May the Devil Take You: recensione dell’horror Netflix

Un horror complesso e vulcanico, tra bambole voodoo, sangue a fiumi, riti satanici; tutto è straripante ma finisce per essere deludente.

May the Devil Take You è un film horror indonesiano del 2018, disponibile dal 15 novembre su Netflix, diretto da Timo Tjahjanto e con un cast formato da Chelsea Islan, Pevita Pearce e Samo Rafael.

La storia orbita attorno ad un uomo, Lesmana, imprenditore immobiliare che stringe un patto con una strega per risolvere i propri problemi finanziari. Dopo qualche tempo Lesmana viene colpito da una misteriosa malattia che costringe la sua famiglia a raggiungerlo in ospedale. Lesmana ha molti figli, avuti in matrimoni differenti: Ruben, Maya, Nara ed Alfie, quest’ultima orfana di madre ed estraniata dalla famiglia.

Non riuscendo a capire la natura o la causa della malattia che affligge il corpo di Lesmana, tutti i componenti della famiglia si dirigono nella villa fatiscente del padre, per scoprire indizi o particolari che potrebbero aiutarlo. In quel luogo apprendono ben presto che Lesmana ha fatto un patto con il diavolo, vendendo la sua anima e le anime della sua stessa famiglia in cambio del successo finanziario. Così Ruben, Maya, Nara e Alfie devono affrontare le conseguenze demoniache della sua follia.

May the Devil Take You: il film horror di Timo Tjahjanto disponibile su Netflix

May the Devil Take You Cinematographe.it

Timo Tjahjanto (Headshot, Macabre) dirige un horror complesso e vulcanico, tra bambole voodoo, sangue che scorre a fiumi, riti satanici, talmente sadico e posseduto da una violenza visiva brutale da toccare quasi le atmosfere dello splatter. La trama di May the Devil Take You sembra avvicinarsi a Drag Me To Hell e a La casa di Sam Raimi, un film indubbiamente ispirato ai film slasher degli anni ’80.

Tutto è esagerato, è straripante di carne, di ossa, fiotti di sangue che sgorgano dal corpo degli attori martoriati; il regista indonesiano utilizza spesso gli stessi espedienti visivi per scioccare il pubblico. Mentre il diavolo perseguita i protagonisti e cerca di raccogliere il numero necessario di anime che gli sono dovute, possiamo assistere a scene incredibili, momenti truculenti e spaventosi riusciti grazie ad un uso eccellente del make up e di CGI.

La storia è molto interessante, anche se spesso risulta ridondante, in cui al centro c’è una famiglia costretta a dover scontare una cattiva eredità e pagare per i crimini del padre, che ha lasciato che la propria avidità avesse la meglio su ogni cosa. Lesmana infatti sceglie di allearsi con le forze oscure per diventare ricco e per ottenere successo; il suo impero economico apparentemente a brandelli, sorge nuovamente e da quel momento ogni maledizione piomba sui figli: l’orrore è in agguato. 

Con May the Devil Take You Timo Tjahjanto dirige un horror vulcanico ma deludente

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La famiglia, come concetto, è ciò che il diavolo sceglie di brandire. Alfie, anima tormentata e portatrice del trauma della morte di sua madre, è colei che soffrirà maggiormente le persecuzioni del demonio. I legami familiari molto labili e precari, saranno duramente messi alla prova da un male insidioso che preme sulle insicurezze e sulla debole struttura familiare, in cui nessuno si sente abbastanza accettato, voluto, o amato da quasi nessun altro.

Alfie si sente respinta dalla nuova famiglia di suo padre e in particolare dalla sua matrigna ma, nonostante le infernali persecuzioni, il luogo che sarà fonte di salvezza sarà proprio la famiglia. May the Devil Take You è un viaggio oscuro nella disperazione di un uomo avido, il cui desiderio di sconfinata gratificazione è eguagliato solo dal demonio in persona. L’orrore del film è radicato nei peccati del padre e nelle connessioni familiari che continuano a intrappolare i protagonisti nella terrificante villa.

May the Devil Take You Cinematographe.it

Le maschere grottesche e le scene di morte all’interno del film sono spiazzanti ma non sempre convincono. Ciò che destabilizza è sicuramente la resa attoriale, in cui c’è un continuo overacting degli attori che spesso riescono solo ad urlare o a fissare l’orrore del diavolo con gli occhi sbarrati. La pellicola su alcuni particolari drammatici risulta essere un misero fallimento, ma è allo stesso tempo incredibilmente selvaggia, con effetti esagerati, numerosi jumpscare ed urla senza fine. May the Devil Take You ha una totale mancanza di qualsiasi sottotesto drammatico o di un tessuto connettivo, un film che va ad inserirsi nel copioso catalogo dei film horror targato Netflix. 

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3
Recitazione - 2
Sonoro - 3
Emozione - 3

2.8

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