Oasis: Supersonic: recensione del documentario sul più grande gruppo Brit Rock della storia
Parole in musica. Saette che attraversano l’anima e lasciano segni indelebili. Ricordi, emozioni, sensazioni. Lacrime che si presentano agli angoli degli occhi quando riecheggiano le prime note di quelle canzoni che rimangono indelebilmente nel cuore e nella mente. Semplicemente l’eternità è ciò che richiedono i membri sgangherati di una delle più grandi rock band di tutti i tempi in Oasis: Supersonic, mostrando la volontà di protrarsi verso l’oltre con la loro musica e rimanere saldamente attaccati al centro della storia.
Some day you will find me
Caught beneath the landslide
In a champagne supernova in the sky…
Venivano dal nulla e volevano tutto, dalle ceneri all’ascesa della loro carriera, Oasis: Supersonic racchiude i tre anni di cammino degli Oasis per arrivare al culmine di un desiderio da sempre agognato, i travagli e i ritmi del gruppo inglese che segnò la decade degli anni Novanta.
Senza mai riprendere i diretti interessati, ma lasciandoci guidare dalle voci di chi ha contribuito alla creazione di uno dei fenomeni musicali più estasianti dell’intero mondo dello spettacolo, il documentario diretto da Mat Whitecross (The Road to Guatamano, Scott Walker: 30 Century Man, Spike Island) si avvale di un vasto archivio di immagini e video di repertorio che come un collage si uniscono e sovrappongono per realizzare il quadro della nascita e del successo della band formata da Liam e Noel Gallagher, Bonehead, Guigsy e Tony McCarroll, la spontanea convinzione di giovani ragazzi di poter arrivare al di sopra di ogni cosa.
Schietti, onesti, in Oasis: Supersonic gli Oasis si mostrano per ciò che sono
Il gruppo rock indie degli Oasis si mostra così come ha sempre fatto nel corso della sua rivoluzionaria esistenza in un documentario sulle origini di un nucleo che toccò i picchi del fenomeno mondiale: schietti, onesti, diretti come diretto è il suono del loro sound, senza retorica o struttura ricercata. I componenti rivivono gli anni che portarono fino al trionfale concerto del 1996 al Knebworth Park, dove si consumò il vero spirito della gloriosa unione.
Rivivendo le esperienze di chi, nel bene e nel male, ha contribuito ad alimentare il fuoco dirompente dei britannici Oasis, sono le testimonianze di Liam e Noel Gallagher le più inequivocabilmente sostanziali; due fratelli, due pazzi che alla strenua di Caino e Abele, seppero trasformare il rancore e la gelosia di due geni in continua e silenziosa competizione in un composto di indimenticabile musica, riuscendo a sopperire ai loro continui problemi grazie ad un riconosciuto ed intramontabile, nonché curioso, affetto.
Oasis: le voci che supereranno il tempo
Senza ombra di modestia e riconoscendo anche a distanza di anni il poderoso valore che apportarono al panorama musicale, è la pura passione ad aver guidato Liam, Noel e il resto del gruppo verso una strada che per loro da sempre era segnata, la solida certezza fin dai primordi di diventare un giorno la miglior rock band dell’intero pianeta e il riconoscersi tale fin dalle iniziali, sconosciute esibizioni.
Attraverso la registrazione dei primi due straordinari album Definitely Maybe (1994) – dal quale uscì la canzone d’esordio che dà il titolo al documentario – e il plurivenduto e premiato (What’s the Story?) Morning Glory (1995), Oasis: Supersonic si fa bandiera dell’arroganza di due personaggi tra loro in conflitto eppure uniti dall’idea di farcela, convinti del fatto che l’importante non era quello che sarebbe stato della loro carriera, bensì soltanto l’impatto e l’effetto che avrebbero prodotto le loro canzoni sull’ampio pubblico.
Un percorso fatto di alcol, droga, interruzioni violente e sfrontatezza che Liam, Noel & Com. non rimpiangono, mossi nel passato da un’irrequietezza che forgiò i caratteri e gli album del più influente gruppo Brit Rock della storia e riempì di significato quegli stadi ricolmi di gente, che cantava le insensate parole di un testo scritto alle tre di un fulmineo mattino.
Riascoltando i pezzi che hanno concretizzato l’identità degli Oasis, dalla poetica Wonderwall, all’incontenibile Don’t Look Back In Anger fino all’ispirazione di Champagne Supernova, Oasis: Supersonic racconta dell’antagonismo che fu guida e distruzione dell’irriverente band, ulteriore documento che attesterà ai posteri che le voci dei Gallagher sono state in grado di superare con grandezza la prova del tempo.
Oasis: Supersonic sarà al cinema il 7, 8 e 9 novembre distribuito da Lucky Red.