My Spy – La città eterna: recensione dell’action movie con Dave Bautista

My Spy: La città eterna non è il degno sequel del suo divertente e irriverente predecessore, contando solo sul carisma dei protagonisti per portare avanti un plot disarticolato e insensato.

My Spy – La città eterna è il sequel del riuscito e irriverente film d’azione con protagonista Dave Bautista uscito in sala nel 2020 e disponibile su Prime Video.

Un sequel che cerca di espandere il mondo costruito nel primo, ma finisce per perdersi in un mix di tonalità contrastanti e contenuti non sempre appropriati. Diretta da Pete Segal, che ha anche contribuito alla sceneggiatura insieme a Erich e Jon Hoeber, questa nuova avventura porta i personaggi di Dave Bautista e Chloe Coleman in un contesto italiano, mescolando azione, commedia e situazioni familiari in un risultato che risulta disomogeneo e a tratti disorientante.

My Spy – La città eterna è un mix di eccessi e violenza

My Spy - La città eterna, recensione, Cinematographe.it

Il film inizia con JJ (Dave Bautista) che tenta di godersi una vita tranquilla in Virginia, agendo come figura paterna per Sophie (Chloe Coleman), ora quattordicenne. Tuttavia, una gita scolastica a Roma diventa presto un pretesto per una nuova missione di spionaggio. Qui JJ deve sventare un complotto terroristico che coinvolge armi nucleari nascoste, tutto mentre cerca di tenere Sophie e i suoi amici fuori dai guai. La trama si arricchisce di nuovi personaggi interpretati da attori come Anna Faris e Craig Robinson, che però non riescono a brillare a causa di una sceneggiatura troppo affollata e dispersiva.

Uno dei principali problemi di My Spy – La città eterna è il suo tono incoerente. Il film oscilla tra momenti di slapstick e battute volgari, fino a scene di violenza sorprendentemente cruente, che risultano inappropriati per il pubblico più giovane. Kristen Schaal, che riprende il ruolo della strampalata Bobbi, fa battute sessuali che lasciano perplessi e mettono in difficoltà gli spettatori più giovani e i loro genitori.

In termini di regia, Pete Segal mantiene un ritmo veloce, ma spesso a discapito della coerenza narrativa. Le sequenze d’azione sono ben coreografate, ma il loro impatto viene mitigato dalla loro natura violenta e non sempre giustificata. Anche le scene ambientate nella pittoresca Roma non riescono a compensare le carenze del film; invece di fungere da sfondo affascinante, la città eterna appare come un mero pretesto esotico per un intrigo che non si sviluppa in modo soddisfacente.

Le performance degli attori principali rimangono un punto di forza. Bautista e Coleman mantengono una buona chimica sullo schermo, con Bautista che bilancia la sua stazza imponente con una sensibilità comica e paterna. Coleman, dal canto suo, continua a mostrare una maturità artistica che va oltre la sua età, anche se la sua Sophie è inserita in situazioni che potrebbero mettere a disagio il pubblico giovane.

Un altro elemento che delude è lo sviluppo dei personaggi secondari. Il triangolo amoroso adolescenziale tra Sophie, il suo amico Collin (Taeho K) e il nuovo arrivato Billy Barratt non riesce a suscitare interesse a causa di una caratterizzazione superficiale e prevedibile. Anche i tentativi di aggiungere profondità emotiva attraverso le relazioni familiari e le sfide personali di JJ si perdono tra le gag e l’azione forzata.

My Spy – La città eterna: valutazione e conclusione

My Spy – La città eterna fallisce nel ripetere la magia del suo predecessore. Mentre il primo film era una sorpresa piacevole con un equilibrio tra azione e umorismo, questo sequel cade nella trappola di voler fare troppo, finendo per non soddisfare nessuno in particolare. I fan del primo film potrebbero trovare qualche momento di divertimento, ma nel complesso, il film risulta un’opportunità sprecata che avrebbe potuto beneficiare di una maggiore attenzione alla coerenza e all’adeguatezza del contenuto per il suo pubblico target. Esplosioni e doppi sensi non fanno rima con divertimento e “figaggine”, una lezione che molti registi del grande action movie americano ancora fanno fatica a digerire!

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 2

2.6