On the Line: recensione del film Sky Original con Mel Gibson

Ma che str***ate da B-Movie sono queste?

Arriva in esclusiva su Sky e NOW a partire dal 31 ottobre il film On the Line, diretto da Romuald Boulanger e che può vantare come protagonista il coriaceo Mel Gibson. Il film racconta la storia di un conduttore radiofonico di nome Elvis (interpretato da Mel Gibson) alle prese con Gary, un ascoltatore che minaccia di uccidere tutta la sua famiglia. L’unico modo che Elvis ha per salvare le persone che ama è di mettere in atto un articolato gioco per la sopravvivenza. Nel corso di una sola notte, dovrà riuscire a scoprire l’identità del criminale che lo tiene sotto scacco e salvare i suoi cari. Pare un classico film d’azione, di quelli che siamo abituati a vedere sempre più spesso negli ultimi anni e che di solito hanno Liam Neeson per protagonista. Solo che la tipica premessa del genere viene immediatamente smentita: Elvis non è un ex-militare, non è una spia in pensione e nemmeno un marine addestrato alla guerriglia. È un tipo normale e questa novità – per un film, lo ripetiamo, in cui le premesse sembravano spingere in un’altra direzione – convince.

On the Line, che cosa funziona del film con Mel Gibson?

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Convince perché, tradendo le premesse, On the Line porta lo spettatore su un altro campo di gioco. Non possiamo più aspettarci un film alla Die Hard, adrenalinico e pieno zeppo di azione, ma dall’andamento e dagli esiti tutto sommato prevedibili. Liam Neeson vince sempre, per quanto impervie possano essere le sfide che deve affrontare. Sylvester Stallone, Jean Claude Van-Damme, lo stesso Mel Gibson in film di altro tipo vincono sempre. Quando il protagonista ha determinate caratteristiche (anziano, ex-militare o simili) e si muove all’interno di un determinato tipo di film (che prende le mosse da un torto che qualcuno compie nei confronti della famiglia del protagonista) non ci sono dubbi che quel personaggio avrà la meglio sui propri nemici, in un modo o nell’altro. Ecco quindi perché On the Line funziona: toglie allo spettatore questa certezza. Il protagonista è sì anziano (ed è, soprattutto, un volto che è spesso comparso in film d’azione a la Die Hard), ma non sa combattere; fanno un torto alla sua famiglia, ma non è in grado – perché non ne ha le capacità – di scatenare la sua furia e di vendicarsi.

On the Line, che cosa non funziona del film con Mel Gibson?

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Quindi per funzionare On the Line funziona. La tensione regge tutto il tempo (siamo dalle parti di film come Il colpevole – The Guilty per impostazione e per certe dinamiche), le sorprese riescono, i colpi di scena colpiscono dove e quando devono colpire. Però c’è un grande però. On the Line prende in giro lo spettatore tutto il tempo e qualcuno potrebbe non voler stare al gioco oppure potrebbe, alla lunga, stancarsi. Va bene portarlo su un campo nuovo, nel quale le coordinate sono misteriose: siamo all’interno di un classico film d’azione in cui però i personaggi si comportano come non ci aspettiamo. Tuttavia, il film si spinge ancora più in là. Costruita questa nuova cornice e portato lo spettatore ad accettare le nuove regole, On the Line decide di stravolgere nuovamente tutto. E questo forse è un po’ troppo. Anche perché la sensazione è che creda poco a ciò che racconta. Cioè, la volontà di On the Line sembra quella di voler stupire fino all’ultimo, senza però tener conto del come. A film del genere non è mai stato chiesto mari e monti. Ma una sceneggiatura semplice, una storia non banale e un minimo credibile, questo sì.

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Regia - 3
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3
Recitazione - 2.5
Sonoro - 3
Emozione - 3

2.8