Berlinale 2021 – Per Lucio: recensione del film di Pietro Marcello
Per Lucio, il film di Pietro Marcello, è un sogno a occhi aperti, un ricordo sentito e attento nei confronti delle diverse voci che escono dalle canzoni di Lucio Dalla.
Sulle note di Mille Miglia, Futura e altri brani più o meno celebri della discografia di Lucio Dalla, la figura del cantante apre e si fa conoscere al pubblico della Berlinale 2021 nella sezione Berlinale Specials con Per Lucio, un documentario diretto da Pietro Marcello che ha unito la ricerca d’archivio con la volontà di rendere omaggio all’istrionica figura di Dalla. Alcuni tra i suoi più stretti amici e collaboratori, tra cui spiccano le figure di Stefano Bonaga e Umberto Righi (Tobia), raccontano Lucio Dalla, nella sua dimensione umana e artistica. A far da contrappunto alle loro parole, divertite e affettuose, si susseguono immagini di repertorio che Pietro Marcello insieme a Beppe Caschetto e Marcello Anselmo (rispettivamente produttore e co-sceneggiatore) hanno recuperato dagli archivi che sono stati messi loro a disposizione.
Fin da subito Pietro Marcello ci tiene a far capire quanto abbia voluto Per Lucio, quanto questo progetto sia stato pensato nel corso degli anni e il fatto che abbia finalmente trovato la luce in un periodo storico come questo pone ancora di più l’attenzione sul fatto che l’intento del regista sia quello di tributare Lucio Dalla e donare a Bologna, la sua città, un film che racconti un suo cantante simbolo, ma anche il contesto storico nazionale in cui la sua arte si è manifestata.
Pietro Marcello racconta Lucio Dalla in un film fatto di simboli e suggestioni
Per Lucio si potrebbe definire come un viaggio tra le suggestioni di un’Italia in continuo cambiamento, passando dalle ferite degli attacchi terroristici al gioioso palco del Festival di Sanremo, che mette in relazione diretta le canzoni del poeta e cantautore con gli accadimenti che lo circondano, in qualche modo dando proprio a Dalla il ruolo si simbolo e precursore dei tempi. Il viaggio si muove on the road in tutta Italia, tra treni e piazze gremite, in cui Lucio incontra i suoi amici e collaboratori, senza mai dimenticare di far sentire la sua identità, così fuori dal coro eppure così dedicata a sottolineare l’importanza di una militanza culturale comune. Questa stessa militanza condivisa è quella auspicata da parte del regista, che vede nell’unità di azione e di intenti anche una delle principali soluzioni per uscire dall’impasse in cui il mondo culturale, e cinematografico in particolare, si trova in questo momento.
Per Lucio è un vero e proprio canto d’amore e ammirazione verso l’autore di brani senza tempo
Quello creato da Pietro Marcello è un sogno a occhi aperti, un ricordo sentito e attento nei confronti delle diverse voci che escono dalle canzoni di Lucio Dalla, un film che riesce a inquadrare l’immaginario poetico di un uomo insieme alla realtà di un’Italia spesso dimenticata. Unendo Dalla agli emarginati della società, Per Lucio diventa un canto a un mondo che cambia e che non smette mai di essere se stesso. La storia della nazione e di Bologna si legano a quella di Dalla fin dalle premesse presentate dal regista stesso, che ci tiene a ribadire come il nesso tra i due elementi sia evidente e indissolubile, in quanto proprio la stessa discografia di Lucio diventa una chiave di lettura della storia a essa coeva. Se si tratti di un film, di un documentario, di un omaggio o di un ricordo non è ben chiaro, o meglio, è tutto questo e un po’ di più, visto l’affetto che traspare dalle immagini, un affetto che va da Lucio ai suoi amici e viceversa, ma anche da Lucio all’Italia e viceversa e, forse più di tutto, dal regista verso Lucio.