocati. L’inizio si adatta bene a qualsiasi genere e, solo dopo qualche minuto, lo spettatore viene catapultato in un’avventura bizzarra in cui l’azione richiama una buona dose di adrenalina, tra momenti splatter e situazioni fortemente ironiche. Geniale la sequenza in cui Nyong’o, dopo aver sfidato un’orda di zombie per recuperare uno zaino di vitale importanza, torna dai suoi bambini ricoperta di sangue e per distrarli da quello che sta accadendo intorno a loro, imbraccia l’ukulele e inizia a cantare un successo di Taylor Swift.
Josh Gad è Teddy McGiggle, il conduttore di un famoso programma per bambini che mostra la sua vera natura quando si ritrova coinvolto in quella condizione estrema. Un codardo pervertito che in realtà odia i bambini e li sfrutta per il suo successo. Forsythe fa affidamento su questo trio di personaggi adulti molto diversi tra di loro, ma ugualmente responsabili della dimensione comica della storia. Nyong’o che fino a oggi abbiamo visto in ruoli più seri e inquietanti in film come 12 Anni Schiavo e il recente horror Us – Noi, in Little Monsters tira fuori il suo lato più leggero e sarcastico con successo. I due personaggi maschili funzionano da spalla, ma portano anche una carica di energia necessaria per un film decisamente sopra le righe che intrattiene, diverte e sorprende, ma presenta anche dei limiti.
Little Monsters: una commedia horror che ragiona sull’essere genitori
Non ci vuole molto a capire che il regista voglia far riflettere sulla responsabilità di avere figli e prendersi cura di qualcuno, ma sceglie il registro della commedia eccentrica che sfrutta anche molto la musica per il suo potere di coinvolgimento.
Little Monsters è imperfetto, ma riesce comunque nel suo intento di far divertire un pubblico eterogeneo senza eccessiva ambizione. La sceneggiatura scivola qua e là minando la struttura di base e questo incide in parte sul ritmo e in parte sull’empatia. Ridere della paura funziona molto spesso sul grande schermo, ma non sempre si riesce a farlo con intelligenza e creatività. In questo Forsythe riesce solo in parte, restando nell’ambito della sufficienza. Ma in fondo una cosa è certa: gli zombie non passano mai di moda.