RomaFF14 – Military Wives: recensione del film di Peter Cattaneo
La recensione di Military Wives, l'ultimo film di Peter Cattaneo in concorso alla 14esima Festa del Cinema di Roma, con Sharon Horgan e Kristin Scott Thomas.
Military Wives, Military Wives è l’ultima fatica di Peter Cattaneo con protagoniste Sharon Horgan e Kristin Scott Thomas, al loro fianco Teresa Mahoney, Jason Flemyng e Amy James-Kelly. Il regista di Full Monty – Squattrinati Organizzati (per cui è stato candidato all’Oscar nel 1998) torna sul grande schermo con una commedia musicale tutta al femminile, ispirata a dei fatti realmente accaduti. La sceneggiatura è a cura di Rosanne Flynn e Rachel Tunnard. Il film è in concorso alla 14esima Festa del Cinema di Roma.
Military Wives sarà nei cinema dal 12 marzo 2020, distribuito da Eagle Pictures.
Military Wives: la trama del film
Non abbiamo il privilegio di essere contro la guerra. L’abbiamo sposata.
Non è una vita facile quella delle mogli di soldati. Si vive in una comunità ristretta, a contatto con l’esercito e la guerra, mentre si cerca di costruirsi una famiglia, gestire una casa e tenere insieme i cocci emotivi e psicologici, sia i propri che quelli degli altri. Tutto con la paura atavica per ogni squillo del telefono di casa.
Poi, per carità, ognuno affronta le cose a suo modo: c’è Kate (Scott Thomas), ferma, controllata, superba e austera, e c’è Lisa (Horgan), che preferisce la via dell’irriverenza e il concedersi qualche serata brava in più. Entrambe soffrono la loro condizione ed entrambe cercano di fare del loro meglio, ma rimangono due donne agli antipodi. Cosa succede quando devono imparare a cooperare?
Dopo l’ultima partenza per l’Afghanistan dei loro mariti (e mogli), Kate decide di dedicarsi alla gestione delle attività delle donne rimaste a casa, peccato che ci sia già Lisa in quel ruolo, motivo per cui lo scontro si farà presto inevitabile. Destino vuole però che, durante la discussione delle proposte, venga fuori l’idea di formare un coro femminile. E nessuno si sarebbe aspettato che l’iniziativa avrebbe avuto quel tipo di successo…
Military Wives: un gruppo di mogliettine per niente noiose
A più di vent’anni dal suo capolavoro, Cattaneo torna sul grande schermo con Military Wives, un’altra commedia agrodolce incentrata su un gruppo di persone che decidono di fare fronte comune per superare le difficoltà.
Aiutato da una sempre splendida Kristin Scott Thomas, il regista di origini italiane ci racconta di un gruppo di donne coraggiose, divertenti e piene di energia, portando sullo schermo la loro vita, i loro rapporti familiari e mostrando il loro ruolo come madri, mogli e donne. Quelle che conosciamo sono delle figure complesse, sfaccettate e capaci di far ridere e di commuovere.
Non sorprende dunque che Military Wives si poggi sulle spalle (larghe) delle sue protagoniste, perché, nonostante sia una commedia brillante e delicata, propone dei meccanismi di narrazione classici e delle trovate già viste, specialmente con il passare dei minuti. La lezione che “l’unione fa la forza” diventa, opportunamente, non solo il laivmotiv della pellicola, ma anche il segreto della sua riuscita: sono i commenti ironici, le battute e gli sketch comici, ben equilibrati con la proposizione dosata della costellazione di relazioni delle donne, a costituire delle fondamenta, sfruttate e utilizzate in maniera intelligente e funzionale per costruirci sopra il tema del canto.
Esso diventa la voce di una collettività, una cura contro la solitudine, un tetto da condividere e sotto cui ripararsi, un modo per lasciarsi andare e lasciarsi alle spalle, per qualche momento, l’ansia e la paura con le quali queste donne sono costrette a vivere ogni giorno.
Esistono migliaia di questi cori al giorno d’oggi e si chiamano i Military Wives Choirs. Questa è la loro storia, vulcanica come loro.