Old People: recensione dell’horror tedesco Netflix
La recensione del terzo film del regista tedesco Andy Fetscher, sbarcato su Netflix il 7 ottobre 2022. Un folk horror dozzinale che mescola credenze popolari e splatter vanificando l’interessante spunto iniziale.
Anticamente si pensava che uno spirito vendicativo possedesse gli anziani. Un potere oscuro che si impossessava dei membri più fragili del clan e generava in loro una rabbia apparentemente cieca. Credenza, questa, alla quale ha attinto il regista Andy Fetscher per la sua opera terza dal titolo Old People, rilasciata su Netflix il 7 ottobre 2022, un’opera prodotta in in Germania che va a inserirsi nella scia lasciata dalla recente ondata del folk horror che si sta riversando in questi anni sugli schermi di tutto il mondo con risultati altalenanti.
Se film inscrivibili nel suddetto filone come The Witch, Hereditary o Midsommar hanno fornito al pubblico e agli addetti ai lavori segnali incoraggianti a riguardo, prodotti di livello decisamente inferiore alla pari di quello firmato dal regista tedesco hanno abbassato e di molto l’asticella, andando a raschiare il fondo del barile della mediocrità.
Old People è un horror dozzinale, con rarissimi momenti di lucidità in cui l’autore mostra timidi segnali di ripresa
Al fotofinish Old People si presenta infatti come un horror dozzinale, con rarissimi momenti di lucidità in cui l’autore mostra timidi segnali di ripresa, che finiscono però con il perdersi nella generale carenza strutturale della scrittura e nell’approssimazione tecnica di una messa in quadro che barcolla pericolosamente sulla linea che separa il b-movie dal prodotto di serie Z. Insomma c’è poco e niente da salvare in un’operazione che vorrebbe andare incontro alle esigenze e ai gusti truculenti degli appassionati del genere in questione, ma che finisce contrariamente con il deludere anche quelle poche aspettative che gli abituali frequentatori del filone avevano riposto nel film di turno. A dire il vero, Fetscher non ha mai brillato in tal senso e fatto parlare di sé con le precedenti prove cinematografiche, anch’esse appartenenti alla famiglia allargata dell’horror. Prima Bucharest Flesh, poi Urban Explorer, hanno lasciato l’amaro in bocca a più di uno spettatore per quello che sarebbero potuti essere e invece non sono stati. Tante buone premesse gettate al vento e altrettanti spunti potenzialmente interessanti vanificati, sono ciò che è rimasto al termine delle visioni dei suddetti tentativi. Ma il lupo perde il pelo e non il vizio, con il regista tedesco che ha finito con il commettere gli stessi errori, dimostrandosi incapace di imparare dagli sbagli del passato.
In Old People si assiste all’ennesima occasione persa di dare continuità, seguito e sostanza narrativa e tecnica a un plot dalle grandi potenzialità
Si tratta di errori reiterati e ciclici che causano anche in questo caso un tracollo. In Old People si assiste all’ennesima occasione persa di dare continuità, seguito e sostanza narrativa e tecnica a un plot dalle grandi potenzialità, che rimangono totalmente bloccate sulla carta, con l’autore incapace di farle fruttare. La storia è quella di una madre agguerrita che di ritorno nei luoghi d’origine in occasione del matrimonio della sorella si trova costretta a difendere i suoi figli dalla furia omicida dei pensionati della zona. Il villaggio nel frattempo è molto cambiato, con i più giovani che sono andati via, lasciando gli anziani dimenticati a se stessi. Gli stessi che in gran parte sono ospiti di una casa di cura e che durante una tempesta cominciano a manifestare strani comportamenti, trasformandoli in belve sanguinarie. Inizia così una vera e propria lotta per la sopravvivenza.
Jumpscare e macelleria a buon mercato non consentono alla barca di restare a galla sulla soglia della sufficienza
Fetscher mescola horror e sovrannaturale, folklore e dramma, aggiungendo alla sua ricetta dosi più o mene abbondanti di splatter per spingere sull’acceleratore del truculento e del gore per saziare gli appetiti dei palati più esigenti, ottenendo però l’esatto contrario. Jumpscare e macelleria a buon mercato non consentono alla barca di restare a galla sulla soglia della sufficienza, affondando con l’intero equipaggio a bordo, compreso il cast a disposizione.