Mirabile visione: inferno – recensione del docufilm di Matteo Gagliardi

La recensione di Mirabile visione: inferno, il docufilm di Matteo Gagliardi.

Mirabile visione: inferno è il documentario diretto da Matteo Gagliardi, distribuito da Starway multimedia, in uscita in tutti i cinema italiani dal 14 febbraio 2022. Un percorso documentaristico che riprende i grandi temi della Divina Commedia e li adatta nei “se” della contemporaneità.

Mirabile visione: inferno: l’analisi interpretativa di un classico attraverso la dimensione contemporanea

Ciò che colpisce è l’intreccio della filmografia in cui sembra risiedere una misteriosa e dettagliata perfezione che invita a delineare aspetti che riprendono il contesto sociale odierno, una simulazione sperimentale che inscena il progresso e il regresso sociale costruendo un racconto di elevata calibratura dal punto di vista culturale, politico e morale. Infatti, si legge nel documentario la denuncia provocatoria nei confronti di una modernità pigra e immobile. Attraverso lo sguardo della professoressa Argenti interpretata da Benedetta Buccellato, si analizzerà l’interpretazione che i suoi studenti faranno nel conoscere la figura di Dante Alighieri e soprattutto la capacità che dimostreranno nell’inserirlo nei loro contesti quotidiani come rappresentazione di eterni valori

Mirabile visione: inferno, offre una ripresa documentaristica che non sacrifica la parola ma la restituisce alla metafora personificata, attraverso l’essenzialità di personaggi che inscenano il paradosso umano. Padre Guglielmo, interpretato da Luigi Diberti, darà l’indicazione d’apertura verso l’indagine, restituendo al suo personaggio, in parte, l’onere di rappresentare Virgilio, importante portavoce di un messaggio trascendentale che giunge negli oscuri abissi infernali.

L’irruenza della modernità tra riflessioni e cultura 

I gironi danteschi diventano allegoria e inscenano un esasperato contesto planetario in rivolta; metafora di un mondo che ha vissuto le più tristi calamità umane, il crollo di ideali, la caduta di una umanità che ha sfidato la natura ed ingannato lo stesso uomo. Una metafora che rigurgita gli estremi di una umanità moderna in cui prevalgono rabbia e risentimento nelle loro forme più estreme.
In 93 minuti, cerchio per cerchio, ripercorrendo la strada immaginata da Dante, si ripercorre una realtà attuale di cui sembra non comprendiamo i rischi e il pericolo muovendoci senza consapevolezza tra nuove guerre mondiali digitalizzate, tra comportamenti arroganti ed abusi di potere, tra dittature religiose e razzismi smisurati, l’un contro l’altro armato dalla sete di individualismo e sopraffazione, assuefatti o sottomessi ad ogni forma di violenza.

Mirabile Visione: inferno: la logica documentaristica 

Matteo Gagliardi, con grande abilità illustrativa pone in essere la storia di un secolo, il Novecento senza risparmiare nulla; documenti, analisi, immagini di grandi e piccoli eventi; tematiche climatiche ed ambientali, povertà, sfruttamento, piaghe sociali ed eccessi consumistici.
Dante potrebbe realmente vivere nel nostro mondo? L’intero documentario sembra rimarcare uno stretto legame tra ieri ed oggi; la selva oscura del peccato che sopravvive nell’uomo moderno. Il viaggio di Dante

Mirabile Visione: inferno è un lavoro scenografico eccellente, un’interpretazione che teoricamente convince ma che in parte si contraddice.
93 minuti indubbiamente sono sufficienti per porre delle domande ma non abbastanza per esprimere le dovute risposte. Un esperimento documentaristico di grande valore e di grande impatto culturale che semina una speranza: “E uscimmo a riveder le stelle”!

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

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