Natale col Boss: recensione della commedia con Lillo & Greg

Natale col Boss piomba al cinema in pieno periodo festivo, eppure di quella cerimonia con alberello, Presepe (accennato appena) e luminarie non ne porta per niente addosso i segni, svincolandosene completamente e ridisegnando a suon di risate la smorfia di una commedia vogliosa di innovazione se non proprio attoriale, perlomeno di genere. Così la comicità si amalgama all’azione tipicamente americana anni ’80, attingendo largamente al repertorio oramai consolidato del duetto Lillo & Greg, che per la prima volta mette il proprio zampino anche nella stesura della pellicola, distaccandosi dalla consolidata ‘teoria degli opposti’ e virando verso un sodalizio più pacifico di complicità nei panni di Alex e Dino: due affermati chirurghi plastici che cercano di farsi largo nella Milano bene cambiando i connotati ai loro pazienti.

Dall’altra parte troviamo Paolo Ruffini e Francesco Mandelli che incarnano i due poliziotti ‘deficIenti’ Leo e Cosimo, incaricati di pedinare un boss della malavita ma al contempo ostacolati dal commissario stesso. I due agenti sono amici di vecchia data e nello svolgere il loro compito di uomini della legge si lasciano molto influenzare dalle fiction poliziesche con una goffaggine fisica e mentale che accende l’ilarità e mette in ridicolo la criminalità organizzata, dipinta come un mucchio di uomini dalla pallottola facile ma anche immensamente tonti.
E comunque, nella loro missione, Leo (Mandelli) e Cosimo (Ruffini) dimostrano di voler andare, involontariamente, contro il sistema di corruzione nel quale sono immessi; scoprono il vero volto del boss che alla fine si trova costretto a tutelare il suo ventennio di latitanza con un efferato e preciso colpo di bisturi.
E che volto pretendere una volta che si è in ballo? Ma ovviamente quello dell’affascinante Leonardo DiCaprio. Peccato che i due chirurghi, prelevati di forza, avvolti nel domopak e condotti a Napoli si siano lasciati ingannare dalla maldestra pronuncia, conferendo al boss le fattezze di Peppino di Capri. Non resta allora che darsela a gambe levate, anche perché l’alternativa è un bel bagnetto nell’acido.

natale col boss

Natale col Boss: una contaminatio di action e mafia movies per una commedia innovativa e divertente

Un equivoco non da poco e che si fa portavoce di tutta una serie di incomprensioni atte a creare nello spettatore un alone di confusione interessante, capace di conferire alla commedia diretta da Volfango De Biasi quella nota frizzantina che da tempo il cinepanettone cercava. Natale col Boss mette in scena tre storie e tre coppie che si muovono in direzioni opposte ma che finiscono inavvertitamente a invadere gli spazi gli uni degli altri, in un incastro esilarante e caotico. Così i due poliziotti vogliono a tutti i costi occuparsi del boss, ma non sapendo del suo cambio d’identità lo scambiano per Peppino Di Capri, lo accompagnano al concerto, lo proteggono e si entusiasmano alla sola vista; Dino e Alex se la vorrebbero/dovrebbero semplicemente dare a gambe ma sentono il dovere di avvertire le forze dell’ordine del doppione in circolazione e così si mettono in ulteriori pasticci. A dare una nota piccante la bellezza di Giulia Bevilacqua che nel film è Sara, moglie ex poliziotta di Leo (Francesco Mandelli), la cui personalità si dipana fino alla fine tra una donna di facili costumi, un’amorevole moglie e un’eroina dall’agilità di Lara Croft e il coraggio di Xena, con oggetti di difesa davvero geniali, come falli fluorescenti, manette di peluche e peperoncino spray.

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Una storia che gira bene su se stessa, con sketch divertenti e in armonia tra loro e inserti di rimando a serie come Gomorra o ai classici film mafiosi, in cui però i malavitosi qui hanno il posto che meriterebbero in una società di sani principi: sono grotteschi, cafoni, imbroglioni e finiscono in manette.
Mirabile la doppia interpretazione di Peppino Di Capri, che abbandonato il palcoscenico musicale regala una performance di tutto rispetto, immedesimandosi magnificamente sia in se stesso che nel boss camorrista e dal linguaggio scurrile. La bravura di Lillo & Greg, già palesatasi in altre occasione, acquista un carisma differente che influenza l’intera pellicola, dileguandosi fino al territorio demenziale di Ruffini e Mandelli, che regalano spiragli di sincero sollazzo.

Guarda l’intervista video a Lillo & Greg, Francesco Mandelli, Paolo Ruffini e Peppino di Capri

Sulla soglia del 32° film di Natale Filmauro mette da parte De Sica e si getta tra le braccia di una contaminatio non solo di generi ma anche di comicità. Possiamo dire che l’intervento di chirurgia plastica è abbastanza riuscito e, anche se la mutazione naturale dell’aspetto fisico ha il suo fascino e la sua sacralità, ci sono casi in cui un piccolo colpo di bisturi è necessario e gradevole!

Natale col Boss è al cinema dal 16 dicembre, prodotto da Luigi e Aurelio De Laurentis. Nel cast anche Francesco Di Leva, Enrico Guarneri, Franco Pennasilico, Gianfelice Imparato.

Giudizio Cinematographe

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2.7
Fotografia - 2.5
Recitazione - 2.7
Sonoro - 2
Emozione - 2.7

2.5

Voto Finale