FCAAAL 28: Liyana: recensione del film di Aaron e Amanda Kopp

Il Festival Cinema Africano, d'Asia e America Latina esordisce con il Fuori concorso Liyana: una finestra per vedere realtà diverse da quelle occidentali.

Il 28° Festival del Cinema Africano apre con un film nella sezione fuori concorso, che si presenta come una grande sorpresa oltre che un ottimo antipasto di quello che sarà tutto il Festival. Liyana è il titolo di questo film che mescola il genere documentario, la narrazione e l’animazione 2D e 3D, ma Liyana è anche il nome della protagonista, un’eroina immaginaria che viene creata dai bambini e ragazzi di una casa per orfani nello Swaziland. Questi bambini, guidati dalla cantastorie Gcina Mhlope, creano questa narrazione che di fatto racconta parte delle loro storie di vita e dei motivi che gli hanno portati a vivere in una casa per orfani. Le riprese all’interno della struttura e le voci dei bambini che raccontano la storia si alternano con le immagini di animazione 2D e 3D create dai due registi Aaron Kopp e Amanda Kopp.

28° Festival del Cinema Africano: Liyana un fuori concorso sorprendente

Il risultato finale per lo spettatore è qualcosa di magico e sorprendente, in grado di raccontare la storia di queste persone, ma anche il loro mondo interiore, che è rimasto pieno di fantasia, nonostante la drammaticità della loro infanzia.
L’accostamento tra immagini realistiche con riprese tipiche di un documentario e l’animazione di un cartone animato, rendono il film coinvolgente e originale allo stesso tempo.

Liyana Cinematographe.it

Liyana è una creazione dei bambini protagonisti delle riprese, è il loro concetto di eroe al femminile, che non è Wonder Woman, né la Vedova Nera, siamo totalmente distanti da questo mondo, perché è un mondo che loro non conoscono.
Quello che loro conoscono è una nazione, lo Swaizland con il 25% di mortalità per il virus HIV, i bambini che rimangono presto senza genitori e che spesso sono anche loro positivi al test, conoscono anche i ladri che irrompono nelle case e negli orfanotrofi per rubare i bambini e venderli, ladri senza pietà, che picchiano violentano e distruggono.
E questo loro mondo, va a creare Liyana, che non ha superpoteri, ha solo la forza di volontà di voler recuperare i suoi fratelli rapiti. Non ha molti mezzi, non ha molte conoscenze sulla vita, però non ha alternative: si ingegna, non si perde d’animo, lascia spazio anche alla paura, come è d’obbligo per tutti i bambini.

Liyana rappresenta una finestra per vedere realtà diverse da quelle occidentali

Ci troviamo di fronte ad una narrazione realistica, nonostante l’utilizzo dell’animazione; una narrazione che si distanzia molto da quello che siamo abituati a vedere, al concetto di eroe e di lieto fine. Ognuno di noi, in ogni luogo, riesce a creare un modo totalmente personale e diverso di vedere il mondo e il suo sviluppo, per questo Liyana riesce ad essere una finestra fondamentale per osservare il mondo dello Swaizland e mostrarlo soprattutto ai bambini. L’animazione che alterna le scene di girato è molto coinvolgente ed emotiva, piena di colori, tratti molto nitidi che rendono tutto molto realistico.
Una nota di merito anche alla colonna sonora, musiche originali che rendono la narrazione ancora più completa, adattandosi perfettamente agli ambienti e le situazioni in cui si inseriva. Già vincitore di diversi premi, Liyana sarà anteprima del concorso GEX DOC del Giffoni Film Festival 2018 e avrà ulteriore modo di essere visto e apprezzato per la sua forza di originalità, partita da uno spunto realistico.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.1