Lucifer: recensione pilot

E se un malaugurato giorno Lucifero, il Re degli Inferi, l’angelo caduto e prediletto da Dio, decidesse di andare in pensione? Questo è ciò che si sono chiesti Mike Carey, creatore del fumetto Lucifer per Vertigo, e Neil Gaiman, autore di Sandman dove Lucifer appare come personaggio comprimario.

Fox ha voluto indagare su questo affascinante dilemma, portando alla serialità il fumetto di Carey, dandogli quel giusto tocco un po’ trash ma assolutamente seducente.

Lucifer fa il suo debutto lo scorso 25 Gennaio negli Stati Uniti. Il pilot venne ordinato dalla Fox un annetto fa, pochi giorni prima di far ricadere la scelta dell’interprete principale sul giovane e brillante inglese Tom Ellis. E bisogna proprio riconoscerlo, Ellis veste questa parte alla perfezione, riuscendo a essere tanto elegante quanto carismatico, ma soprattutto malevolo e pericoloso. Un perfetto diavolo inglese!

Please allow me to introduce myself / I’m a man of wealth and taste / I’ve been around for a long, long years / Stole many a man’s soul and faith

Recitavano così per parole dei Rolling Stones in Sympathy For The Devil, e il nostro Lucifer sembra proprio incarnare alla perfezione la descrizione, riuscendo a sembrare anche abbastanza “weird” nel suo ammettere con molta non chalance di essere il diavolo. Eppure, a quanto pare il lavoro negli inferi è più faticoso di quanto si possa immaginare, e Lucifer è davvero stanco di sceglie e inventare punizioni all’infinito per tutte quelle anime che gli spediscono giù puntualmente. Ha deciso che è venuto il tempo di andare in pensione, e cosa c’è di meglio dell’aprirsi un bel locale di lusso e lussurioso – non a caso sceglie proprio il nome “Lux” –  nel cuore di Los Angeles?

Lucifer

Quello che ancora il Principe delle Tenebre non sa è che la terra può essere un posto ben peggiore dell’Inferno. Un luogo dimenticato da Dio in persona, privo di moralità e scrupoli. Insomma, il genere umano è riuscito a far rabbrividire e vergognare perfino il diavolo stesso, parafando le parole di Milton in Paradise Lost.

Lucifer la più diabolica serie di Fox sui nostri schermi

Molti sono i riferimenti letterari, oltre quelli simbolici e culturali, a cui la serie fa riferimento, giocando molto tra sacro e profano, tradizione e fantasia. Lucifer è inevitabilmente la faccia di due medaglie, riflettendo sia il bene che il male, provando per la prima volta sentimenti molto simili a quelli degli esseri umani e dimenticando il ruolo che gli è stato imposto da secoli. L’arrivo della bellissima, e scettica, agente di polizia Cloe Decker (Lauren German), sarà un incentivo in più per Lucifer per potersi confrontare con questa realtà, e sostituire la ferocità dell’Inferno con quella della terra, diventando consulente della detective per i casi più complicati. Che Lucifer abbia deciso di cambiare definitivamente squadra in cui giocare? Forse, ma prima bisogna fare i conti con quelli dei piani alti, non troppo contenti di questa “vacanza”.

Amenadiel: Ti ho osservato, Lucifer. Non credo mi piaccia ciò che vedo. Mostri ritegno e compassione.

Lucifer: Hai paura che passi al lato oscuro, fratello?

Lucifer

Il pilot ha una narrazione molto semplice, che scorre con estrema facilità lasciandosi guardare. Senza troppe pretese, Lucifer è un prodotto discreto che con questo pilot ha mostrato di avere delle buone carte in tavola per essere una serie di successo, senza voler strafare. Il suo punto di forza è indubbiamente il protagonista, che regge estremamente bene tutta la narrazione, senza mai annoiare. Il suo far quasi da teatrante è ancora più convincente, dando quel gusto “classy” al Re degli Inferi.

Lucifer

Lucifer si pone direttamente tra quelle serie non troppo impegnative ma che possono dare grandi soddisfazioni. Non sarà un cult di tecnica o precisione, non cerca di colpire per i dettagli o la particolarità della scena o dei dialoghi, ma sa divertire e intrattenere con poco. Ironico e sarcastico, scherza con i miti religiosi ma senza andare a colpire nel dettaglio, piuttosto facendo affidamento a immaginari che prendono direttamente spunto dal già citato John Milton o Dante. Che le madri americane si siano scandalizzate ritenendo il prodotto inadatto e osceno, chiedendo la cancellazione della serie, resta ancora un mistero. Se Lucifer, invece, continuerà su questa strada, ci sono ottime probabilità di diventare una di quelle serie di cui è impossibile fare a meno.

Giudizio Cinematographe

Regia - 3
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3.7

3.4

Voto Finale

Tags: Fox