Once Upon a Time – Stagioni 1, 2 e 3: recensione
Prendete i personaggi delle fiabe più famose, quelli che conosciamo ed amiamo grazie all’animazione Disney, trasformateli in carne ed ossa e metteteli in una piccola cittadina del Maine: avrete Once Upon a Time.
Edward Kitsis e Adam Horowitz, con creatività ed ingegno, sono riusciti a creare un prodotto televisivo fresco e versatile per un pubblico vasto mettendo insieme personaggi fantasy famosissimi e catapultandoli nel mondo reale.
Le prime tre stagioni della fortunata serie targata ABC, andate in onda la prima volta nell’Ottobre 2011, ha visto un progressivo cambiamento nella struttura delle singole stagioni che proviamo a riassumere velocemente (spoiler alert).
Nella prima facciamo la conoscenza dei protagonisti principali che tutt’ora ci accompagnano in Once Upon a Time. A Storybrooke, una tranquilla città del Maine, negli USA, vive una tranquilla comunità. Il figlio adottivo del Sindaco, il piccolo Henry, viene in possesso di un libro di fiabe e viene a conoscenza di un importante segreto che riguarda l’intera cittadina: tutti gli abitanti di Storybrooke, infatti, sono i personaggi, ignari, delle fiabe contenute nel libro; tutti loro, a parte la Regina Cattiva, non sanno di appartenere ad un altro Mondo poiché, quest’ultima, ventotto anni prima, aveva lanciato una Maledizione che ha coinvolto gli abitanti del Regno Incantato. Henry, dopo aver finalmente trovato Emma Swan, sua madre naturale, convince la donna a trasferirsi a Storybrooke poiché convinto nel potere della madre nello spezzare l’incantesimo malvagio. Regina, per paura di perdere l’affetto del figlio, ostacola in tutti i modi Emma ormai supportata dai suoi nuovi amici, in particolare Mary Margaret Blanchard/Biancaneve e David/Principe Azzurro. Con l’utilizzo di numerosissimi flashback, scopriamo pian piano le relazioni che legano i vari personaggi delle fiabe e le vicende che hanno portato Regina a scagliare la terribile maledizione. Si scopre che Emma è la figlia di Biancaneve e Azzurro, i quali hanno abbandonato la neonata in fasce pur di salvarla dalle grinfie dell’incantesimo.
La seconda stagione si apre nell’istante in cui la prima si conclude: Emma ha spezzato il sortilegio e il signor Gold/Tremotino ha portato la magia a Storybrooke. Gli abitanti del villaggio però sono ancora prigionieri: se varcano il confine perdono nuovamente la memoria sulle loro vere identità. Mentre nella stagione precedente i flashback si alternano ai momenti presenti, in questa successiva la trama segue due strade (e mezza: i ricordi al passato magico dei protagonisti non mancano): da un lato Emma e Mary Margaret vanno a finire in una parte del Regno Incantato che sorprendentemente non è rimasta coinvolta nella Maledizione lanciata da Regina, dall’altro, a Storybrooke, David si prende cura di Henry e Gold scopre che suo figlio Baelfire vive da qualche parte nel nostro mondo.
Quando Mary Margaret ed Emma riescono a far ritorno alla città, anche Capitan Uncino e Cora, madre di Regina, attraverso un fagiolo magico, riescono comunque a entrare a Storybrooke. Grazie ad una pozione magica, Gold riesce a varcare il confine senza perdere la memoria, insieme a Emma e Henry. Si scopre che Baelfire è nientemeno che Neal, padre di Henry. Dopo tante insistenze, decide di andare a Storybrooke, insieme alla nuova fidanzata Tamara, la quale altri non è che un membro di un’organizzazione che vuole distruggere la magia. Ella e il suo amante Greg, dopo aver rapito Henry, aprono un varco e lo portano sull’Isola che non c’è. Emma, Regina, Mary Margaret, David, il signor Gold e Uncino partono subito per salvarlo con la nave di quest’ultimo.
Il gruppo giunto sull’Isola che non c’è per salvare Henry scopre che dietro il rapimento del ragazzo c’è Peter Pan desideroso di servirsi del Cuore di Henry, il vero Credente ed elemento semipassivo che muove gli eventi, per raggiungere l’immortalità e restare giovane. Dopo aver messo fine al piano di Peter Pan ed aver ritrovato Neal, il gruppo fa ritorno a Storybrooke ignari del fatto che lo spirito di Peter si trovi nel corpo del piccolo Henry. Recuperato il sortilegio oscuro, Peter è intento a trasformare il mondo in una nuova Isola che non c’è e regnarvi per sempre incontrastato. Pur di salvare tutti, Tremotino si sacrifica e Regina riesce a contrastare gli effetti del sortilegio ad una triste condizione: tutti i personaggi di Storybrooke torneranno nella Foresta Incantata ed Emma ed Henry non ricorderanno nulla, cancellando di fatto tutti gli avvenimenti accaduti a causa del sortilegio.
La particolarità di questa terza stagione sta nella presenza di due macrotrame: la storia di Peter Pan si conclude infatti a metà e segna l’inizio di una nuova storia con l’introduzione di un nuovo villain spezzando praticamente a metà la stagione. Sfruttando probabilmente la pausa invernale che caratterizza la maggior parte delle serie d’oltreoceano, a marzo dello scorso anno, Once Upon a Time è tornata con una nuova minaccia.
Un anno dopo gli eventi che hanno visto protagonista Peter Pan, Emma, recuperata la memoria grazie ad Uncino, e Henry, tornano nella cittadina del Maine poichè la Malvagia Strega dell’Ovest, proveniente da Oz, ha lanciato un nuovo sortilegio e gli abitanti sono ritornati nel Mondo senza magia e senza ricordi dell’anno passato. Emma deve affrontare quindi Zelena che vuole a tutti i costi vendicarsi della sorellastra Regina per la vita agiata che non ha mai avuto: il suo intento è quello di cambiare il passato e quindi il presente. Con l’ausilio della magia bianca della Salvatrice, Emma, il pericolo viene sventato, ma sia lei sia Killian/Capitan Uncino cadono nel portale aperto e vengono catapultati nella Foresta Incantata del passato: accidentalmente modificano l’intero corso della storia, e devono così fare in modo di riportare gli eventi sulla giusta via. Al ritorno nel presente, trasportano inconsapevolmente un nuovo personaggio scomodo in città.
Once Upon a Time, partita in sordina nel 2011, è riuscita a ritagliarsi un’ottima reputazione sia dal punto di vista critico che pubblico grazie a vari elementi: prima di tutto l’utilizzo di personaggi immediati e conosciuti grazie alla cultura popolare di massa. Chi non ha mai sentito parlare di Biancaneve e i Sette Nani, Belle, Aurora, Capuccetto Rosso ecc. ? Ebbene, tutti questi personaggi e tantissimi altri, in maniera originale e soprendente, riescono ad incastrarsi tra loro costruendo un grande magico universo.
Secondo punto importante è l’ambientazione: non solo le vicende avvengono nella Foresta Incantata, l’Isola che non c’è, Oz, il Paese delle Meraviglie, ma i characters sono chiamati a fronteggiarsi nel mondo reale, il nostro mondo. A tal proposito, geniale è l’idea di aver dato ai singoli protagonisti un doppio nome: quello originale, quello in cui sono conosciuti nel loro mondo e il nome adottato sulla Terra.
Terzo punto: gli attori. Un cast molto vasto fa perno soprattutto sui protagonisti principali: Emma Swan/La Salvatrice interpretata da Jennifer Morrison, deve fare i conti con un passato a lei ignaro, si trova catapultata in un mondo tutto nuovo e non è facile accettare l’idea di dover essere l’eroina destinata fin dalla nascita a salvare tutti e tutto. Assieme al figlio Henry, interpretato dal bravissimo Jared S. Gilmore, Emma è il personaggio dinamico al centro di tutto. Biancaneve/Mary Margaret e il Principe Azzurro/David sono rispettivamente interpretati da Ginnifer Goodwin e Josh Dallas, i perfetti innamorati, devono combattere in una nuova realtà a partire dalla riconciliazione con Emma, la figlia abbandonata in buona fede e contro le minacce sempre pronte a minare non solo il loro rapporto di coppia, ma anche la loro intera comunità. Personaggi più controversi e probabilmente più amati sono Regina/Evil Queen e Mr Gold/Tremotino, interpretati da Lana Parrilla e Robert Carlyle. Entrambi, carismatici ed attraenti, sono sempre in bilico tra bene e male, sono imprevedibili e riescono a portare gli spettatori a tifare per loro anche quando le loro azioni non sono sempre così benevole. Con i principali annoveriamo anche i co-protagonisti più importanti: Colin O’Donoghue è Killian Jones, un Capitan Uncino decisamente diverso da quello che tutti noi conosciamo grazie alla fiaba Disney; Emilie de Ravin interpreta Belle, compagna di Tremotino, cerca di mantenere l’uomo sulla retta via, non sempre ci riesce. Michael Raymond-James è Baelfire/Neal Cassidy figlio di Tremotino e padre di Henry.
Supportata da una sceneggiatura che non sempre decolla immediatamente ad ogni singolo episodio, la serie ha sempre mantenuto ottimi ascolti ed un pubblico molto vasto e variegato. Con toni leggeri eppure ben contestualizzati, Once Upon A Time è riuscita a reinventare le fiabe che tutti conosciamo in una maniera tutta nuova e ad introdurre nuove storie legando i personaggi in maniere che noi mai avremmo immaginato.
La consigliamo praticamente a tutti: ai ragazzi cresciuti con i lungometraggi Disney, agli adulti che cercano, non solo leggerezza, ma anche una certa dose di avventura, fantasia e, perché no, anche un pizzico di tensione e mistero. E se la prima stagione non vi convince del tutto, vi sfidiamo ad andare avanti: la amerete.