Mr. Robot 2: recensione del primo episodio
La prima puntata della seconda stagione di Mr. Robot è stata divisa in due. Entrambe le parti sono andate in onda la sera di mercoledì 13 luglio negli States. Tre giorni prima della vera e propria premiere, però,abbiamo assistito ad una abilissima mossa di marketing. Il gruppo fittizio di hacker protagonista della serie, la fsociety, ha attuato un vero e proprio sabotaggio della pagina Facebook dello show. Nel corso dell’azione sono comparsi messaggi di incitamento all’unione contro il nemico comune: la Evil Corp. Ma non è tutto. Ciliegina sulla torta, fsociety ha interrotto un’intervista live con il cast, leakkando la prima parte della premiere: i primi 40 minuti della seconda stagione.
La preview, fonte di un finto hackeraggio, è stata divulgata su diversi social network: prima Facebook, poi Snapchat e Youtube. Infine è toccato anche al sito del canale produttore, Usa Network. Dopo poche ore l’episodio è scomparso, come se nulla fosse. Si è trattato di un vero e proprio evento, una trovata promozionale da manuale. I fan dello show si sono ritrovati nei modi caratteristici degli hacker della serie: tra raid informatici e istigazioni alla lotta di classe. Coloro che, invece, non conoscevano o non avevano mai visto Mr. Robot, sono stati sicuramente incuriositi e intrigati.
Mr. Robot: i primi 40 minuti della seconda stagione
Mr. Robot decide di riprendere il filo del discorso abbandonato la scorsa stagione, esattamente allo stesso modo: confondendoci. Ormai lo spettatore è abituato a guardare la serie con diffidenza, quasi a non fidarsi del suo ruolo di osservatore, incapace di distinguere la realtà della vita di Elliot Alderson dalla finzione della sua follia. Follia che riprende, appunto, da dove l’avevamo lasciata. Elliot (Rami Malek) è alle prese con l’allucinazione violenta del suo defunto padre (Christian Slater). Fatica, come noi, a distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è. Cerca di ricostruire il blackout che ha portato alla scomparsa di Tyrell Wellick (Martin Wallstrom) e di ricomporre i pezzi sparsi della sua psiche.
Contemporaneamente la fsociety ha attaccato la malvagia E Corp, che sembra non soffrire più di tanto di queste imboscate. A soffrire è invece, come era prevedibile, la gente comune, che si ritrova a dover affrontare una potenziale crisi economica mondiale di dimensioni mai viste.
I primi quaranta minuti di Mr. Robot tirano le fila e riprendono il racconto con lo stesso stile originale e caotico della prima stagione. Un elemento in particolare, però, caratterizza questo nuovo inizio. Viene amplificato un grande dubbio del pubblico: chi è lo spettatore per Elliot? Siamo un semplice amico immaginario? Siamo una sorta di diario segreto? Siamo un programma informatico con cui il protagonista comunica? Non lo sappiamo, ma questa premiere sicuramente non chiarisce le idee. Che lo spettatore venisse considerato una costruzione mentale di Elliot – tanto quanto Mr. Robot stesso – lo sapevamo. Ma ora, sembra quasi che le visioni del protagonista – noi e Mr. Robot – siano in conflitto per ottenere la sua attenzione. Lo spettatore non sembra essere altro che un ulteriore costruzione della fantasia del protagonista.
Mr. Robot: la premiere
Le due parti del primo episodio di Mr. Robot si sono svolte tra colpi di pistola (più o meno reali), falò di contanti, sadomasochismo e la prima risata di Elliot dall’inizio dello show. Una risata isterica e poco rassicurante, vero, ma pur sempre una risata. Questa prima puntata ci lascia interdetti sulla sorte della salute mentale del protagonista. C’è speranza per la psiche di Elliot o è destinato a vivere nella follia? I blackout – nonostante l’ossessiva pianificazione della giornata, il loop in cui si è rinchiuso – lasciano il controllo a Mr. Robot, che agisce modificando e influenzando la sua vita e le sue decisioni.
Questo primo appuntamento con la serie, però, ci lascia con un grande e, apparentemente, fondamentale quesito: dov’è Tyrell Wellick? Se avete visto la puntata (attenzione, SPOILER) sapete che Elliot, in un momento di incoscienza si ritrova al telefono proprio con lui, riconoscibile dal suo tipico: “Bonsoir Elliot”. Tyrell è vivo e vegeto (o almeno così sembra, in Mr. Robot non possiamo mai fidarci completamente di quello che vediamo o sentiamo), ma continua ad essere latitante.
Il primo episodio è stato burrascoso, nel giusto stile dello show. Tra colpi di scena e momenti di confusione, Mr. Robot ha riconfermato ai fan di essere una serie di qualità. La seconda stagione promette grande soddisfazioni, grandi rivelazione e, soprattutto, la rivoluzione.