Power Rangers: Una volta e per sempre – recensione dello speciale Netflix
Dal 19 aprile 2023 su Netflix la reunion voluta dalla piattaforma a stelle strisce per celebrare il 30° anniversario della serie originale dedicata ai celebri personaggi di casa Hasbro.
Netflix continua la sua operazione nostalgia, attentando di volta in volta al cuore dell’abbonato di turno riesumando personaggi e storie che sono andati a imprimersi in maniera indelebile nell’immaginario comune. Tra questi figurano gli intramontabili Power Rangers, i celebri eroi protagonisti del franchise nato dai giocattoli Hasbro al quale la piattaforma a stelle e strisce ha voluto dedicare un episodio speciale di poco meno di un’ora per celebrare il 30° anniversario della serie originale americana, in attesa di vederli nuovamente in azione nel reboot (Power Rangers: Cosmic Fury) in arrivo in autunno. Tanti ne sono trascorsi dalla loro prima apparizione pubblica sulle frequenze di Fox (in Italia su Italia 1) nella versione statunitense della matrice nipponica Super sentai. Motivo per cui andavano giustamente festeggiati e la grande N ha ben pensato di produrre una reunion battezzata Power Rangers: Una volta e per sempre, disponibile dallo scorso 19 aprile 2023. Operazione, questa, che a quanto pare ha dato i suoi frutti, andandosi a collocare immediatamente nella top ten dei titoli più visti nella settimana dell’uscita.
Una rimpatriata che purtroppo non si può dire al gran completo, vista l’assenza di alcuni volti noti del franchise
Così dopo 29 stagioni, 3 film (tra cui Power Rangers del 2017 di Dean Israelite) e un numero imprecisato di derivazioni, i paladini colorati della Terra tornano sullo schermo per difenderla dalla perfida e “rediva” strega aliena Rita Repulsa e dai suoi mostruosi scagnozzi. Ovviamente i nostri intrepidi eroi non si tireranno indietro, con gli interpreti originali che per l’occasione imbracciano le armi, spolverano il proprio bagaglio marziale e indossano nuovamente le famose tute e i caschi, per respingere l’attacco dell’acerrima e stoica rivale, ma anche per vendicare la morte del Ranger giallo Trini con il quale si apre questo speciale. Una rimpatriata che purtroppo non si può dire al gran completo, vista l’assenza di alcuni volti noti del franchise, che tantissimo hanno dato alla saga e all’esercito di fan disseminato a tutte le latitudini, tra cui la compianta Thuy Trang, scomparsa nel 2001 per un incidente stradale, a soli 27 anni. È stata lei la prima Trini, ecco perché gli sceneggiatori Becca Barnes e Alwyn Dale e il regista Charlie Haskell hanno dovuto fare di necessità virtù, mettendo in scena la dolorosa morte del personaggio nel prologo e il passaggio di testimone alla figlia Minh. Oltre a quella della Trang si conta anche un’altra importante assenza, che i cultori della materia non potranno non notare, ossia quella di Jason David Frank (l’originale Power Ranger verde che ha poi cambiato colori e appellativi nel corso della saga), scomparso tragicamente lo scorso novembre all’età di 49 anni e a cui lo speciale è simbolicamente dedicato.
Power Rangers: Una volta e per sempre è un’operazione che a parte l’aspetto puramente nostalgico ha poco e niente da aggiungere alla causa
Una volta rinfrescata la memoria all’insegna dell’amarcord si può entrare nel merito di un’operazione che a parte l’aspetto puramente nostalgico ha poco e niente da aggiungere alla causa. Operazione come queste servono solo a rievocare i bei tempi che furono, lo spirito di ciò che è stato e a risvegliare emozioni sopite. Le reunion del resto a cosa servono se non a questo, basti pensare a quella di Beverly Hills 90210 del 2019. Nel caso di Power Rangers: Una volta e per sempre lo scopo è il medesimo, con il risultato che al netto di qualche impercettibile upgrade nelle figure che animano la storia (una Repulsa in versione robotizzata, piuttosto che dei nuovi look per Snizzard e Minotauro) ci riporta nella fittizia cittadina californiana di Angel Grove, laddove da trent’anni a questa parte i protagonisti, come ultimi baluardi, difendono il Pianeta dalla minaccia aliena che la vuole spazzare via. La trama naturalmente non va oltre il solito botta e risposta tra le due fazioni chiamate in causa. Ecco perché lo spettatore di turno non deve, pena una profonda delusione, aspettarsi nessun significativo scossone narrativo su e intorno a una timeline striminzita e ridotta drammaturgicamente ai minimi termini.
In Power Rangers: Una volta e per sempre si preserva la texture vintage, con una CGI volutamente old style e posticcia per non distaccarsi dalla matrice e per riassaporare il gusto di una volta
C’è dunque pochissimo se non nulla di particolare da registrare, con il racconto che si riduce a una successione puntuale di combattimenti stilizzati e mai realistici, che richiamano l’approccio ludico delle scene marziali per limitare il tasso di violenza e il target da intrattenimento kids. Il tutto mirato a preservare il texture vintage, con una CGI volutamente old style e posticcia per non distaccarsi dalla matrice e per riassaporare il gusto di una volta, come avvenuto di recente anche in Shin Ultraman.
Power Rangers: Una volta e per sempre – conclusione e valutazione
Texture vintage, con una CGI volutamente old style e posticcia per non distaccarsi dalla matrice originale e per riassaporare il gusto di una volta. Il tutto al servizio di una reunion all’insegna dell’effetto nostalgico che non aggiunge assolutamente nulla alla causa di una saga che compie trent’anni. Netflix mette il proprio marchio su uno speciale furbetto che chiama in causa personaggi amati da grandi e piccini. Ma non è sufficiente a garantire al risultato finale un prodotto degno di nota, sia sul piano narrativo che tecnico.