Purple Hearts: recensione film Netflix con Sofia Carson

Il dramma sentimentale Netflix che racconta le vicende di una musicista e di un marine che decidono di sposarsi per superare le rispettive difficoltà finanziarie.

Ormai è tradizione per Netflix ampliare nei mesi estivi la sua offerta con titoli poco impegnativi, generalmente a tema romantico e spesso basati su apprezzati best seller. Rientra in questa categoria Purple Hearts,  dramma sentimentale diretto da Elizabeth Allen (Sneakerentola) e disponibile sulla piattaforma dal 29 luglio 2022. La pellicola – ispirata al romanzo omonimo di Tess Wakefield – narra del falso matrimonio tra Cassie (Sofia Carson), giovane cantautrice che non riesce a fronteggiare le spese economiche per curare il suo diabete, e Luke (Nicholas Galitzine), ex tossicodipendente che sta tentando di riconquistare l’approvazione di suo padre entrando nei Marines.

Purple Hearts: Di cosa parla il film sentimentale Netflix

Purple Hearts: Recensione del dramma sentimentale Netflix con Sofia Carson

Cassie è una giovane cantautrice di origini latinoamericane, determinata a portare i suoi brani in giro per il mondo. La ragazza, per potersi permettere un appartamento in affitto, è costretta a svolgere più lavori – barista, cantante in un bar, insegnante di musica – ma il denaro risparmiato non è sufficiente a fronteggiare le onerose spese mediche a cui sta andando incontro. Cassie è infatti malata di diabete e, dopo la scadenza della sua assicurazione sanitaria, non ha i soldi necessari per curarsi. 
Disperata, la protagonista decide di rivolgersi a Frankie, ventenne a cui faceva da babysitter e ora arruolato dei Marines, proponendogli di sposarsi per beneficiare entrambi dell’assicurazione sanitaria e dei sussidi economici per i familiari dei soldati. Frankie, dispiaciuto, deve rifiutare la proposta per rispetto della sua fidanzata; proprio quando Cassie è sul punto di perdere ogni speranza ecco che si fa avanti Luke, compagno di stanza di Frankie. Il ragazzo ha perso la stima del padre a causa del suo passato da tossicodipendente ed ha un debito di 15mila dollari con uno spacciatore.     
Cassie e Luke sono entrambi soli e nei guai e, nonostante abbiano due caratteri agli antipodi, così come le ideologie politiche – liberale lei, conservatore lui – non vedono altra alternativa se non quella di sposarsi velocemente, prima che il ragazzo riparta per l’Iraq. La finta coppia dovrà fare attenzione: se qualcuno dovesse nutrire anche il minimo sospetto sulla onestà della loro unione, finirebbero entrambi in carcere per frode.

Un melodramma inutilmente struggente

purplehearts- Cinematographe.it

Purple Hearts ha tutti gli elementi delle pellicole sentimentali più o meno note, rifacendosi in particolare a film come Le pagine della nostra vita e Ricatto d’amore. Dal celebre melodramma con protagonisti Ryan Gosling e Rachel McAdams prende in prestito lo sfondo militare e un amore ostacolato dalle convenzioni sociali, dall’amata commedia con Sandra Bullock e Ryan Reynolds “ruba” l’idea di un finto matrimonio, di un padre cinico e del pericolo di essere scoperti che incombe. Tuttavia, una sceneggiatura debole e la mancanza di chimica tra i due protagonisti, rende il film Netflix dimenticabile e confuso: troppo poco travolgente per una storia d’amore in grado di farci sognare, e troppo poco divertente per intrattenere e farci sorridere.

C’era infine una terza opzione che la pellicola avrebbe potuto intraprendere, ovvero seguire il filone dei film di denuncia. Purple Hearts introduce diverse tematiche che riguardano direttamente tutte quelle persone tenute ai margini della società americana – left behind – dal punto di vista culturale, sanitario – Cassie, seppur sia in pericolo di vita non viene supportata in alcun modo dallo stato nel momento in cui è senza assicurazione e non è in grado di pagare le spese mediche – e sociale. Sappiamo, ad esempio, che Luke cade nella dipendenza dalle droghe rubando i medicinali della madre malata di cancro. La pellicola era anche un’opportunità per sensibilizzare e informare gli spettatori sulle condizioni dei pazienti cronici negli Stati Uniti.   

Purple Hearts: Recensione del dramma sentimentale Netflix con Sofia Carson

Un’occasione sprecata: nel momento in cui Cassie ha i soldi per prendersi cura di sé, al film sembra non importi più che sia malata di diabete. Ma la realtà è molto più complessa di come ci viene mostrata e trattare un tema importante in modo così superficiale non rende giustizia ai diretti interessati che, durante la visione, non si sentiranno adeguatamente rappresentati.           
Le uniche note positive della pellicola sono un ritmo rapido, che non annoia, e la colonna sonora orecchiabile, composta da brani interpretati da Sofia Carson.

Se, più semplicemente, siete alla ricerca di un film poco impegnativo, che sia in grado di intrattenervi per un paio di ore, Purple Hearts fa sicuramente al caso vostro.

Regia - 2
Sceneggiatura - 1.5
Fotografia - 2
Recitazione - 2
Sonoro - 3
Emozione - 2

2.1

Tags: Netflix