Noi siamo tutto: recensione del film di Stella Meghie
Noi siamo tutto è il film romantico tratto dall'omonimo romanzo di Nicola Yoon e diretto da Stella Meghie, al cinema dal 21 settembre.
Il piccolo principe preferisce morire piuttosto che non rivedere la sua rosa. Maddy preferisce morire anche solo a causa di un giorno, purché quello sia il più felice della sua vita. Noi siamo tutto (qui il trailer del film) è il nuovo film diretto dalla regista canadese Stella Meghie, al suo secondo lungometraggio dopo il debutto nel mondo del cinema con l’opera del 2016 Jean of the Joneses e alle prese con la trasposizione del romanzo edito da Sperling & Kupfer che ha fatto versare copiose lacrime ai suoi numerosi lettori.
L’omonimo libro scritto da Nicola Yoon vive in forma cinematografica grazie alla fresca presenza dei due giovani attori, Amandla Stenberg e Nick Robinson e alla tenera storia d’amore dei loro personaggi, Maddy e Olly, in una perfetta atmosfera romantica e trasognante.
Maddy (Amandla Stenberg) è costretta da diciotto anni nella sua enorme e asettica casa, una torre d’avorio tramutatasi in una prigione per una principessa dalla pelle color ebano alla quale non è dato il permesso di uscire. Ad attenderla fuori un drago mortale che ha la forma di migliaia e migliaia di infezioni, di cui anche un leggero tocco potrebbe costarle la vita. Maddy ha infatti la SCID, un’immunodeficienza grave che le ha impedito di vivere al di fuori delle solite mura, di coltivare amicizie, relazioni e le più piccole attività che punteggiano una comunissima esistenza. Tutto però sta per cambiare, perché un nuovo vicino di casa, l’affascinante Olly (Nick Robinson), è pronto a passare attraverso quelle pareti che li separano, facendo direttamente breccia nell’animo della protagonista.
Noi siamo tutto – Le storie d’amore delle nuove generazioni, con appuntamenti 2.0
Un ottimo prodotto teen rivolto a un pubblico teen. Un delicato film sentimentale per chi ha voglia di credere nelle favole ed è pronto a lasciarsi avvolgere da una carezzevole aurea di dolcezza, dove l’unico limite a cui guardare è il mare. Stella Meghie dirige la sceneggiatura firmata da J. Mills Goodloe e porta Noi siamo tutto sul grande schermo, parlando direttamente al cuore del pubblico più cedevole, il quale riesce ad apprezzare con benevolenza la massiccia dose di zuccheroso romanticismo, abbandonandosi a una visione su cui fantasticare anche dopo la chiusura dei titoli di coda.
Tirandosi sassolini l’uno alla finestra dell’altra, passando la notte al telefono trascurando il sonno, lanciandosi sguardi pieni di premurosa attenzione, non trascurando poi una certa dose di malizia, i personaggi di Maddy e Olly vivono la generazione degli appuntamenti 2.0 tra telefonate, messaggini e internet per sovvertire alla seria condizione di salute della ragazza, ostacolo enorme in una relazione che sta premurosamente alimentando i suoi germogli. Una situazione che fa della protagonista un’eroina tragica dei nuovi tempi, l’equivalente umano di un piccolo principe desideroso di poter stringere tra le braccia la sua rosa.
Noi siamo tutto – Vivere per poter dire di aver trovato l’amore della propria vita
Non cedendo mai al drammatico, ma portandosi avanti con un perenne sottotesto di speranza, Noi siamo tutto racconta con limpido sentimento una classica storia d’amore che dallo stato incolore dei suoi protagonisti dipingerà la loro vita con le tinte del desiderio puro, delle sincere emozioni. Amandla Stenberg si lascerà conquistare dal sorriso irresistibile di Nick Robinson spingendosi oltre le sue possibilità, scoprendo finalmente per cosa vale veramente la pena vivere, amare e soffrire. Rischiare di perdere ogni cosa pur di accogliere tra le proprie mani, anche per un secondo, un intero mondo. Due giovani dalla scintillante intesa, che faranno di Maddy e Olly i protagonisti di futuri sogni ad occhi aperti.
Noi siamo tutto è il non avere paura delle spine del più bel fiore del giardino, vivere per poter dire di aver provato almeno una volta l’amore, di aver trovato il grande amore della vita.