RomaFF14 – Playmobil – The Movie: recensione del film animato

Playmobil -The Movie, esordio alla regia dell'animatore Disney Lino DiSalvo, s'ispira all'operazione effettuata da Lego Movie per riproporre un mondo ludico in cui recuperare una dimensione perduta.

Negli ultimi tempi si è assistito a una vera e propria ondata di film d’animazione che hanno tentato di trasporre sul grande schermo le avventure di giocattoli “di culto”, proponendo in scala maggiore un’alternativa (o un ricalco) di quelle storie che da bambini s’immaginavano. Lego lo ha fatto, con la sua serie animata The Lego Movie; prima ancora, però, lo fece Transformers con i cinque capitoli della saga blockbuster avviata nel 2007 da Michael Bay. Adesso prova a percorrere la medesima strada anche un’altra famosa casa di giocattoli: ed ecco che spunta sulle scene Playmobil – The Movie, presentato in occasione della Festa del Cinema di Roma nella sezione autonoma e parallela di Alice nella Città, come evento di chiusura.

Playmobil – The Movie: un’avventura nel mondo dei giocattoli

Al centro delle vicende di Playmobil – The Movie c’è l’adolescente Marla (interpretata da Anya Taylor-Joy nella versione originale) con suo fratello minore, Charlie (Gabriel Bateman). I due protagonisti devono vedersela con la morte improvvisa e inaspettata dei propri genitori, a seguito della quale i sogni della giovane Marla vengono spezzati, costringendola a occuparsi di faccende ben più concrete e a fronteggiare una mole insostenibile di responsabilità. Un giorno, però, Charlie esce di casa senza avvisare sua sorella e incappa in una distesa di giocattoli Playmobil. Quando Marla lo scopre, è già troppo tardi: i due vengono trascinati all’interno del mondo dei giocattoli e, da qui, ha inizio un’avventura senza fine.

Lino DiSalvo, animatore storico della Disney, coglie in Playmobil – The Movie l’occasione giusta per esordire alla regia. Se da una parte è indiscutibile che il film si faccia strada lungo un sentiero già battuto da altri prima di lui (soprattutto dai capitoli di The Lego Movie), è altrettanto vero che Playmobil può puntare su un universo ludico dalle infinite sfumature e da diversi microcosmi, subalterni a quello principale, che offrono spunti sempre nuovi per comporre storie. Ritroviamo facilmente pirati e cavalieri, gladiatori dell’Antica Roma, unicorni e ogni tipo di creatura magica che abbia vissuto nel magico immaginario infantile dello spettatore almeno per un po’, in tempi lontani.

Pirati, creature magiche e gladiatori dall’universo di Playmobil

Dietro il gusto per la messa in scena della pura avventura, funzionale e divertente ma non certo al passo con l’ingegno e la vivacità dei racconti Lego e della loro concretizzazione cinematografica su schermo, c’è spazio e tempo anche per una riflessione non da poco sul recupero di un’infanzia perduta, o addirittura mai vissuta a fondo, e sulla grande importanza della dimensione ricreativa. I protagonisti Marla e Charlie hanno, a tutti gli effetti, quella che si chiamerebbe una seconda possibilità alla disgrazia che li ha prematuramente colpiti da piccoli, ragione per cui nella realtà alternativa Playmobil non vengono investiti di compiti onerosi o responsabilità.

Si lascia che sia il flusso costante dell’imprevisto e della farsa all’interno del mondo dei balocchi a muovere i fili della narrazione, spesso a discapito del ritmo stesso del film, non sempre ben calibrato. Senza dubbio, alla fine dei giochi, Playmobil – The Movie si presenta come un divertissement ideale per lo spettatore che desidera sognare senza essere vincolato a pensieri più profondi, ma inferiore per creatività, musicalità e originalità d’intreccio – piuttosto forzata la svolta iniziale che funge da pretesto narrativo per dare il via all’avventura vera e propria – alle operazioni analoghe cui s’ispira di continuo.

Regia - 3
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3
Sonoro - 2
Emozione - 2

2.5