Rocco Chinnici – È così lieve il tuo bacio sulla fronte: recensione
Un film che si inserisce in una Sicilia che toglie il fiato per la sua bellezza, vicoli, palazzi storici, riprese a picco sul mare e spiagge deserte e perfette.
Rai Uno dedica la prima serata a una figura chiave nella lotta contro la mafia a Palermo, Rocco Chinnici. Rocco Chinnici – È così lieve il tuo bacio sulla fronte è film un diretto da Michele Soave e interpretato da Sergio Castellito nel ruolo del protagonista. Tratto dall’omonimo romanzo scritto dalla figlia Caterina Chinnici, racconta la vita del padre, magistrato di Palermo, mente e forza dietro la creazione del primo pool anti mafia.
Nella Palermo degli anni ’80 iniziano a dilagare i cosiddetti omicidi eccellenti, quelli rivolti a forze dell’ordine e magistrati intenti ad indagare su Cosa nostra e infiltrazioni mafiose. Così Rocco Chinnici, inizia a pensare che i magistrati non debbano più indagare da soli, ma creare una squadra, perchè chi indaga da solo si porta nella tomba anche tutti i segreti scoperti.
Rocco Chinnici, con il volto di Sergio Castellito è un eroe. Di quelli senza mantello o spada, dai valori puri, legato alla sua famiglia, alla quotidianità e a un forte senso di giustizia. Queste sono le sue armi. Armi spaventose, così come le sue indagini, la sua squadra di magistrati impegnati nella lotta contro Cosa nostra, squadra che vedeva in prima fila anche i giovani Giovanni Falcone (interpretato da Paolo Giangrasso) e Paolo Borsellino (Bernardo Casertano).
Il film si apre dove tutto finisce, con un’autobomba collocata sotto casa del magistrato. Poi, grazie ai ricordi della figlia Caterina, si torna indietro sulle sue battaglie e la sua vita, con flashback inseriti nei momenti di maggior dolore dei figli e della moglie. Abbiamo la possibilità di avere un quadro chiaro sulla battaglia tra magistratura e mafia, la seguiamo in tutti i suoi passaggi, dai primi assassinii, fino alle stragi, fino alla scoperta di infiltrazioni mafiose all’interno degli Organi dello Stato e anche delle indagini per dimostrarlo.
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Rocco Chinnici – È così lieve il tuo bacio sulla fronte: Sullo sfondo una Sicilia che toglie il fiato
Un film che si inserisce in una Sicilia che toglie il fiato per la sua bellezza, vicoli, palazzi storici, riprese a picco sul mare e spiagge deserte e perfette. Una bellezza che va a scontrarsi con ciò che succede nei tribunali di Palermo e negli uffici del pool anti mafia, ma che non rovina comunque il quadro. Rimane una delicatezza di fondo in tutto il film che rende eterno il personaggio di Rocco Chinnici, i suoi colleghi e la sua famiglia.
Un po’ come nei ricordi della figlia Caterina, che rivede il padre nei luoghi a cui lui era più legato.
Il film procede con un ritmo lento, quasi pacato, non ci sono strappi, non c’è una velocità improvvisa di azioni per creare tensione. Questa tensione, c’è già, si percepisce sin dall’inizio perchè conosciamo la storia, conosciamo il suo epilogo e la regia del film vuole condurci lentamente all’interno di quel mondo, controllando le nostre emozioni e tenendole sempre in equilibrio. Vita professionale e vita privata del protagonista si intrecciano rendendo l’intero lavoro ancora più forte, dandoci il quadro completo di un uomo, magistrato, marito e padre.
Rocco Chinnici – È così lieve il tuo bacio sulla fronte, è un film che non romanza, non forza, non costruisce artifici per tenerci incollati allo schermo. Ci riesce solo con la forza dei suoi personaggi, veri, che raccontano le loro vite fatte in questo caso di molte paure e perplessità. Un film forte proprio grazie alla sua delicatezza.