Narvik: recensione del film Netflix di Erik Skjoldbjaerg

Una solida e potente messa in scena che abbraccia l'emblematico conflitto mondiale proiettandolo in un setting poco conosciuto: la Norvegia.

Narvik è un film del 2022 ambientato durante il secondo conflitto mondiale nella città di Narvik, in Norvegia. La scelta di un luogo così poco presente nella narrazione mainstream, spesso incentrata su conflitti avvenuti in città d’Europa più familiari al grande pubblico, riesce a catturare l’attenzione su uno scontro più misterioso e meno scandagliato nell’immeso panorama di storie offerto dalla Guerra Mondiale. La pellicola è firmata dalla regia di con Kristine Hartgen, Carl Martin Eggesbø ed Henrik Mestad nei ruoli principali. Il lavoro storico e organico della pellicola dà vita ad un ottimo blockbuster di guerra che accoglie anche i guizzi di una produzione cinematografica insolita all’occhio assuefatto al cinema made in USA.

Narvik è un buon film, ma non un ottimo film: nonostante metta in scena un conflitto avvincente e cerchi di attribuire calore e colore alla sua algida narrazione, resta lontano dai capolavori del grande schermo dedicati al dramma bellico. L’esempio di eccellenza in questa stagione è Niente di nuovo sul fronte occidentale, film candidato agli Oscar 2023, dal quale molti film makers potrebbero attingere per raccontare storie di umanità e guerra.

Narvik: il film del regista Erik Skjoldbjaerg costruisce ma non approfondisce

Narvik storia vera - Cinematographe.it

Una film di guerra in piena regola, il grande e ambizioso Narvik si propone di raccontare sullo schermo uno dei conflitti più emblematici della storia moderna norvegese, dando luce ad una battaglia non molto conosciuta ma decisiva per gli esiti finali del Secondo conflitto mondiale. Al centro della pellicola , la località di Narvik, cittadina norvegese apparentemente neutrale durante lo scontro mondiale, che diventa però centrale a causa della sua posizione strategica.

Due fazioni, quella tedesca e quella inglese, vogliono appropriarsi del ricco territorio che ospita la cittadina, generoso di materie prime e materiali utili al commercio ma anche al conflitto stesso. Contesa tra i due eserciti rivali, la cittadina è costretta a scegliere il suo destino e partecipare attivamente alla battaglia. Come viene sottolineato, con giusta fierezza, nel titolo originale, lo scontro bellico di Narvik è quello che ha segnato la prima sconfitta storica delle truppe di Hitler: un evento importante ed emblematico che enfatizza la partecipazione del popolo norvegese alla definizione degli equilibri politici mondiali. Il film, costruito con sapienza da Skjoldbjaerg, è godibile e fruibile senza raggiungere mai troppo al genere in termini di originalità.

Un colossal costruito per lo streaming con solide performance ma poca introspezione

Narvik storia vera, recensione, - Cinematographe.it

Attraverso l’escamotage della storia d’amore, ovvero la ricongiunzione del protagonista Gunnar (Carl Martin Eggesbø) e sua moglie (Kristine Hartgen) durante il durissimo inverno norvegese e in pieno conflitto mondiale, Narvik racconta lo scontro tra Norvegia e Germania abbracciando un patriottismo d’intrattenimento che ricerca la commozione facile, l’immedesimazione.

Non è difficile comprendere da che parte stare o distinguere i buoni dai cattivi, in quanto la psicologia dei personaggi è sacrificata in nome della narrazione. L’importante è proseguire nella narrazione del conflitto, rispettando in pieno i canoni definiti dal cinema americano ed evitando accuratamente ogni rischio. Un regista veterano del cinema “storico” impiega la sua esperienza e la sua conoscenza per raccontare una storia poco conosciuta, creando un bel film da guardare la sera, d’inverno, sul divano. Nonostante l’apparente ambizione del progetto e un cast di giovanissimi attori di talento, la pellicola appare chiaramente destinata alla fruzione in streaming, sacrificando l’intento artistico per creare un prodotto confezionato ad hoc, leggero in scapito dell’argomento trattato.

Parlare di guerra nel cuore di un’epoca storica di grandi crisi e conflitti non è operazione semplice, ma il cinema norvegese partecipa al repertorio dei war movie offrendo una sua interpretazone dei tropi europei e americani conosciuti all’audience. Cioccolata calda, divano, coperta e Narvik: non sarà un’esperienza sconvolgente, ma si ride, si piange e – a tratti – si riflette.

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Regia - 3
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

2.8

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