One night in Miami… – recensione del film di Regina King
One Night in Miami... è un film che si svolge più o meno in una notte, quella in cui si incontrano quattro grandi personalità afroamericane degli anni'60.
Tra immaginazione e realtà, One night in Miami… racconta di un incontro speciale, quello di quattro grandi personalità afroamericane degli anni ’60. Da pièce teatrale a opera cinematografica, questo film distribuito su Amazon Prime video segna l’esordio di Regina King da regista e mette in scena tematiche importanti e quattro interpreti con i fiocchi. I personaggi in scena sono Malcolm X, Cassius Clay, Sam Cooke e Jim Brown, quattro grandi talenti che in una notte del tutto particolare si ritrovano a discutere e confrontarsi sulle questioni razziali e sulle discriminazioni subite da chi aveva a quell’epoca la pelle nera.
One night in Miami…: trama
È il 1964. Quattro icone di sport, musica e dell’attivismo in tema di diritti umani si incontrano per festeggiare una delle rimonte più importanti della storia del pugilato, quella che incoronò campione del mondo dei pesi massimi lo sfavorito Cassius Clay (Eli Goree), che da lì a poco avrebbe cambiato nome in Muhammad Ali. Cassius ha infatti appena battuto il campione dei pesi massimi Sonny Liston presso la Convention Hall di Miami e vuole festeggiare con tre dei suoi amici: Malcolm X (Kingsley Ben-Adir), Sam Cooke (Leslie Odom Jr.) e Jim Brown (Aldis Hodge). La notte però riserva sorprese e i festeggiamenti lasceranno spazio ad un lungo confronto su come ognuno di loro, grazie alla loro fama, si batte a proprio modo per i diritti civili.
Il film non è direttamente ispirato a fatti realmente accaduti
A scrivere di questo incontro immaginario è Kemp Powers (anche co-sceneggiatore e co-regista di Soul). One night in Miami… è stato dapprima portato in scena come spettacolo teatrale e poi è divenuto film. Si tratta di un racconto di finzione fondato sull’amicizia – assolutamente reale – di questi quattro formidabili individui in scena. Alcune fotografie d’epoca testimoniano la presenza di Malcom X, con la sua macchina fotografica, durante i festeggiamenti per la vittoria del 1964 di Cassius Clay. Molti altri spunti, Kemp Powers li ha presi dalle biografie dei protagonisti, cucendo una conversazione ipotetica in cui i quattro personaggi fanno una panoramica sul clima dell’epoca e si confrontano su come portare avanti le lotte all’interno del movimento per i diritti civili degli afroamericani, per sconfiggere le ingiustizie razziali e religiose a danno della loro comunità d’appartenenza.
Nessuno sa cosa mai si dissero questi quattro amici, i dialoghi che alternano toni duri, fraterni, sinceri, goliardici, sono frutto della fantasia di Kemp Powers. Tutti però sanno quanto ognuno di queste quattro figure abbia contribuito alle conquiste fatte in tema di diritti umani, come li chiamava semplicemente Malcom X. La costruzione dei caratteri e i dialoghi che uniscono amicizia e temi importanti colpiscono al cuore, emozionando e permettendo una visione che arricchisce.
One night in Miami… è semplicemente un ottimo film
Scrittura e regia si fondono alla perfezione, nota non da poco visto che il testo proviene dal teatro. Il film mette in scena Malcom X all’alba della sua uscita dal NOI (Nation of Islam), l’ingresso invece di Cassius Clay (poi divenuto Muhammad Ali) all’interno del movimento afroamericano, Sam Cooke all’apice del suo successo come cantautore r&b e lo sportivo Jim Brown che a breve avrebbe abbandonato il campo da Football per vivere i set cinematografici. Quattro personalità poi divenute icone afroamericane (come sappiamo dopo pochi mesi dalla vittoria di Cassius Clay Cooke e Malcom X saranno uccisi in circostanze sospette), tutte ad un crocevia in cui fare i conti con sé stessi e le proprie convinzioni su come si dovesse portare avanti la lotta per il black power. Oltre alla confezione alla quale non si può avanzare alcun tipo di critica, il film di Regina King è un importantissimo mattone nel genere cinematografico che tratta i temi civli, che in modo estremamente intelligente riaccende la discussione sul tema dei diritti degli afroamericani, che come testimoniano i movimenti Black lives matter non sono mai terminati.
Forse a tirare fuori il meglio e l’anima di questa storia, anche quel lato più emotivo degli uomini, è stato proprio l’occhio femminile di Regina King.
Interpretazioni di qualità e colonna sonora da brivido
I quattro attori in scena sono a dir poco eccezionali e senza di essi questa operazione di trasposizione poteva risultare fallimentare. Kingsley Ben-Adir, Eli Goree, Leslie Odom Jr. e Aldis Hodge, non hanno paura di confrontarsi con quattro grandi icone dell’attivismo e soprattutto con una sceneggiatura che ha al centro la parola fluente. I lunghi dialoghi e quei non detti, trasformati perfettamente dall’occhio cinematografico di Regina King, aggiungono un enorme valore a questo racconto. Un plauso va anche alla colonna sonora di One night in Miami…: l’R&B di Sam Cooke, interpretato divinamente da Leslie Odom Jr., è semplicemente da brividi, come anche le musiche di Terence Blancharde, autore di colonne sonore come quelle di La 25ª ora e Harriet. La musica in questo film è la ciliegina su una torta impeccabile!