MILF: recensione della commedia francese su Netflix
Disponibile su Netflix dal 16 luglio, MILF è una commedia sugli stereotipi delle donne dopo i 40 anni che tocca vette notevoli di cattivo gusto.
MILF, urlato e stampato a caratteri cubitali, è il titolo della commedia al femminile diretta da Axelle Laffont. L’attrice comica francese esordisce con questo film nella regia di un lungometraggio, dopo aver diretto la serie TV Addict e – come nella serie – si ritaglia il ruolo della protagonista. Accanto a lei, Marie-Josée Croze e la più famosa Virginie Ledoyen, già vista in diversi ruoli drammatici. MILF si propone come commedia trasgressiva e di celebrazione dell’età matura della donna, ma naufraga miseramente nel mare delle intenzioni, approdando allo schermo come un film povero di contenuti e di ritmo, con un messaggio piuttosto reazionario e che consolida – anziché combattere – numerosi stereotipi femminili. Il titolo così ammiccante catturerà sicuramente l’attenzione del pubblico, ma anche per passare una serata leggera e disimpegnata ci sono tante scelte migliori.
MILF: un’opera (auto)ironica sugli stereotipi del porno?
Sonia, Cécile e Elise sono tre amiche quarantenni che decidono di passare l’estate in Costa Azzurra, dove Cécile ha una lussuosa villa al mare da smantellare e vendere. Così, tutte e tre con una vita sentimentale deludente alle spalle, trascorrono un periodo di vacanza nel nome della libertà personale e di una seconda giovinezza, iniziando a frequentare i ventenni Paul (Waël Sersoub), Julien (Matthias Dandois) e Markus (Victor Meutelet). Il clima vacanziero dà alle tre amiche e ai loro accompagnatori un’aria da adolescenti in gita scolastica, in preda agli ormoni e ai flirt estivi. Tra discoteche, corse in scooter d’acqua, bagni di mezzanotte in nudo integrale e evidenti gap anagrafici e culturali, tutte e tre trovano una risposta a quello che stavano cercando.
MILF gioca sulla sensualità delle tre protagoniste, tutte bellissime donne che vivono la loro età con la consapevolezza di essere ancora nel pieno delle proprie energie. Meno consapevoli sono i ragazzi con cui si accompagnano, che le trattano – chi più, chi meno – come un puro oggetto sessuale, una categoria pornografica o un sogno infantile divenuto realtà. In effetti, gli uomini in MILF non fanno una gran figura, anche se la loro leggerezza è giustificata dalla giovane età. Però entrambi – uomini e donne – si schiacciano sugli stereotipi del genere, e soprattutto sulla dicotomia “giovane e superficiale” e “matura e profonda”.
Lo chiamavano euro trash
Tra rallenty di corpi statuari che si muovono sulla sabbia e dialoghi poco più che inconsistenti, MILF si arena nel terreno impervio della commedia che vorrebbe dire qualcosa, ma non fa nulla per portare realmente a termine il messaggio. L’intenzione è intuibile dall’emancipazione delle tre protagoniste, finalmente libere dalle incertezze della gioventù per godersi la propria sessualità libera dal giudizio e dal giogo maschile. Tuttavia, quello che è scritto tra le righe è soffocato da tutta una serie di comportamenti che inciampano ancora una volta nel cliché dei cliché delle commedie sentimentali: ovvero che tutto quello che una donna cerca, alla fine dei giochi, è un uomo che l’ami.
Questo finale, sottolineato dalla bella immagine sprecata del tucano che prende il volo, getta un’ombra sinistra sul resto del film e trasforma l’inno alla libertà dei loro corpi e delle loro personalità in una disperata ricerca di attenzioni. Questa brutta piega si avverte anche nella povera descrizione della rivalità intergenerazionale, con il personaggio di Sonia che “ruba” il ragazzo alla giovane Louise (Jéromine Chasseriaud), una ragazza forte e autosufficiente che cade miseramente nella maschera della femmina gelosa e fuori di testa.
La regia – stupisce sia di mano femminile, ma tant’è… – indugia con fin troppa insistenza sulla forma fisica delle protagoniste e dei loro amanti, con una tale ansia di dimostrare qualcosa da fare lo stesso effetto della libertà esasperata, gridata in continuazione dai personaggi. Insomma, tanto si insiste sul tema del “siamo ancora sexy e interessanti”, da ottenere la sensazione diametralmente opposta.
MILF, in conclusione
MILF di Axelle Laffont è un film poco elegante, che lascia lo spettatore (probabilmente più la spettatrice) con un velo di tristezza, imbarazzo e disagio. Una commedia la cui trama non aggiunge nulla di nulla al già visto, e che porta le classiche dinamiche da “film sui flirt estivi” in una relazione uomo/donna in cui la donna è più matura, ma comunque è guidata e condizionata dalla volontà maschile. Serve a poco raccontare cose nuove, se le si racconta in maniera così vecchia.
MILF è disponibile in Italia sulla piattaforma streaming Netflix a partire dal 16 luglio.