Maldamore: recensione del film con Ambra Angiolini

In Maldamore, equivoci, bugie a fin di bene, segreti, desideri nascosti e rivelazioni inaspettate metteranno a dura prova le coppie protagoniste.

Tradimenti, matrimoni in crisi e coppie allo sbaraglio nel vano tentativo di comprendersi e ritrovare la retta vita, Maldamore di Angelo Longoni raccoglie un cast tutto italiano dai nomi altisonanti che non bastano però a rendere accattivante una commedia d’amore che nella prima mezz’ora perde di mordente, lasciando lo spettatore ad una visione che sa di prevedibile e già visto.

Quando la coppia scoppia, tra bugie e tradimenti: la trama di Maldamore

Maldamore, Cinematographe.it

Veronica (Ambra Angiolini) e Marco (Luca Zingaretti), Sandra (Luisa Ranieri) e Paolo( Alessio Boni): i primi con una figlia e un matrimonio spento da nascondere sotto il letto, lasciando impolverare le lenzuola, i secondi in attesa invece di un figlio per uccidere la monotonia di coppia. A fare da evento inaspettato però è la scoperta casuale da parte delle due donne di essere state tradite dai rispettivi mariti: Marco l’ha fatto una volta sola perché cerca di mantenere fede al suo patto d’amore, Paolo invece si scoprirà essere un incontenibile traditore seriale. Anche Sandra però ha qualcosa da confessare, quando a mancare all’appello è solo Veronica, che cerca di non cedere alle lusinghe di un giovane e misterioso spasimante che la tiene d’occhio.

Equivoci, bugie a fin di bene, segreti e desideri nascosti, rivelazioni inaspettate metteranno a dura prova le coppie che giocheranno a scomporsi e ricomporsi, cercando di comprendere a fondo gli intoppi dei propri matrimoni e di fare i conti con se stessi.

Un soggetto interessante che non esprime il suo pieno potenziale

Maldamore, Cinematographe.it

La prima attrattiva di Maldamore è sicuramente la presenza di un cast che dovrebbe rappresentare un ottimo biglietto da visita, essendo declinabile in una dimensione televisiva quanto in quella cinematografica. È un peccato infatti che Longoni, regista che si porta sulle spalle una grande esperienza televisiva, scelga però al cinema di privilegiare, come mostrano le inquadrature e diverse scelte registiche, proprio una fruizione televisiva, costringendo anche gli attori ad adeguarsi a questo standard. C’è quindi poca espressività recitativa, dove o si urla o si singhiozza, rischiando di guardare una fiction al cinema composta da sole macchiette.

Maldamore parte sicuramente da una materia nota come quella dei tradimenti e delle crisi di coppia post matrimonio, ma pur non essendo un tema originalissimo potevano essere sviluppati diversi spunti per lasciare un segno. Manca infatti un’equilibrata sfumatura psicologica che avrebbe permesso di seguire con più chiarezza le dinamiche dei personaggi, e che avrebbe dato una posizione alla commedia, che non prende svolte né drammatiche né comiche. Durante la visione si ha solo la percezione che in fondo quello che vediamo, ce lo saremmo di lì a poco aspettati. L’attenta estetica delle dimore, degli abiti e delle location interne che individuano la vita da liberi ma infelici professionisti dei personaggi, si adegua perfettamente a questa tinta neutra che assume la sceneggiatura.

Non bastano purtroppo neppure le incursioni sonore di Sergio Cammariere e della sua canzone Siedimi Accanto – tema inserito in maniera così casuale nel film e poi relegato ai titoli di coda – a cercare di dare almeno un corpo sonoro rilevante al Maldamore di Longoni, che fa fatica a tenere alta l’attenzione dello spettatore anche con la musica.

Regia - 1
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3
Recitazione - 2
Sonoro - 2
Emozione - 1

1.8