Cannes 2021 – Oranges sanguines: recensione del film di Jean-Christophe Meurisse
Un racconto per certi versi comico e disturbante
Oranges sanguines è stato presentato fuori concorso tra le proiezioni di mezzanotte al Festival di Cannes 2021. Il film intreccia diversi fili narrativi in un racconto surreale eppure profondamente verosimile, in cui i concetti stessi di violenza, giustizia e dignità confondono tra loro i propri confini. Una ragazzina trova il coraggio di farsi avanti con la sua cotta; il ministro delle finanze dimostra di avere molte cose da nascondere e di mostrare al pubblico solo una versione patinata ed edulcorata di sé; una coppia di pensionati cerca di vincere un concorso di danza per riparare qualche debito con la banca; un uomo vive solitario in mezzo alla campagna insieme al suo maiale, aspettando che qualche povero malcapitato cada nella sua trappola; un team di avvocati e ufficio stampa si prende cura di gestire le vicende di buona parte di questi personaggi.
Oranges sanguines: il film di Jean-Christophe Meurisse presentato a Cannes 2021
In Oranges sanguines si mettono in discussione i ruoli di vittima e carnefice che vengono continuamente ribaltati e confusi, complicando decisamente eventuali giudizi che il pubblico è chiamato a dare. Complicazione ancora maggiore proviene dal fatto che il tono comico del film provoca ironia e sorrisi per episodi che di fatto sono tragici e ben poco divertenti. L’istinto animalesco di vendetta e di sopravvivenza guidano alcune azioni, prima fra tutte la rappresaglia della giovane adolescente, mentre in altri frangenti a dettare le regole è un senso di pudore e dignità alquanto opinabile, gli anziani genitori che proteggono i figli dai loro problemi economici. In questo senso anche la possibilità di giustificare le azioni dei personaggi perde alcuni dei cardini principali di giudizio, in quanto la motivazione che spinge ad agire prende il sopravvento su qualunque altro metro di giudizio, sempre con il sorriso sulle labbra.
Il cast di Oranges sanguines si contraddistingue per la resa calzante dei personaggi loro affidati, anche considerando fisionomie e lineamenti su cui sembrano scolpiti i nomi dei protagonisti di questa notte folle. Alexandre Steiger, Christophe Paou, Lilith Grasmug, Lorella Cravotta, Olivier Saladin, Fred Blin hanno saputo rendere i personaggi cogliendone la comicità intrinseca, esaltando gli aspetti più frivoli e quelli che più profondamente incidono sul loro giudizio, portandoli poi all’estremo e dando così maggiore credibilità a a queste identità salvandole dal rischio di divenire macchiette sterili, prive di fondamento realistico.
Un film spiazzante con un cast incredibile
In questo modo Oranges sanguines diventa un racconto comico e disturbante, in cui gli spettatori si trovano a essere giudici di situazioni senza appello, quando loro stessi stanno ridendo di quanto accade sullo schermo, entrando in un circolo vizioso di chiedersi continuamente il significato della giustizia e cosa possa comportare una tale impressionabilità del senso civile stesso. Se tutto è così labile, persino i criteri di giudizio più radicati nella nostra società, com’è possibile riuscire a garantire una versa giustizia? Senza contare che i concetti di giusto e sbagliato continuamento a scambiarsi di ruolo senza sosta: l’adolescente ha agito guidata dal senso di vendetta, ma appare a tutti ampiamente giustificata, eppure trova a doversi difendere dalle accuse che la legge avanza contro di lei. In questo contesto diventa sempre più difficile garantire la giustizia in senso lato e, soprattutto, garantire che siano promulgate leggi che possano rispondere a ogni tipo di situazione. Oranges sanguines è un film spiazzante e disturbante proprio per la comicità con cui tratta episodi di una violenza inaudita, spingendo il pubblico verso una confusione totale della propria capacità di critica.