Korea Film Fest 2021 – Our Midnight: recensione del film di Lim Jung-Eun
Un incontro notturno è la chiave di volta per il riscatto di due tormentati protagonisti. Our Midnight è il lungometraggio d'esordio della regista Lim Jung-Eun, in concorso al Korea Film Fest.
Presentato al Festival di Busan e in concorso nella diciannovesima edizione del Korea Film Fest – per la sezione Independent Korea – Our Midnight è il lungometraggio d’esordio della regista Lim Jung-Eun. Capace di catturare l’umanità e rappresentarla degnamente in dialoghi essenziali quanto efficaci e diretti, Jung-Eun universalizza le afflizioni dei protagonisti, le offre senza timore allo spettatore, invitandolo a riconciliarsi con la nostalgia, il senso di inadeguatezza verso il futuro e la perversa socialità che spinge l’umano a sovrastare il senso critico dell’altro imponendo le proprie decisioni. La storia è un pretesto per trattare, in maniera lineare e con rispetto, tematiche contemporanee estremamente controverse: l’abuso, subito dalla protagonista Eun-yeong, ora miscreduta dal collegio umano che la circonda sul posto di lavoro, e la dissoluzione – per Jihoon – dovuta alla mancanza di certezze sul domani. Jung-Eun traspone fedelmente sullo schermo la resistenza emotiva di questi due protagonisti che non condividono nulla, se non la necessità di un appiglio che ne impedisca l’annegamento. Nella cornice notturna di una città che sembra abbandonata, la regista lascia spazio maieutico ai bisogni di queste due anime disperse, e come in un girone infernale le assolve dalle loro mancanze.
Our Midnight: “What we need is persistence“
I sogni non portano il pane in tavola. Ma non sognare è spaventoso
Ji-hoon (Lee-Seung-Hun) è un attore squattrinato appena lasciato dall’amante perché privo di prospettive stabili; Eun-yeong (Han Hae-In), dopo aver denunciato il compagno per molestie, viene giudicata male dai colleghi di lavoro. Nella cornice di un’incantevole Seoul notturna si avvera l’incontro fortuito dei due giovani, che sul ponte del fiume Han iniziano una profonda conoscenza. Cinema e musica diventano gli unici canali di comunicazione per la coppia, che passeggia in solitaria raccontandosi all’altro – sconosciuto e conoscibile. Lentamente le immagini si affrancano dalla mente e si realizzano, autonome, consistenti ma impalpabili: la regressione ai giochi tipici dell’infanzia è un tentativo di studiarsi e comprendersi a fondo, liberarsi delle convenzioni sociali e godere delle compagnie non-giudicanti. Respirare senza pesi sul petto, esistere per qualcun altro esattamente per come si è realmente, rifuggire l’artificio a vantaggio di una rara, perduta spontaneità. Our Midnight dimostra un evidente valore concettuale nel plasmare forme inedite, perturbanti e animalesche che riflettono, sui muri della grigia Seoul, l’indole passionale e istintiva dei protagonisti, animali di un circo sociale ora padroni della propria pelle.
Da Chaplin a Tornatore, Lim Jung-eun omaggia il grande cinema
Nell’elogio, imponente quanto velato del grande cinema, da City Lights di Charlie Chaplin a Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore – frazionato e disseminato nei punti critici della pellicola -, Our Midnight si costituisce progressivamente come realtà onirica, alimentata dalle visioni ipnotiche e suggestive che il direttore della fotografia, Kim Jin-hyeong, plasma in un gioco di luci e ombre volutamente gravido di significati. Esaltati dalla fotografia in bianco e nero, i contatti perduti dei due protagonisti si trasformano in mostri vessatori: se per Eun-yeong il demone è l’incapacità di reagire e resistere al suo aggressore, per Ji-hoon è il dubbio.
Seoul inghiotte i suoi abitanti, e con maestosa austerità gli dimostra, compiaciuta, l’insignificanza dei loro sentimenti. La riattivazione del colore nella sequenza finale del film esplode con vigore, consolidando e constatando il riscatto di queste anime che, un tempo alla deriva, si ritrovano ora ancorate l’una all’altra: Ji-hoon trova valore nell’esistenza quotidiana e nella bellezza di una vita vissuta giorno dopo giorno, Eun-yeong guarisce lentamente dal suo trauma.