Mixed By Erry: recensione del film di Sidney Sibilia
Musicassette pirata, Napoli, gli anni '80. Questi gli ingredienti del quinto film diretto da Sydney Sibilia. Mixed by Erry, ispirato ad un'incredibile storia vera, esce il 2 marzo 2023.
Il 2 marzo 2023 esce nelle sale italiane per 01 Distribution Mixed by Erry, il film diretto da Sydney Sibilia (Smetto Quando voglio) e scritto con Armando Festa e Simona Frasca, autrice dell’omonimo libro. Interpretato da Luigi D’Oriano, Giuseppe Arena, Emanuele Palumbo insieme a Francesco Di Leva, Cristiana Dell’Anna, Adriano Pantaleo, Chiara Celotto, Greta Esposito, Fabrizio Gifuni. Produce Groenlandia con Rai Cinema, in collaborazione con Netflix. Tema principale e Title Track di Liberato.
Un falso su un originale, un’idea che tornerà più avanti, dove il falso è la finzione modellata da Sydney Sibilia e collaboratori attorno a un originale, la vera storia da cui il film è tratto, sorprendente e di una certa ambiguità. Il genio imprenditoriale dei fratelli Frattasio, in bilico tra esuberanza creativa e illegalità, è lo specchio delle contraddizioni di una città incredibile, Napoli. E di un periodo irripetibile. Gli anni ’80, per la città, sono gli anni degli eccessi buoni (Maradona) e di quelli cattivi, molto cattivi (camorra). A metà strada tra l’estasi e la vergogna c’è la vita di tanti. Enrico Frattasio detto Erry è uno dei tanti. Voleva solo fare il dj.
Mixed by Erry: un business musicale di straordinario successo, non proprio un manifesto di legalità
Dj Erry, questo sogna e in parte ci riesce, ma in modo diverso da come se lo era immaginato. Facciamo conoscenza con i tre fratelli Frattasio che sono bambini. L’anno è il 1976, i genitori si chiamano Pasquale (Adriano Pantaleo) e Marisa (Cristiana Dell’Anna). Pasquale ha messo in piedi un piccolo business di whisky “adulterato” da rifilare agli sprovveduti di passaggio a Piazza Garibaldi. I figli gli danno una mano e intanto imparano il mestiere della contraffazione e della produzione in serie. Si chiamano Angelo (Emanuele Palumbo), Peppe (Giuseppe Arena) e soprattutto Enrico (Luigi D’Oriano). Enrico ama la musica, è timido e fatica a mostrare gli occhi della tigre. Siccome non riesce a diventare un dj secondo i percorsi standard, decide di fare a modo suo.
Enrico è molto bravo a creare musicassette pirata, con dentro tanta bella musica. All’inizio lo fa solo per sé, per i fratelli, per chi gli sta intorno insomma, senza velleità di profitto. Povertà e disoccupazione sono però incentivi potenti. Il termine pirateria prende piede tra la stampa italiana proprio in quegli anni, a commento dell’incredibile successo di operazioni sulla falsariga di quella di Enrico. Che consiste nella produzione e distribuzione su larga scala delle famigerate cassette.
Mixed by Erry è la fotografia di un mondo sparito in cui la disponibilità e il consumo della cultura è sistematicamente mediato da ostacoli a tratti insormontabili e da scarsità di risorse. Le cassette Mixed by Erry, il titolo del film riproduce fedelmente il vero nome del brand, permettono al consumatore di mettere le mani, a prezzi modici, su materiali di qualità. Compilation (quella di Sanremo arriva con il Festival in corso!), album storici, mix inediti di brani e generi che vanno per la maggiore. Addirittura Enrico, in coda a ogni cassetta, presenta una selezione di pezzi che l’ascoltatore non conosce ma potrebbero risultargli graditi, selezionati accuratamente sulla base dei suoi gusti. Due piccioni con una fava: si fidelizza il cliente allargandogli gli orizzonti. Una visione profetica: l’algoritmo e la funzione “In base a quello che hai visto/ ascoltato” delle attuali piattaforme streaming, con trent’anni di anticipo, by Erry.
All’inizio è tutta questione di cuore. È proprio con una cassetta che Peppe riesce a vincere le ultime resistenze di Francesca (Chiara Celotto); in modo simile comincia l’amore di Enrico eTeresa (Greta Esposito). Con il tempo, tuttavia, i sentimenti lasciano spazio a un business più esplosivo. Dal più piccolo al più grande, una progressione inarrestabile: prima solo Forcella, poi tutta Napoli, quindi il Sud, infine l’Italia intera. Tra la fine degli anni ’80 e i primi ’90 le cassette dei Frattasio sono talmente popolari che il brand diventa l’etichetta discografica numero uno in Italia. Logico che un impresa del genere non passi inosservata. Se ne accorge la malavita, se ne accorge il grande capitale su al nord (Fabrizio Gifuni). Soprattutto, se ne accorge la Guardia di Finanza, nella persona di Fortunato Ricciardi (Francesco Di Leva), che si fa un punto d’onore nel consegnare Enrico e fratelli alla giustizia. Perché, se pure la legislazione italiana dell’epoca è piena di lacune, la pirateria è comunque un reato.
Tutta questione di un “falso originale”
Mixed by Erry è, per Sydney Sibilia, la quinta commedia su cinque. L’impronta è autoriale, perché nel discorso del cineasta salernitano si avverte a) un senso chiaro del cinema e della vita b) rispetto per il genere e le sue convenzioni e c) una riconoscibilità forte dell’impianto tematico. Della trilogia Smetto Quando Voglio si recupera l’esaltazione degli ultimi della classe, degli emarginati in fuga da una società ostile. Con creatività e un occhio al confine sottile che separa legalità e illegalità riescono comunque a prendersi la luce della ribalta. Come per L’incredibile storia dell’Isola delle Rose, anche Mixed by Erry sceglie di appoggiarsi a una vicenda realmente accaduta.
E lo fa, per raccontarci di come ogni essere umano sia, a conti fatti, il prodotto di una tensione costante con l’ambiente. Enrico fa il dj come le circostanze glielo consentono e le circostanze qui sono un quartiere turbolento dal cuore grande, la mancanza di opportunità, una città folle ma anche straordinariamente inventiva e capace di miracoli, quando si tratta di arrangiarsi. Arrangiarsi, appunto, con tutta l’ambiguità (etica e giuridica) che un simile concetto si porta dietro. Ma c’è dell’altro. Mixed by Erry non è solo un divertente manuale di sopravvivenza e il ritratto di una creatività fuori dalle regole, l’evocazione di un mondo altro, con i suoi rituali, le sue necessità e le sue corse a ostacoli; ci si è chiesti, giustamente, come reagirà il pubblico giovane di fronte al racconto di questo mondo lontano. Mixed by Erry è anche una commedia che, sotto sotto, ci invita a riflettere sul senso che diamo a parole come falso, originale, identità.
Che vuol dire originale? Enrico è dj in un modo certo non limpido ma sicuramente creativo; unico, per come lega business e sentimenti, arte e profitto. A un certo punto, emergono cassette che pirateggiano le Mixed by Erry; i tre Frattasio, per difendersi, rivendicano l’a natura’essenza di “falso originale” della loro impresa. Forse qui emerge in tutta la sua compiutezza il senso recondito del film. Nella difficoltà di Enrico di definire se stesso, nell’incapacità di dirsi realmente colpevole e innocente, Sydney Sibilia ricostruisce uno stato mentale che appartiene a tutti, ovunque. Creatività, voglia di farcela, sempre in bilico tra ciò che il mondo considera accettabile e le regole che costruiamo per noi stessi. Alzi la mano chi non ha mai ascoltato un un certo tipo di cd. Senza spoiler, ci sono anche loro.
Un cast costruito in maniera intelligente, il centro della scena alle nuove leve mentre ai lati l’apporto prezioso di volti più noti e più familiari al grande pubblico. Bravi tutti, menzione speciale per uno strepitoso Fabrizio Gifuni, che in pochi minuti si prende il film grazie alla verve avida, ridicola ma anche molto cinica del suo personaggio. Mixed by Erry è un film divertente e molto veloce che non ha paura di essere intelligente, quando si tratta di far ridere il pubblico. Ha anche il difetto di stare sempre, troppo, dalla parte dei suoi personaggi. Non si può rimproverare a Sydney Sibilia di amare le sue creature. Si poteva sperare ingaggiasse con loro un rapporto più burrascoso. Metterli con le spalle al muro avrebbe giovato al film.