Pacific Rim 2 – La Rivolta: recensione
Pacific Rim 2 - La Rivolta, nelle sale dal 22 marzo, risulta godibile, ma non paragonabile al primo episodio.
Pacific Rim 2 – La Rivolta comincia poco dopo gli eventi narrati nel primo episodio del 2013. Sono infatti passati dieci anni da quando le forze della terra sono riuscite a vincere la battaglia decisiva contro gli invasori alieni ed i loro giganteschi Kaiju. Nel finale di Pacific Rim, la Breccia che permetteva le continue incursioni contro la Terra era stata chiusa, ma il tutto era costato il sacrificio di molti equipaggi e sopratutto la perdita del leggendario comandante Stacker Pentecost (Idris Elba). Da quel momento le diverse nazioni hanno cercato di ricostruire e perfezionare i giganteschi Jeager, mettendo a punto un sistema di difesa coordinato ed efficace, nel caso la minaccia si ripresentasse. Il mondo ha però visto il proliferare di un mercato nero della tecnologia aliena e Jeager, e uno dei più abili tra i contrabbandieri è nientemeno che Jake Pentecost (John Boyega, il Finn della nuova trilogia di Star Wars), figlio scapestrato del defunto Stacker. Quando però una nuova ed imprevedibile minaccia si fa strada, Jake dovrà decidere se continuare a stare in disparte, o seguire la orme paterne e combattere per la salvezza del mondo.
Pacific Rim 2 – La Rivolta: meno “america-centrismo” in questo capitolo diretto da Steven S. DeKnight
Nel 2013 Guillermo del Toro aveva portato al cinema il sogno di ogni amante dei grandi robot giapponesi che dal secondo dopoguerra in poi erano serviti all’ex impero del Sol Levante ad esorcizzare l’incubo atomico, creando un universo di straordinaria varietà, fantasia e popolarità. Nessuno prima di lui aveva saputo mostrarci con tanta maestria al cinema scontri titanici tra enormi ed orrendi alieni “godzilliani” da una parte e giganteschi Mecha guidati da avveniristici piloti dall’altra. Ora con questo Pacific Rim 2, il testimone è passato a Steven S. DeKnight (regista, sceneggiatore e produttore della popolarissima serie televisiva Spartacus), che è stato chiamato dalla produzione a creare un iter cinematografico che comprendesse giocoforza alcuni personaggi del primo episodio come il Dr. Newt Geiszler (Charlie Day), l’amico e collega il Dr. Hermann Gottlieb (Burn Gorman), e la ex asso degli Jeager Mako Mori (Rinko Kikuchi). A questi la sceneggiatura scritta a quattro mani da Emily Carmichael, Kira Snyder, lo stesso Steven S. DeKnight e T.S. Nowlin, ha aggiunto come new entry l’arcigno pilota Nate Lambert (Scott Eastwood), la ribelle e talentuosa Amara Namani (Cailee Spaeny) e l’autoritaria plenipotenziaria cinese Liwen Shao (Jing Tian).
E proprio dalla Cina occorre partire per comprendere la genesi di questo film, dal momento che Pacific Rim 2 è stato prodotto dal colosso cinese Wanda Group, che ha acquisito Legendary Pictures per 3,5 miliardi di dollari nel 2016. Si tratta di un’operazione di mercato le cui conseguenze sono ancora tutte da valutare sia per ciò che riguarda le prospettive economiche, che sopratutto quelle culturali e narrative. Certo da quello che si è visto in questo Pacific Rim 2, dobbiamo sicuramente aspettarci un po’ meno di “americano-centrismo” se capite ciò che vogliamo dire. Il che non può che essere una buona notizia, visto che non se non può più di alieni che partono sempre e solo da Manhattan o Washington e disdegnano il resto del mondo. Sarà colpa di Sex and the City o dei film di Emmerich? Si vedono anche su Marte? Chissà..
Pacific Rim 2: un prodotto d’intrattenimento godibile
Pacific Rim 2 è ad ogni modo un prodotto di intrattenimento godibile e che tiene abbastanza, per quanto non possa neanche essere lontanamente paragonato al primo episodio, che rappresenta un’eredità alla quale si sarebbe forse dovuto rispondere in ben altro modo o con ben altre finalità. Tuttavia va dato atto agli sceneggiatori di aver creato qualcosa che sulla carta era molto più coerente, strutturato ed originale del primo episodio diretto dal premio Oscar per Shape of Water. Se siamo seri? Si lo siamo. Il primo era stato accolto trionfalmente per l’aspetto ludico, per l’energia della regia e per gli effetti speciali stratosferici. Tuttavia la sceneggiatura era alquanto fumosa e mancava di consistenza, con alcuni pilastri narrativi a dir poco sconclusionati ed inattendibili. Questo episodio invece delude per ciò che riguarda le scazzottate tra grattacieli, ma riesce sicuramente a caratterizzare i personaggi oltre il già visto e già sentito, a mettere un paio di colpi di scena non male ed in generale ad andare oltre i deja vu del genere.
Peccato che la regia di DeKnight in Pacific Rim 2 sia a dir poco banale e scolastica, che tolga mordente ed energia ad uno script che regge quasi sempre bene (a parte il finale), e sopratutto non conceda molto alla fantasia e all’imprevedibile nelle sequenze d’azione, a tratti veramente stantie. Il che è un crimine, se si pensa quanta fantasia e dinamismo Del Toro avesse messo nel primo episodio, quanti scontri e battaglie mozzafiato, quanta suspense.
Qui purtroppo poca cura è stata fatta nelle varie nemesi, a cui manca quel qualcosa di demoniaco e lovercraftiano che tanto era piaciuto al pubblico nel primo episodio, rendendoli in tutto e per tutto spesso delle sottospecie di copie dei Decepticon di Bay, senza spaventare od incutere timore alcuno. Anzi spesso si scade nel comico involontario. La parte attoriale regge abbastanza bene rispetto alla media del blockbuster a cui ci siamo abituati, anzi possiamo dire che se il Finn interpretato da Boyega avesse meno della metà della simpatia, del cinismo e della verve che ha Pentecost Jr., sicuramente l’ex Stoormtrooper non sarebbe tra i personaggi più odiati dal pubblico nella nuova trilogia di Star Wars.
Il film ha purtroppo un finale abbastanza fiacco (anche qui regia e pure sceneggiatura non aiutano), per quanto tuttavia i rimandi e le citazioni a ciò che abbiamo conosciuto con Evangelion o Gundam non possa non scaldare il cuore ai più “attempati”. Rimane da capire se e come sarà sviluppato un terzo episodio che speriamo limi i difetti di un blockbuster a cui sicuramente non fa troppo bene uscire nello stesso periodo di quella perla di Ready Player One di Spielberg, con cui ogni confronto è improponibile.
Pacific Rim 2 è in uscita nelle sale cinematografiche dal 22 marzo 2018 con Universal Pictures.