Mister Link: recensione del film d’animazione dello studio Laika
Un viaggio che può essere definito sia di formazione che iniziatico, Mister Link è un'opera ricca di avventura dal genio creativo di Chris Butler, premiato ai Golden Globe.
Mister Link, scritto e diretto da Chris Butler (ParaNorman), è il quinto film sviluppato dal sempreverde studio Laika, costantemente al lavoro su lungometraggi animati con la tecnica a passo uno. Narra la storia di Sir Lionel Frost (Hugh Jackman), un avventuriero coraggioso e al tempo stesso un uomo molto raffinato, che si considera il più grande investigatore del mondo in materia di creature mitologiche. Decide di mettersi ulteriormente alla prova con un viaggio nell’America del nord ovest, fino alle coste del Pacifico, per scoprire la creatura più ambita e temuta della nostra società civilizzata: Mister Link (Zack Galifianakis). Probabilmente è l’ultimo della sua specie ed è irrimediabilmente solo e crede che Sir Lionel sia l’unico uomo in grado di aiutarlo. Insieme intraprenderanno un’audace ricerca per cercare i lontani parenti di Mister Link, in compagnia dell’intraprendente condottiera Adelina Fortnight (Zoe Saldana).
Mister Link: due nuovi tipi di eroi, in un curioso mix fra Indiana Jones e Sherlock Holmes
La ricerca che va formandosi lungo lo sviluppo della trama non si concede soste, né tempi morti. La durata contenuta di Mister Link è sviluppata intorno a tre caratteri ben distinti e delineati: Sir Lionel Frost è affamato di scoperte brillanti, che siano in grado di sconvolgere gli equilibri della nostra scala evolutiva. Non conosce confini e non si ferma davanti a nulla pur di ottenere prestigio nel Club dei Nobili, supervisionata da Lord Piggot Dunceby (Stephen Fry). Dall’orgoglio insondabile che lo anima ad un ridimensionamento dei contorni che definiscono il suo carattere, il film riesce a ritrarre un protagonista con la quale possiamo empatizzare fin da subito.
Questo approccio ci porta ad una maggior comprensione di un titolo Laika, che sembra prelevato dall’infanzia dei suoi creatori e dello spettatore. Il regista Chris Butler ha dichiarato che il suo film preferito in assoluto è il primo capitolo di Indiana Jones: I Predatori dell’Arca Perduta. Con l’abilità di porsi fra storia e mitologia, fra ironia contagiosa e spirito di avventura, i personaggi che compongono l’universo di Mister Link sono esagerati e ci garantiscono un solido appoggio per generare un intrattenimento genuino e mai forzatamente caotico. La coppia formata da Sir Lionel e Mister Link è perfettamente impostata, come se stessero rappresentando l’anello mancante fra il già citato Indiana Jones e le eccentriche storie di Sherlock Holmes.
Le azioni definiscono l’uomo e l’anello mancante
La complementarità dei due personaggi svolge un ruolo chiave per una ricerca avvincente, serrata e tortuosa. Un road movie dalla grafica sbalorditiva, che ritrae un viaggio alla scoperta delle proprie origini e di una posizione sociale da rivedere in corso d’opera. La particolarità del film risiede nel bilanciamento ottimale fra inserti comici forniti dal peloso nuovo compagno di avventura e una inesauribile sete di avventura che smuove la coscienza del protagonista. Adelina Fortnight – interpretata in originale da Zoe Saldana – è il tocco femminile che serve per assicurarci le svolte più significative del film, quelle in cui c’è in gioco la salvezza di una specie in via di estinzione.
Mister Link ci presenta persino un terzo atto movimentato, e inquadrato in una location spettacolare: la valle di Shangri-La. La gamma di colori si estende con tonalità particolarmente vibranti, capaci di arricchire la già complessa tecnica di ripresa dello stop-motion con ammirevole inventiva. La combinazione di arte, artigianato, scienza e tecnologia dà vita a una narrazione potente, che valorizza la figura del singolo emarginato alle prese con una grande storia da raccontare e condividere col mondo. Non si raggiunge lo stato di eccellenza, per via di una comicità a volte poco impattante durante il suo svolgimento, ma lo spettacolo è garantito e sorretto da ambientazioni esotiche e suggestive.