One Piece Film – Red: recensione del film tratto dal celebre manga

One Piece Film: Red, prima in versione originale il 7 e 8 novembre 2022, poi doppiato dal 1° dicembre, prosegue sul grande schermo la fortunata saga nata nel 1997 dalla fantasia di Eiichiro Oda.

One Piece Film: Red è il più recente (per ora) adattamento per il grande schermo dell’immensamente popolare manga creato nel 1997 da Eiichiro Oda. Il film, presentato per l’Italia da Anime Factory, uscirà in sala in momenti diversi e con modalità differenti. Prima in lingua originale, il 7 e 8 novembre 2022. Poi, doppiato, a partire dal 1° dicembre. Lo sdoppiamento delle modalità distributive tradisce l’attesa e le aspettative nei confronti di un progetto che salpa col vento in poppa di un consenso e di una presa culturale (pop) fuori dal comune. Poco spazio per esagerazioni e fraintendimenti; in questo momento, in giro per il mondo, di manga popolari come One Piece non se ne trovano. I numeri del film al botteghino giapponese (ma non solo) ne rendono testimonianza al di là di ogni ragionevole dubbio. Passaggio al Lucca Comics & Games 2022.

One Piece Film: Red è l’ultima tappa di un viaggio di successo tra manga, serie tv e cinema

One Piece Film: Red cinematographe.it recensione

One Piece Film: Red arriva in sala a 25 anni dal debutto, dopo circa 100 volumi pubblicati (da noi per Star Comics), mezzo miliardo di copie vendute nel mondo e una serie tv trasmessa in più di 80 paesi, Italia compresa. La premessa è utile allo spettatore ignaro delle cose del mondo (dei manga) per capire l’autorevolezza del prodotto e, più in generale, a tutti, per cogliere certi aspetti del film che altrimenti passerebbero sotto traccia. Non sarebbe giusto. One Piece Film: Red è un film colorato, giocoso, estenuante e molto creativo, nel pieno rispetto della tradizione. Ma è anche, soprattutto, il film del quarto di secolo, l’occasione celebrativa.

Fortunatamente Eiichiro Oda, che qui partecipa non solo in veste di padre della patria e guida spirituale, ma più concretamente come produttore generale, ha saputo resistere alle lusinghe e al richiamo compiacente della nostalgia per amor (sterile) di nostalgia. Sul corpo del racconto incide una dialettica interessante tra passato e presente, che però va spiegata. Ci sono elementi di novità e c’è il richiamo alla tradizione. La parole chiave sono armonia, armonizzare e armonico. Il cocktail è questione di ingredienti e come si mescolano.

Uno sguardo al passato e diversi elementi di novità

One Piece Film: Red cinematographe.it recensione

C’è un modo sottile di legare il passato e il presente e viene istintivo parlarne perché la regia di One Piece Film: Red è affidata a Goro Taniguchi, che oggi dirige, ma ieri è stato il primo a trasporre One Piece in un anime. Il primo movimento del film è circolare, tiene insieme nel perimetro dello stesso sguardo passato, presente e futuro. Inutile però fermarsi troppo a pensare a ciò che è stato; conta soprattutto guardare avanti. Due elementi risaltano, se ci ragioniamo da questa angolazione. Il primo è la musica e come interviene sul film; ne sorregge, defindendola, l’architettura narrativa, emotiva e psicologica. A queste latitudini è una novità. Poi c’è la questione femminile.

One Piece Red: Film si fa attraversare da molti personaggi, per lo più volti conosciuti, ma appartiene veramente a una sola di loro. Si chiama Uta e cresce su Elegia, l’isola della musica, un tempo prospera e rigogliosa, poi qualcosa succede e chissà se il film si prenderà la briga di spiegarcelo. Trascorre gran parte della sua infanzia affidata al misterioso Gordon e cerca di coronare il sogno di diventare la più grande cantante del mondo. Succederà. Uta festeggia il successo impetuoso organizzando un evento di risonanza mondiale, una Woodstock su misura nel segno di una promessa d’amore universale. Potrebbe accontentarsi di offrire al pubblico un intrattenimento passabile e poi contare i soldi ma no, vuole qualcosa di più, molto di più, usare l’arte per cambiare il mondo, disegnarlo a sua immagine e somiglianza. In teoria, pace, amore e bellezza per tutti. In teoria, appunto, perché la verità è diversa. La verità, nascosta nelle pagine meno note del passato di Uta, la conosce Luffy.

Luffy e i suoi pirati del Cappello di Paglia, la Marina (che insegue i pirati), i fan di Uta, tutti quanti insomma, sono arrivati su Elegia. Luffy è in una posizione diversa dagli altri perché con Uta ha condiviso una parte preziosa della sua infanzia, cresciuti entrambi sotto l’ala protettrice del leggendario Shanks il Rosso, uniti dal sogno di diventare pirati. Lui con gli anni non perde di vista le sue aspirazioni, al contrario di Uta che dei pirati non conserva una grande opinione. Si separano senza salutarsi, all’improvviso e con gran mistero. Comprensibile l’emozione dell’uno e dell’altra per il primo incontro dopo così tanti anni. Concluse le effusioni, il ragazzo intuisce che c’è qualcosa che non va.

One Piece Film: Red è un film colorato, frenetico, moderno nei temi e disponibile a confrontarsi con i fan e lo spettatore meno affezionato

One Piece Red: Film cinematographe.it recensione

Uta non accetta visioni del mondo diverse dalla sua e interpreta il mestiere di popstar con accenti messianici decisamente fuori posto. Ha una voce meravigliosa e nella voce un’abilità sinistra e spiazzante, la capacità, cioè, di portare altrove chi la ascolta, lontano dal mondo e dai suoi affanni. Letteralmente. Dove e perché tocca al film spiegarlo. Basti sapere che, in questa storia, Shanks il Rosso gioca un ruolo molto importante. Uta e Luffy ne lamentano l’assenza in modi diversi e a loro modo speculari.

Storia(e) di famiglie spezzate e mai del tutto ricomposte, solitudine e desiderio di un contatto. La morale della favola è familiare, sentita e tutto sommato efficace, nonostante il sapore di già visto e già sentito (ma qui il film non cerca di sorprendere per scelta). Ritratto di un’infanzia “tradita” dalla vita e dalle persone e con quali conseguenze psicologiche. Tutto è reso in maniera abbastanza franca e moderna. C’è pure, bisognerebbe aggiungere che è un tema portante del film, un discorso sul rapporto tra reale e virtuale, tra tipi e modi diversi di pensare e vivere la realtà.

One Piece Film: Red cerca di mantenersi equidistante dalle aspettative e dai punti di vista coltivati dal pubblico, perché ci sono tanti modi e tante distanze da percorrere per avvicinarvisi. Piacerà ai fan, agli accaniti e agli esigenti, ai concilianti e agli indecisi, perché quel tanto di novità che serve a rinfrescare il quadro e leggermente, solo leggermente, alterarne la struttura, non cambia davvero le carte in tavola. Sempre e comunque elogio della pirateria buona, le regole e i tabù infranti per esplosione di creatività e non per cinico calcolo. Il film è colorato, instancabile e con molta sapienza gestisce il rapporto tra il vecchio e il nuovo. La musica è una presenza ingombrante, ma lega col tono generale che è deliberatamente chiassoso e frenetico.

Lo spettatore meno abituato a misurarsi con certi ritmi e certi modi di pensare l’animazione rimarrà sorpreso dalla capacità di One Piece Film: Red di mantenersi costantemente sopra le righe. Ma per un film che elegge l’eccesso a sua normalità, due ore (poco meno in realtà) di durata si sentono. Curiosa la forma del racconto, modellato su una scansione di sequenze ibride, a metà strada tra il raccordo e la scena madre, nel quadro di un’esuberanza ora molto felice (l’accostamento di differenti tipologie di animazione), ora più contrastata negli esiti. La manifestazione di vitalità è comunque notevole.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3.5
Recitazione - 2.5
Sonoro - 2.5
Emozione - 2.5

2.8