Speciale Miyazaki – La città Incantata: recensione
Da oggi entriamo nei mondi incantati di Hayao Miyazaki, regista, sceneggiatore e fumettista giapponese con una carriera di 50 anni alle spalle. Questo maestro dell’animazione non produce semplici film animati, ma crea dei veri e propri mondi incantati nei quali lo spettatore si immerge totalmente e diventa quasi parte della trama.
Ad aprire questo ciclo dedicato a lui non poteva che essere La città incantata, film vincitore dell’Orso d’oro e del premio Oscar e unico film giapponese a vincere premi internazionali.
La protagonista è Chihiro, una bimba di dieci anni all’inizio del film annoiata e viziata che finisce per caso con i genitori in una città deserta ma piena di cibo profumato e delizioso. I genitori iniziano a mangiare senza controllo e in breve tempo vengono trasformati in maiali, mentre Chihiro spaventata viene salvata dal giovane Haku, un ragazzo intrappolato nella città e suddito della potente strega Yubaba.
Chihiro vuole salvare i genitori e scappare dalla città quindi, con l’aiuto di Haku, rimane nella città incantata, trova un lavoro e inizia un percorso ricco di ostacoli tra le stranezze del posto in cui si trova.
In breve tempo la protagonista, da bambina annoiata e capricciosa, diventa una ragazza adulta, educata e risoluta che salva la vita prima ad Haku e poi ai suoi genitori. Quando lei e la famiglia vengono liberati si ritrovano al di fuori della galleria che li aveva condotti nella città sperduta e non si ricordano nulla di quello che è successo, ma è evidente che si porteranno dietro quell’esperienza nel loro inconscio e che per questo le loro vita non saranno più quelle di prima.
Il percorso ad ostacoli di Chihiro la porta a conoscere diversi personaggi all’interno della città e a farsi voler bene da tutti per la sua correttezza e il suo animo gentile. La missione di salvare i genitori infatti la trasforma totalmente in positivo e le dona molto coraggio e sicurezza.
Questa trama molto avvincente è accompagnata da immagini bellissime che totalmente immergono lo spettatore, facendolo diventare un protagonista della città incantata: per due ore ci si dimentica di tutto e si gode lo spettacolo dei paesaggi, delle distese d’acqua o di prati in fiore e dei personaggi caricaturati e bizzarri. Si riescono quasi a sentire i profumi dei cibi e il calore delle scene che accompagnano il viaggio delle protagonista.
Miyazaki è un maestro di animazione non solo per le metafore che riesce a raccontare in ogni suo film, ma soprattutto per gli scenari che riesce a creare tramite Studio Ghibli: uno studio di produzione dei film di animazione fondato da lui insieme a un collega. Sono scenari magici che riescono a far passare un messaggio di vita e di crescita personale allo spettatore.
Alla fine del viaggio all’interno della routine della città incantata noi, come la protagonista, sentiamo di essere cresciuti ed esserci arricchiti di nuove esperienze anche se, come Chihiro, non potremmo mai tornare davvero nella città incantata.
Dopo questa apertura sui film di Miyazaki, con questo suo premiatissimo capolavoro vi aspettiamo la prossima settimana con un nuovo film del maestro di animazione, quindi rimanete sintonizzati per scoprire quale sarà. Ovviamente, si accettano suggerimenti!