Modalità aereo: recensione del film di Fausto Brizzi
Modalità aereo è una body swap comedy carica di ironia e personalità.
Dopo Poveri ma ricchissimi (2017), seguito del precedente e non meno debole Poveri ma ricchi (2016), Fausto Brizzi sceglie di archiviare tutte le accuse di molestie sessuali che lo hanno visto al centro di un recente scandalo e, va detto, ci riesce.
Modalità aereo è il dodicesimo lungometraggio da regista per l’autore romano, al quale si deve – piaccia o meno – gran parte delle commedie italiane del nuovo millennio: dai due capitoli di Notte prima degli esami a Maschi contro Femmine, nonché il seguente Femmine contro Maschi, e il film natalizio Indovina chi viene a Natale?, senza contare il più recente Forever Young (2015). Tuttavia, è il suo lavoro come sceneggiatore alla “nuova ondata” di cinepanettoni a costituire il più massiccio apporto a un determinato tipo di cinema popolare nostrano, in un ideale inizio che viene suggellato da Body Guards – Guardie del corpo (2000) e che conta, fra i titoli più rilevanti, Natale sul Nilo e più o meno tutti i “Natale a/in” a seguire (India, New York, Miami, in crociera).
Modalità aereo: una body swap comedy dove il corpo è lo smartphone
La carriera di Brizzi, dicevamo, non ha subito alcuna battuta d’arresto, e questo viene testimoniato dalla collaborazione nata fra il regista e Christian De Sica al soggetto di Amici come Prima, recente prova da regista (non la prima) dell’attore romano. Adesso, con Modalità aereo, Brizzi sceglie l’astuta via dell’high concept, ossia quella di un’idea sintetica e originale attorno cui far ruotare tutti i principali snodi della narrazione. L’elemento centrale, in questo caso, è quello tipico delle body swap comedies d’oltreoceano, e ad essere erroneamente scambiato non è il corpo vero e proprio, bensì il suo ufficiale sostituto nell’epoca digitale: lo smartphone. Come tutti noi, è la sua stessa vita che l’imprenditore Diego (Paolo Ruffini) custodisce all’interno del suo cellulare di ultima generazione, ed è il lavoro, il successo, gli amici e le relazione che lo stesso Diego ritrova a smarrire nel momento in cui Ivano (Pasquale Petrolo, meglio conosciuto come Lillo) e Sabino (interpretato da Dino Abbrescia) ritrovano il prezioso oggetto e decidono di vendicarsi contro il poco accomodante e disonesto atteggiamento dell’impudente imprenditore.
Modalità aereo è un’opera non priva di difetti, ma carica di autoironia e personalità
Rimane impresa impossibile tentare di scindere il soggetto primario di quest’opera, caratterizzato dalla medesima ambientazione natalizia che fa a sfondo a diversi film comici firmati da Brizzi, dal vissuto personale del discusso autore, ma va fatto notare come sia proprio forse questo stesso spontaneo legame a rappresentare il più interessante punto di riflessione della commedia. Da una parte, non si potrà non storcere il naso alla constatazione che, ancora una volta, la scrittura non è snella ed efficiente come dovrebbe – funziona per i personaggi, delineati a tutto tondo, ma è meno convincente per quanto concerne la struttura delle dinamiche fra essi e degli equivoci – come se il solo tono comico bastasse a tenere alto l’interesse dello spettatore. Dall’altra parte, tramite la focalizzazione sul sempiterno contrasto tra “ciò che è” e “ciò che sembra” (specialmente nell’universo tecnologico in cui le due facce tendono sempre più alla sovrapposizione), Modalità aereo riesce a distinguersi dal marasma e dalla conformità di commedie leggere italiane per la sincerità atipica e genuina con cui si parla di se stessi, aprendo la propria storia a un pubblico che facilmente vi ritroverà una sorta di urgenza di espiazione, strabordante di riferimenti e battute che alludono, in maniera tendenzialmente autocritica, a tutta una vita personale.
Modalità aereo è al cinema dal 21 febbraio con 01 Distribution.