Role Play – Gioco di ruolo: recensione del film Prime Video con Kaley Cuoco
Gioco di Ruolo è la commedia con protagonista Kaley Cuoco disponibile su Prime Video, con molti difetti ma altrettanto divertimento offre un'ora e venti di puro intrattenimento.
Gioco di Ruolo, titolo originale Role Play, è una commedia travestita da thriller con colori accesi, tanta azione e un grammelot del linguaggio cinematografico che la rende divertente, pasticciata, ma di grande intrattenimento. Disponibile a partire dal 12 gennaio 2024 su Prime Video, il film ha come protagonista la carismatica Kaley Cuoco, divenuta famosa grazie alla sua impeccabile interpretazione di Penny nella sit-come cult The Big Bang Theory. Al suo fianco, un simpatico e versatile David Oyelowo, la vera punta di diamante di questa pellicola riuscita a metà, indecisa sul vestito da indossare e superficiale nel suo uso della tecnica a scatole cinesi.
Una pellicola che si traveste, come i suoi personaggi, per creare confusione, svelamenti e una vasta gamma di colpi di scena che i fruitori del genere e i cinefili – pur divertendosi – vedranno arrivare da un miglio di distanza.
Gioco di ruolo, una pellicola divertente che vorrebbe avere più peso di quanto offre allo spettatore
Gioco di Ruolo racconta la storia di due coniugi, Emma e Dave Brackett, la cui vita scorre apparentemente tranquilla senza troppi scossoni, in una quotidianità al limite della monotonia. Emma è moglie e madre, una donna che somiglia, all’apparenza, a molte sue coetanee alle prese con l’eroismo di vestire i panni di genitrice e coniuge. Dave, da parte sua, è un marito collaborativo e lontano dallo stereotipo del maschio: i due hanno un matrimonio dolce, gentile, ma spesso carente di quel pizzico di passione tipico degli inizi. La quotidianità ha essiccato il fiume della sessualità, rendendoli schiavi di loro ruoli di genitori e partner nella cosiddetta everyday life.
In un gioco di ruolo, come richiama esplicitamente il titolo, utilizzato per ravvivare la vita sessuale della coppia, una serie di verità scomode vengono fuori lentamente, come conigli dal cilindro ma di un colore sempre diverso. Il gioco di ruolo di Emma, infatti, non è assolutamente ciò che Dave prevedeva o immaginava: come lo spettatore, anche il marito viene colto dall’assoluta sorpresa quando scopre – una ad una – le carte del gioco inscenato da sua moglie. Emma viene fuori, così, in tutta la sua complessità di persona e – soprattutto- personaggio: a Kaley Cuoco la capacità e il range di poter interpretare con abilità e credibilità una moglie e mamma, ma anche una spietata assassina su commissione.
In una interpretazione compassata nel ruolo di serial killer ma solare e sorridente in quello di coniuge e genitore, la Emma di Kaley Cuoco appare vulnerabile e poliedrica, ma la regia di Thomas Vincent – ricca di illuminazione e colori accesi – riesce a offrire una dimensione fumettistica e caricaturale che relega l’abilità interpretativa a un piano leggermente sotteso. Dave, da parte sua, chiede tutta la capacità emotiva e la gamma performativa dell’attore David Oyelowo: la sua costante sorpresa, dall’incredulità alla rabbia, dal dolore all’amore, vengono fuori come emozioni pure e grezze che provano a infondere del dramma all’interno della pellicola. Ancora una volta, gli sforzi degli attori sono messi in ombra da una regia che non sa scegliere – o non sceglie, volutamente – se creare un thriller o una commedia, un thriller vestito da commedia o una commedia vestita da thriller. L’identità del film, come quella della protagonista Emma – che poi scopriremo essere in realtà Anna (ma è la verità, poi?) – è un mistero cangiante a colori sfarzosi che si perde nella ricerca di una forma fissa che non ha. Il divertimento dello spettatore, anche grazie alla rassicurante prevedibilità della trama, che gioca a fare la misteriosa con l’attenzione del pubblico, è assicurata.
Nonostante qualche twist, l’essenza di Gioco di Ruolo è quella di una commedia rassicurante, un pattern che ricorda cult come Mr. e Mrs. Smith, leggero e conosciuto. La leggerezza, così come la prevedibilità, sono armi a doppio taglio e in questo caso sono sia la forza che la debolezza della pellicola: chi si aspetta una premessa forte e un taglio autoriale, artistico, potrebbe essere deluso dalla piega gradevole ma banalotta di Gioco di Ruolo. Lo spettatore che parte con l’intenzione di godersi un paio d’ore di intrattenimento puro, art pour l’art senza secondo fine, potrà godersi un film con qualche pretesa di troppo ma un piglio fantasioso e comico.
Gioco di ruolo, valutazione e conclusione
Gioco di Ruolo è una pellicola diretta con divertimento e amore per la macchina/cinema, il mezzo viene utilizzato bene e con fantasia, ma senza intento profondo o definitamente autoriale. La leggerezza è pregio ma anche falla di questo film, che tergiversa tra due generi – sovrapponendoli anche in modo riuscito – fino a scegliere lo svincolo più prevedibile. Intrattenimento puro, prevedibile, non aggiunge e non toglie a un genere che ha titoli migliori da sfoderare.