Love and Monsters: recensione del film Netflix con Dylan O’Brien
La recensione della commedia fanta-action diretta da Michael Matthews e interpretata da Dylan O'Brien. Dal 14 aprile su Netflix.
Cosa non si è disposti a fare per amore? La risposta è semplice quanto scontata: tutto. Nei secoli e alle diverse latitudini, poeti, scrittori, cantori e artisti hanno narrato di gesta eroiche compiute in suo nome, quello di un sentimento per il quale si è pronti a scalare montagne e affrontare imprese ardue, compreso arrivare all’altro capo del mondo, anche quando questo è ridotto a brandelli da un’Apocalisse. Ne sa qualcosa Joel Dawson, il protagonista di Love and Monsters, il fanta-action targato Netflix diretto da Michael Matthews, che racconta l’avventuroso viaggio di un giovane californiano per raggiungere la sua amata Aimee. Come lui, la ragazza si è andata a rifugiare in uno dei tanti bunker sotterranei costruiti dai superstiti per sopravvivere ai famelici insetti e animali geneticamente modificati nati dalle radiazioni sprigionate sul nostro pianeta da missili sparati dall’esercito nel tentativo di colpire un meteorite in rotta di collisione con la Terra stessa. Ed è per lei che l’innamorato di turno decide di affrontare i 130 lunghi km che li separa, sfidando creature mostruose di ogni sorta presenti in superficie pur di riabbracciarla.
Love and Monsters: un road movie post-apocalittico che mescola azione, avventura, fantascienza e commedia romantica
Quel mondo così ridotto si trasforma nella cornice di un road movie post-apocalittico che mescola azione, avventura, fantascienza e commedia romantica. Un mix che sul piano narrativo non ha nulla di nuovo e originale da proporre agli abbonati della piattaforma a stelle e strisce, che lo ha rilasciato il 14 aprile, in un periodo in cui nella vita reale il pubblico sta facendo i conti con un virus che sta decimando la popolazione. Motivo per cui anche un film come Love and Monsters, nonostante sia stato scritto e concepito prima della pandemia, assume un “sapore” diverso che porta lo spettatore di turno a fruirlo con occhi altrettanto diversi.
Non si può, infatti, assistere all’esistenza dei sopravvissuti auto-reclusi nelle colonie senza pensare al nostro di confinamento. Il ché aggiunge quel fattore emotivo ed esperenziale di coinvolgimento altrimenti assente in un’operazione votata all’intrattenimento a buon mercato. Un intrattenimento tra l’altro garantito e offerto da una confezione nella quale si possono apprezzare almeno quattro scene d’azione degne di nota (gli attacchi del rospo gigante nello stagno della villa abbandonata, del tagliaforbici nella palude, del solcasabbia regina sulla riva del fiume e quello del granchio sulla spiaggia) e degli effetti speciali visivamente efficaci, che si sono meritatamente guadagnati una nomination agli Oscar 2021.
Love and Monsters: un romanzo di formazione pirotecnico e spericolato
Analogie e casualità a parte, la pellicola del cineasta sudafricano, qui al sua seconda fatica dietro la macchina da presa dopo il thriller-western Five Fingers for Marseilles, conquista grazie alla simpatia del personaggio principale nei panni del quale troviamo Dylan O’Brien che, spogliati quelli di Thomas nei capitoli della saga dispotica di Maze Runner, è nuovamente alle prese con gli effetti di un pianeta devastato. Il registro comico con il quale lo sceneggiatore Matthew Robinson ha deciso di condire questa avventura post-apocalittica alleggerisce il tono drammatico, trasformando il viaggio di Joel in un romanzo di formazione pirotecnico e spericolato che non ha particolari colpi di coda da registrare.
Una quantità spropositata di mostri, insetti e anfibi fuori scala
Lungo la strada il protagonista di turno farà amicizia con un cane (Io sono leggenda), incontrerà preziosi alleati (Zombieland) e, ovviamente, dovrà scontrarsi con una quantità spropositata di mostri, insetti e anfibi fuori scala che richiamano The Host, Evolution, Tremors o Starship Troopers. Guardare Love and Monsters infatti significa assistere a uno copione già scritto, con una galleria di personaggi, un plot e delle dinamiche che fanno fare un salto nel passato ai frequentatori abituali di generi come il distaster-movie, il monster-movie o lo sci-fi dispotico. Ciononostante il risultato riesce a coinvolgere la platea virtuale, alla quale Matthew e la sua brigata riescono a regalare un menù succulento.