Pino: recensione del documentario diretto da Francesco Lettieri
Pino Daniele con sapiente incoscienza ha cantato la vita ostile degli altri, l’emarginazione sociale, la sessualità, la libertà d’espressione. Francesco Lettieri ha realizzato un documentario, Pino, per trasmetterci l’amore di cui, senza saperlo, ognuno di noi è capace. Al cinema il 31 marzo, 1 e 2 aprile 2025.
Pino diretto da Francesco Lettieri è una grande festa: a 10 anni dalla scomparsa di Pino Daniele sembra che il tempo, lunghissimo, brevissimo, non abbia cambiato nulla. Pino Daniele è iconico nella sua spontaneità; coperto da quella corteccia vesuviana che marca i sentieri e attraverso la polvere diventa vento, guidando le anime verso il mare di Napoli, della sua Napoli.
Pino: il documentario che celebra la carriera di Pino Daniele

Pino è un documentario che smorza la malinconia del ricordo attraverso la parafrasi di alcuni dei suoi brani più amati: Quanno Chiove – Cammina Cammina – Chillo è nu buono guaglione. Un documentario che non adopera alcuna declinazione al passato ma attesta la presenza di Pino Daniele cantando la diversità culturale con la quale ha interagito per tutta la sua vita.Massiccio nel suo aspetto, era impossibile non notarlo; di lui si sente, si respira ancora l’anima come se fosse un foglio sotto la luce accecante delle prime ore di una bella giornata, che ridisegna una città continuamente viva in balia di “antichità contemporanee”.
Pino Daniele nello scenario musicale è stato un randagio; nato a Napoli, la sua vita è stata sempre in movimento, nei posti in cui – lui stesso diceva – divideva il suo cuore: Toscana, Roma e Milano. Dimensioni diverse in cui Pino, attraverso il racconto di Lettieri, immerge la sua proiezione artistica, in continua trasformazione, eclettica e multiforme, tipica di chi è nato in un posto ma è figlio di nessuno.

I toni del documentario sono quelli scelti da un amico. Una conversazione con chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e confrontarsi. È già la seconda volta, in poco tempo, che onoriamo la carriera di Pino Daniele; il 2025 ha iniziato a celebrarlo con il documentario scritto e diretto da Marco Spagnoli e Stefano Senardi, Nero a metà, ricordando il “guaglione” dalle mille imprese e dai ritmi di uno straniero, esule in altra terra e sconosciuto nella sua. In Pino siamo oltre, siamo dentro la sua carriera, esplosiva, che suda jazz e si ubriaca negli accordi di una chitarra in fiamme: dita consumate e la voglia di cantare sempre.
-Napoli vista dall’alto sembra un triangolo, una città con la sua cultura, bagnata da giornate afose in cui tutto sembra immobile, e da nottate dannate in cui tutto è posseduto da un tempo “pazzo”-
Pino: valutazione e conclusione
In Pino l’artista è narrato dagli altri; Lettieri fa un lavoro di archivio, attraverso la ricerca di immagini riprese da videoclip; scandisce i testi facendo quasi l’analisi logica, trasportando le innumerevoli velate metafore nella capacità interpretativa di un uomo che aveva conosciuto la fame, la miseria e la libertà; di un uomo che nonostante tutto pratica la sua arte, innata, con quella leggerezza da Aristogatti che suonano selvaggi nella notte, scatenando un’armoniosa guerriglia tra il basso, il piano e quel filo di voce profondo e trasparente, unico. Pino Daniele con la sua musica ci ha raccontato delle fiabe utilizzando una parola vagabonda che entra nelle case e abita il sentimento. Pino Daniele ha raccontato di tutti, di prostitute, di abbandonati, di poveri crocefissi e Lettieri procede in Pino suscitando percezioni profonde.
A contribuire in questo lavoro di ricerca, il giornalista e critico musicale Federico Vacalebre aiutato dagli amici di sempre, tra i tanti: Tullio De Piscopo, Tony Esposito, Enzo Avitabile, James Senese, Vasco Rossi e una splendida Loredana Bertè. Pino Daniele era un animale da palcoscenico ma viveva senza clamore, schivo, la sua vita privata, quasi come se fosse “ingrato” nei confronti del suo stesso successo… per questo facile da amare! Incontrarlo nei tagli di città dormienti, poterci parlare e ascoltare la sua poeticità; mescolanza di normalità e grandezza.
Pino Daniele con sapiente incoscienza ha cantato la vita ostile degli altri, l’emarginazione sociale, la sessualità, la libertà d’espressione; ha cantato noi e Francesco Lettieri ha creato un documentario, Pino, per trasmetterci l’amore di cui, senza saperlo, ognuno di noi è capace.
Pino è un documentario diretto da Francesco Lettieri (Lovely Boy), prodotto da Groenlandia, Lucky Red e Tartare Film. È al cinema per tre date evento 31 marzo, 1 e 2 aprile 2025. A luglio su Netflix.