My Hero Academia: You’re Next – recensione del film d’animazione
My Hero Academia: You're Next va ad arricchire l'ampio universo narrativo, con un ottimo comparto tecnico ma una sceneggiatura priva di mordente.
Con il manga che è giunto alla sua conclusione da pochi mesi e l’anime che continua a riscuotere notevole successo, My Hero Academia aggiunge un ulteriore tassello al suo già ricco puzzle con il quarto lungometraggio dal titolo My Hero Academia: You’re Next in uscita il 10 ottobre 2024 distribuito da Eagle Pictures. Film che fa un passo indietro cronologicamente parlando agganciandosi ad un momento cardine dell’opera originale di Kōhei Horikoshi accaduta ormai parecchi capitoli fa.
Un film d’animazione che già dall’incipit non colpisce facendo pensare ad un ripiego utile per allungare il discorso piuttosto che ad un episodio i cui avvenimenti aggiungono qualcosa di nuovo ad un universo narrativo già collaudato. Una sensazione che diventa sempre più concreta con lo scorrere del film che fa dell’impatto visivo il suo punto di forza a sfavore di una narrazione povera e che ha un retrogusto stantio di già visto.
La trama di My Hero Academia: You’re Next
My Hero Academia: You’re Next inizia con lo scontro tra All Might e One For All, con la sconfitta di quest’ultimo e la rivelazione al mondo che All Might ha oramai perso i poteri. Stremato, l’eroe lascia un Giappone disilluso e in costante pericolo in mano ai criminali più disparati che intravedono nel caos un’occasione ghiotta. Ma, soprattutto, All Might lascia un’eredità spirituale fatta di responsabilità, quella di essere il nuovo faro di speranza in grado di guidare la generazione successiva d’eroi e chi già un eroe lo è.
Un messaggio che viene travisato dal villain del lungometraggio, un uomo misterioso che si presenta in pompa magna dichiarandosi il nuovo All Might con un potere simile al suo predecessore e i tratti che gli somigliano ancora di più. Arrivato su di una nave volante, colui che presto si farà chiamare Dark Might riesce nel suo intento di rapire una misteriosa ragazza e di creare dal nulla una città volante che imprigiona al suo interno chiunque sia abbastanza sfortunato da ostacolare il suo passaggio tra cui tutta la sezione A dell’accademia che erano in pattuglia quella notte.
Un grande impatto visivo che non riesce a sopperire la mancanza di una narrazione accattivante
Come accennavamo, My Hero Academia: You’re Next si presenta da subito come un film puramente di intrattenimento che punta ad un impatto visivo grazie ad animazioni ben realizzate e ad una CGI curatissima che cattura lo sguardo, ma che si rivela ben presto zoppicante. Il villain presentato nei primi minuti è tutto quello che si chiede da un film d’animazione il cui obiettivo è quello di ampliare una delle storyline più interessanti dell’anime. Carismatico, malvagio ed egocentrico è la giusta rappresentazione di un Paese che è allo sbaraglio, in una società ipocrita in cui i media e gli eroi la fanno da padrona. You’re Next perde l’occasione di muovere una critica ai media e alla società delle apparenze come in passato già My Hero Academia aveva tentato di fare con il medesimo risultato.
Questo quarto lungometraggio rispecchia alla perfezione i problemi che già si riscontrano nell’opera di riferimento. L’idea, sulla carta, è convincente, ma si perde ben presto in un bicchiere d’acqua. La voglia di inserire sempre più elementi, più personaggi, ambientazioni e dinamiche su cui non ci si sofferma mai realmente impedisce alla visione generale di venir fuori.
Il suo più grande difetto è quello di non avere un’identità ben precisa né una direzione chiara da seguire. Il primo ostacolo è dato dalla collocazione cronologica degli eventi mostrati; facendo riferimento ad uno specifico lasso di tempo i cui accadimenti sono canonici la sceneggiatura non si è potuta prendere troppe libertà creative. Un blocco iniziale che impedisce al villain di essere realmente indimenticabile o anche solo degno di nota per giustificarne la totale assenza nell’anime e nel manga. La seconda problematica è data da un freno che si sono autoimposti ricercando l’approvazione solamente di un pubblico già appassionato. Una scelta ovvia essendo il film parte di un universo narrativo molto più ampio, ma che stanca in fretta.
My Hero Academia: You’re Next – valutazione e conclusione
My Hero Academia: You’re Next si presenta come un film d’intrattenimento per rivelarsi un episodio filler più lungo della media senza particolari spicchi, un pretesto per rincontrare personaggi a cui si è affezionati e per vederli affrontare una sfida totalmente nuova. Ma così tanti personaggi – tra quelli vecchi e quelli nuovi – impediscono a chiunque di brillare che sia il villain sottotono che perde molto tempo per spiegare più volte il suo piano dando al film un ritmo rallentato, Giulio, il maggiordomo misterioso che è legato alla giovane Anna o Deku stesso che non riesce a ritagliarsi il ruolo da protagonista.
Ad essere notevole, però, è il comparto tecnico. Le animazioni sono fluide, i combattimenti veloci e travolgenti, ma è soprattutto la CGI e gli effetti speciali a colpire maggiormente. Mentre tutto rallenta fino a cadere nella noia, l’enorme nave dai filamenti olografici con cui cattura gli sventurati malcapitati riesce a catturare lo sguardo e l’interesse. Un interesse che purtroppo You’re Next non riesce a mantenere per tutta la durata del film.