Mary Kills People 1×01: recensione del pilot della serie con Caroline Dhavernas
Mary Kills People ha debuttato su Lifetime il 23 Aprile. Scoprite con noi il pilot della dark comedy, intitolato Bloody Mary, con protagonista Caroline Dhavernas.
Arriva direttamente dal Canada la serie in sei episodi che domenica 23 aprile ha fatto il suo debutto su Lifetime. Mary Kills People è un arrivo interessante per il canale via cavo, che dopo il grande successo di Unreal, rinnovato per una terza stagione, rilancia il proprio palinsesto con uno show ‘tutto al femminile’.
Nata da un’idea di Tara Armstrong, Mary Kills People è prodotta da Tassie Cameron (Rookie Blue, The Robber Bride) e vanta la regia della pluripremiata Holly Dale (The Americans, Dexter, Castle, Durham County), che dirige Caroline Dhavernas (nota per progetti come Off The Map, Wonderfalls, ma soprattutto per il suo ruolo come “ex” di Hannibal) in questa dark comedy che fin da subito svela la propria natura volutamente provocatoria e controversa.
Quando il nome dice tutto
Ambientato nel mondo del suicidio assistito, il pilot, dal titolo emblematico di Bloody Mary, segue le vicende della dottoressa Mary Harris (la Dhavernas), madre di due figlie con un divorzio alle spalle, medico di giorno, “angelo della morte” di notte. Affiancata dal chirurgo plastico Des, interpretato da Richard Short (Vinyl, 666 Park Avenue), la dottoressa Harris, infatti, aiuta pazienti con malattie terminali a porre fine alle proprie sofferenze, ovviamente dietro il pagamento di un compenso. Una doppia vita tenuta accuratamente segreta dalla protagonista, finché qualche imprevisto non arriva a sconvolgerne il delicato equilibrio.
Girato per lo più in Ontario, ma ambientato in una città di lingua inglese non meglio specificata (forse in seguito alla parziale legalizzazione dell’eutanasia in Canada mentre le riprese della serie erano ancora in corso), Mary Kills People punta all’originalità, per raccontare una storia mai affrontata prima in televisione, toccando argomenti assolutamente attuali e controversi, in America come in gran parte del mondo, destinati a scatenare più di qualche polemica.
Mary Harris è una donna forte nelle proprie convinzioni, ma in difficoltà nel conciliare il lavoro con il ruolo di madre.
Al problema del rapporto con le due figlie si aggiunge quello legato alla particolarità della sua attività ‘collaterale’: “Morire non è un crimine”, si dirà nell’episodio, eppure è la stessa protagonista a interrogarsi sul confine che separa il medico nell’atto di liberare i pazienti dalle proprie sofferenze e il criminale che agisce contro la legge.
Un confine reso ancora più labile da certe scelte registiche, come quelle che riprendono Mary nell’atto di nascondere alle figlie le sostanze con cui darà la morte ai pazienti che la richiedono, con il fare furtivo del serial killer intento a nascondere l’arma del delitto.
Basta un bicchiere a base di champagne e barbiturici e il medico assume in pochi attimi i contorni del sicario.
Il tutto per soldi, sulla base di convinzioni etiche che la protagonista non rivela, mentre abbondano riflessioni esistenziali sulla sofferenza umana che stancano presto lo spettatore per la loro gratuità.
Mancato quindi l’obiettivo di spiazzare e provocare il pubblico, la delusione viene però ripagata dal ritmo serrato che caratterizza la seconda parte della puntata, dinamica e ricca di colpi di scena al punto giusto. Un finale di puntata che, quindi, raddrizza il tiro rispetto alla lentezza della prima metà, seppure necessaria per introdurre la protagonista e la sua famiglia.
Del resto il tentativo di conciliare temi forti come l’eutanasia con altre dinamiche, di maggiore presa sul pubblico, appare un’impresa non da poco. Sicuramente sarà una sfida interessante per la serie canadese che, se al momento non entusiasma, lascia comunque ben sperare per il seguito di stagione.
Il primo episodio di Mary Kills People è andato in onda domenica 23 aprile sul canale americano Lifetime. Nel cast delle serie anche Jay Ryan (Beauty and the Beast la serie), uno dei pazienti terminali di Mary, la cui storia sarà legata con un filo doppio a quella della “Dottoressa Morte”; Lyriq Bent (Book of Negroes, Rookie Blue), Greg Bryk (Bitten, A History of Violence), Abigail Winters (Between, Saving Hope, Rookie Blue) e Charlotte Sullivan (Rookie Blue).