Making History: recensione del pilot della nuova serie tv Fox
Making History è la nuova serie tv della Fox, il cui pilot è andato in onda il 5 marzo. La serie ha tre personaggi principali: Dan e Chris sono due professori universitari di storia. Vengono entrambi dal 2016 e si catapultano nel 1775 grazie alla macchina del tempo inventata da Dan. Deborah Revere viene invece dal 1775 ed è la figlia di Paul Revere, patriota e incisore americano.
Making History è la serie Fox ambientata tra il 2016 e nel 1775, durante la Guerra d’indipendenza americana
La prima difficoltà che il pubblico italiano incontra in questa serie tv è la scarsa conoscenza che si ha di storia americana. Il pilot è incentrato sulla rivoluzione americana contro gli inglesi del 1775. Gli stessi personaggi storici che incontriamo non dicono molto a noi europei. La Rivoluzione americana, come viene chiamata nella serie, sarebbe la Guerra d’Indipendenza americana combattuta tra il 1775 e il 1783. Nella serie si incontrano diversi personaggi storici che furono i protagonisti della Guerra d’Indipendenza. Tra questi, ad esempio, Sam Adams, John Hancock e Paul Revere (padre della protagonista Deborah Revere).
Comunque, poca conoscenza della storia americana a parte, parliamo della serie. Il primo problema sono i presupposti. Se fai un film sul viaggio nel tempo devi aver avuto un’idea davvero geniale! Un’idea che possa confrontarsi con tantissimi film e serie tv prodotte negli anni e che hanno fatto la storia del genere. Ecco…diciamo che l’idea geniale non sembra far parte di questo pilot. La terranno per le prossime puntate? Chissà…
La cosa che si nota di più a inizio puntata è la mancanza di background. Veniamo introdotti in medias res e tutto si sviluppa molto velocemente. Sappiamo poco o niente dei personaggi (a parte quelli storici).
Nel pilot di Making History c’è una scena che assomiglia moltissimo a una gag di Massimo Troisi in Non ci resta che piangere. Le similitudini tra i due film però, si fermano qua
Ci sono anche varie citazioni: la macchina del tempo è un enorme borsone. Il tastierino all’interno assomiglia davvero molto a quello di Ritorno al futuro. Effettivamente, il fatto che Dan e Chris vadano indietro nel tempo per cambiarlo, ricorda un po’ il film. Ma la somiglianza, almeno per quello che riguarda il pilot, finisce qua.
Infine c’è una scena che per il pubblico italiano è iconica. Ad un certo punto Dan, per affascinare Deborah, canta My Heart will go on di Celine Dion. La canzone era parte della colonna sonora di Titanic. Vi ricorda niente? A noi ha ricordato la famosissima scena di Non ci resta che piangere con Roberto Benigni e Massimo Trosi. Nella scena Troisi usa una “canzone del futuro” per affascinare Pia: la canzone è l’Inno di Mameli.
Insomma, nel complesso, Making History mette davvero troppa carne al fuoco per un pilot di soli venti minuti. L’episodio si attesta su un tono da commedia, scherzoso e con tante battute. Tuttavia, se il perno della storia è quello fantascientifico della macchina del tempo qualche battuta non basta. Stesso discorso vale per la storia romantica tra Dan e Deborah. Anche quello universo già esplorato (Kate & Leopold, La casa sul lago del tempo ecc.).
Non si può dire che che il pilot di Making History riesca a convincere. I personaggi sono simpatici ma, a un prima occhiata, la serie non promette granché. Forse solo una rivisitazione di tanti luoghi comuni del genere condite da molte battutine.