Nioh: recensione del nuovo titolo di Team Ninja per PS4
Dopo aver rivoluzionato il genere degli action game sulle console di scorsa generazione, gli sviluppatori del Team Ninja tornano alla ribalta con un titolo dalla profonda atmosfera orientale. Nioh, pensato esclusivamente per la piattaforma di casa Sony, si configura come un prodotto unico che, pur riprendendo la difficoltà punitiva della celebre serie Dark Souls, la amalgama ad elementi di gameplay nuovi e freschi, rendendolo apprezzabile ad una schiera eterogenea di videogiocatori.
Nioh – Una lunga epopea all’interno del Giappone Sengoku
Ci sono voluti più di 10 anni per portare a termine questo titolo, basato sulla sceneggiatura incompiuta del celebre regista giapponese Akira Kurosawa, ma alla fine, grazie all’impegno e alla dedizione del Team Ninja, Nioh ha trovato la sua identità grazie alla potenza di PS4. I giocatori vestiranno i panni di William Adams, un navigatore inglese realmente esistito che, dopo essersi scontrato con uno strano personaggio di nome Edward Kelley, si trova a girovagare per il Giappone feudale, allo scopo di ritrovare il suo spirito guardiano che gli è stato ingiustamente sottratto.
L’assetto narrativo non è proprio uno dei punti di forza di Nioh ma è lodevole l’ingegno, da parte degli sviluppatori, di voler miscelare un’epoca storica realmente accaduta, quella Sengoku appunto, con delle tinte fantasy. Nella terra del Sol Levante, infatti, William non dovrà scontrarsi soltanto con nemici dalle fattezze umane ma anche con mostri e temibili demoni chiamati Yokai.
La morte è uno dei temi ricorrenti di questo titolo, come ampiamente sottolineato dall’incipit che funge da tutorial e, al tempo stesso, croce e delizia per i giocatori.
In Nioh, ogni scontro va gestito al dettaglio, facendo sapiente uso delle risorse a disposizione e tenendo a mente i movimenti dei nemici, pena la sconfitta in un lasso di tempo davvero breve. Coloro che sono abituati alla difficoltà dei titoli di From Software, sapranno benissimo a cosa andare incontro mentre per gli altri, magari avvezzi a generi videoludici più sobri e facili, consigliamo di armarsi di tanta pazienza e di non arrendersi al primo ostacolo, al fine di scoprire le meraviglie che questo titolo ha da offrire.
Il gameplay puro e crudo, infatti, rappresenta una delle vette più alte mai toccate all’interno di un titolo action, impregnato di tecnicismo e purezza, fattori che garantiranno soddisfazione massima anche dopo le innumerevoli morti nel corso dell’avventura.
I giocatori potranno scegliere tra un arsenale quasi infinito di armi (spade, katane, asce, martelli, archibugi, ecc) che potranno craftare e potenziare a loro piacimento.
La novità introdotta da Nioh consiste nel fatto che ogni arma presenta tre impugnature diverse: una per l’attacco, una per la schivata ed un’altra per la difesa. La combinazione di quest’ultime, coadiuvata dal sapiente uso della stamina, qui chiamata KI, sarà fondamentale per sconfiggere le orde di nemici che William si troverà dinnanzi a sè, nel corso di questa vera e propria epopea.
Sarà fondamentale, inoltre, come accade in ogni RPG che si rispetti, potenziare le proprie skills, aumentare di livello ed invocare l’aiuto degli spiriti guardiani, “pregando” dinnanzi ai vari santuari sparsi nel terreno di gioco, un pò come accadeva per i falò di Dark Souls. Essendo un titolo sandbox, Nioh garantisce al giocatore la massima libertà di approccio ad ogni situazione ma non aspettatevi una libertà estrema di esplorazione alla Skyrim, per citarne uno su tutti.
Dal punto di vista grafico, pur essendo stato concepito per dare il meglio di sé su PS4 Pro, Nioh si comporta in maniera ottimale anche sulla versione base della console di casa Sony, che poi rappresenta quella da noi testata.
La modalità cinematic è la migliore se volete un’esperienza a 1080p e 60fps al secondo, ma si nota qualche leggero calo di frame rate nelle aree affollate da nemici. Ovviamente non siamo ai livelli di Uncharted 4 che, al momento, resta sul podio dei giochi spacca mascella, ma il design particolare dei nemici e delle ambientazioni rispecchia alla perfezione il folklore del Giappone feudale. Lodevole anche il comparto sonoro, con la possibilità di switchare tra il doppiaggio inglese e giapponese, pur mantenendo la disponibilità dei sottotitoli in italiano.
Nioh è un titolo longevo, punitivo ed appagante al tempo stesso che, con le sue geniali trovate di gameplay, diventa il non plus ultra del genere action
Nioh è un’esperienza assolutamente fortificante da giocare in singolo, ma il Team Ninja ha avuto un’occhio di riguardo anche per il comparto multiplayer.
Questa modalità, infatti, consente di calarsi ancora una volta nei panni di Williams, allo scopo di affrontare spiriti di guerrieri controllari dal computer oppure da altri giocatori, provenienti da tutti il mondo, connessi in rete. Al momento non è ancora possibile sfidarsi uno contro uno nel PvP ma gli sviluppatori hanno garantito che questa feature verrà implementata in futuro, assieme ad altri corposi aggiornamenti. Questi elementi non fanno altre che aumentare la già vasta longevità del titolo, ricolmo di quest secondarie assolutamente necessarie per livellare il personaggio.
Vi basti pensare, per capire la mole dell’avventura, che a noi sono servite più di 40 ore per portare a termine la modalità storia.
Considerazioni Finali
Erano anni che il pubblico videoludico richiedeva a gran voce un titolo di pregiata fattura ambientato nel Giappone feudale. Putroppo la celebre saga di Onimusha è caduta nel dimenticatoio, e l’ambientazione è tornata in auge grazie all’egregio lavoro del Team Ninja.
Facendosi carico delle esperienze pregresse, Ninja Gaiden su tutte, gli sviluppatori hanno saputo cavalcare il trend dei souls-like ed apportare il loro approccio geniale e visionario, dando alla luce un titolo che si candida, già da ora, ad essere il gioco dell’anno, e che merita di essere provato da tutti, almeno una volta nella vita. L’eppea del guerriero è appena cominciata.