Motel: recensione
Descrivere Motel di David Grovic è un’impresa ardua e complessa tanto quanto la sua veloce ed imprendibile trama. Presente al cinema a partire dal 26 Febbraio, distribuito dalla Barter Entertainment, il film mostra una vena incredibilmente innovativa nel genere e una storia emozionante fino all’ultima battuta. Ci troviamo di fronte ad un capolavoro? Non proprio, ma Grovic sa bene quello che vuole e mescola abilmente pathos e sciogliomento dello stesso in più e più modi diversi. La colonna sonora è abbinata quasi per dissonanza nelle scene di maggiore clima dove la tensione emotiva raggiunge livelli abbastanza ragguardevoli. Ottima la prova di John Cusack, uno spietato killer dal cuore non completamente ottenebrato, di Robert De Niro nelle vesti di un gangster senza scrupoli ma soprattutto della vera protagonista della pellicola: Rebecca Da Costa nei panni di una abile ed ingegnosa femme fatale.
Motel racconta le vicende di Jack (Cusack) un duro dal cuore tenero e sensibile che viene assoldato dallo spietato killer e gangster Dragna (De Niro) per terminare una missione nella quale la semplicità di riuscita desta non pochi sospetti: incontrarsi in un motel isolato, nella stanza numero 13 dove è custodita una borsa dal contenuto misterioso e, a detto di Dragna, letale. Nessuno dovrà aprirla fino al suo arrivo in zona. Peccato che la nottata del povero Jack sarà funestata dagli scagnozzi del malavitoso che metteranno a dura prova la sua resistenza. Nel corso dell’attesa si palesa agli occhi di Jack la splendida Rivka (Da Costa) che intreccerà in maniera ancora più contorta la sua vita con quella del protagonista. L’incontro con il gangster Dragna avrà conseguenza inusuali ma soprattutto, cosa conterrà quella dannata borsa?
Ossequiso all’inverosimile delle unità aristoteliche di tempo e luogo, Grovic rende intrigante una vicenda dai caratteri palesemente assurdi e inspiegabili. La velocità con la quale la trama scorre è incredibile anche se la bravura del regista sta nell’annullare il “fiatone” che una qualsiasi altra situazione avrebbe generato. La tarantinianità con la quale vengono affrontate alcune scene mostrano una tendenza al classicismo anni 90 da parte del regista che non guasta affatto. Motel è un buon film che attrae lo spettatore e diverte il pubblico mescolando la razionalità con fenomeni puramente irrazionali, tipici della tragedia classica greca. Celebratore.