Looking Glass – Oltre lo specchio: recensione del film con Nicolas Cage
Looking Glass - Oltre lo specchio è uno spreco di attori di talento, che tentano di dare il massimo per un film avvilito da una scrittura povera.
Looking Glass – Oltre lo specchio è un thriller diretto da Tim Hunter con Nicolas Cage, Robin Tunney, Marc Blucas, Ernie Lively, Jacque Gray e Bill Bolender.
Il film racconta la storia di Ray (Nicolas Cage) e Maggie (Robin Tunney), una coppia sposata che, dopo la morte accidentale della loro giovane figlia, tenta di trovare conforto al proprio dolore acquistando un motel nel mezzo del deserto. Il proprietario, Ben (Bill Bolender), da cui hanno acquistato il motel, vuole allontanarsene il più possibile. Ray e Maggie, una volta entrati in possesso di quest’umile pensione in Arizona, cominciano a conoscere quelli che sono i clienti abituali del motel: Tommy, un camionista che ama portare le sue prostitute a tarda notte, Jessica, una donna misteriosa, e Howard (Marc Blucas), lo sceriffo della cittadina.
Durante un’ispezione nel seminterrato, Ray si imbatte in un tunnel sotterraneo che conduce ad uno specchio a doppio senso, che permette di scrutare la stanza numero 10 del motel. Ray, all’insaputa della moglie, comincerà a spiare tutti i clienti che frequenteranno quella stanza, tra cui diverse prostitute e una donna dai singolari appetiti sessuali. Ma da un’innocua sbirciatina Ray resterà coinvolto in un orrendo caso di omicidio.
Looking Glass – Oltre lo specchio: il thriller diretto da Tim Hunter con Nicolas Cage
Il thriller di Tim Hunter ci porta nella vita di una coppia sconvolta da un dramma, dal quale decide di allontanarsene e di voltare pagina acquistando un motel in un posto quasi totalmente disabitato, se non da pochi esseri guardinghi e sospettosi. Durante il film le scene spesso sono abitate da brevissimi flashback che rammentano ciò che è accaduto alla coppia e da cui si può dedurre che hanno perso la loro unica figlia. Ma il film non approfondisce mai la questione e non suggerisce cosa le sia accaduto: questa è una delle tante piccole pecche drammatiche del film, che ha il pessimo vizio di aprire infinite sotto-trame senza mai risolverle o concluderle.
Looking Glass – Oltre lo specchio è simile al film di Drew Goddard 7 sconosciuti a El Royale per l’ambientazione e la scelta di usare l’idea dello specchio semiriflettente inserito in un motel, ma per il resto i due film sono totalmente agli antipodi. Il film è in parte un thriller voyeuristico, in parte un dramma coniugale, ma sfortunatamente, nessuno di questi elementi si fonde perfettamente con l’altro. La pellicola, nonostante un’interessante premessa che racchiude delle buone potenzialità, soprattutto alcune che lo collegano nelle prime scene alle atmosfere di Psycho, non si solleva minimamente dalla sua stasi, da un’inerzia narrativa che soffoca ogni scena e ogni intrigo, diventando una mera e pallida imitazione di un decadente spettacolo auto-indulgente.
La trama di Looking Glass – Oltre lo specchio è divergente e confusionaria
Looking Glass – Oltre lo specchio è un desueto B-movie noir, un film che possiede l’estetica di un low-budget di fine anni ’80, al centro del quale non c’è un vero tema di base, non c’è un messaggio o un motivo per cui la maggior parte dei personaggi agisce o fa ciò che si vede nel film. La trama è divergente, confusionaria, cambia registro e direzione e invece di rendere interessante l’omicidio e creare tensione, offre solo la noia e la prevedibilità di un finale stanco e poco travolgente.
Looking Glass – Oltre lo specchio è uno spreco di attori di talento, che tentano di dare il massimo per un film avvilito da una scrittura povera, piena di cliché, con dei personaggi poco caratterizzati e una storia determinata da una sovrabbondanza di trame. Il film scivola in una resa dei conti finale vuota e disordinata, il cui risultato è un veicolo sgombro e caotico in cui Nicolas Cage viaggia come manichino da crash test. Cage è impossibilitato nel fare la differenza, non conferisce alla pellicola nemmeno una piccola sensazione di trepidazione che possa metterlo in relazione con un genere che la trama riflette a malapena.