Rosso, bianco e sangue blu: recensione della rom-com di Prime Video
Una commedia romantica, divertente e queer che riesce a miscelare la leggerezza della comedy con tematiche attuali
Rosso, bianco e sangue blu, il film tratto dall’omonimo best seller di Casey McQuiston, in uscita su Prime Video dall’11 agosto 2023, si aggiunge alla liste delle rom-com da vedere.
I protagonisti insoliti di questa commedia romantica sono il Principe d’Inghilterra Henry (interpretato da Nicholas Galitzine) e il figlio della Presidente degli Stati Uniti (interpretata da Uma Thurman), Alex (Taylor Zakhar Perez). I due si sono incontrati anni prima in un evento sul cambiamento climatico, episodio che ha lasciato ad entrambi l’amaro in bocca, ma dovendo partecipare alla vita politica dei loro paesi per i due è inevitabile incontrarsi. Ed è esattamente quello che accade al matrimonio dell’erede al trono d’Inghilterra Philip, fratello maggiore di Henry, a cui anche Alex è invitato. Deciso a cercare di appianare le ostilità, Alex si avvicina ad Henry e più che comunicare con lui lo inizia a infastidire, il fastidio diventa una litigata dai tratti comici e i due finiscono a terra assieme all’enorme e costosa torta nuziale.
Diventato un caso pubblico, i due sono costretti dai loro entourage a presenziare a vari incontri pubblici assieme per dimostrare all’opinione pubblica che sono grandi amici e che non c’è nessun attrito politico.
Una storia d’amore e inclusione che sfugge da qualsiasi stereotipo
Henry e Alex vivono delle vite straordinarie: il primo è il principe di una monarchia i cui valori sono ancorati ad una visione conservatrice, il secondo è il figlio della prima Presidente degli Stati Uniti che cerca di riconquistare la fiducia del Texas in vista delle imminenti rielezioni , uno Stato tradizionalista dove le persone queer sono fortemente discriminate. Entrambi i protagonisti sono nati in una condizione di privilegio, ma il regista e sceneggiatore Matthew Lopez riesce a mettere in risalto tutti gli angoli bui del loro privilegio riuscendo a raccontare temi quali il coming out, l’accettazione di sé e l’outing in modo realistico e con un pizzico d’ottimismo.
Sebbene le tematiche siano attuali e trattate con il giusto riguardo, Rosso, bianco e sangue blu rimane una commedia romantica il cui principale motore è la storia d’amore tra i due. Gli sketch, il concatenamento di eventi e lo sguardo adottato rimangono quelli di una rom-com leggera e divertente.
A ricevere la meritata attenzione è l’evoluzione della relazione romantica dei due protagonisti che, come nelle migliori tradizioni, inizia con i due che non si sopportano e si sviluppa in un rapporto in cui alla base c’è la complicità e l’affetto. Uno sviluppo che in molte altre commedie romantiche può essere prevedibile e, in alcuni casi, può anche risultare banale, ma diventa fondamentale quando i personaggi sono queer.
L’approccio a queste tematiche sta vivendo una vera e propria evoluzione: i personaggi queer erano inesistenti oppure ridotti a delle macchiette stereotipate, spesso la spalla comica del gruppo o del protagonista etero. Negli ultimi due decenni, certe tematiche e personaggi sono più comuni, ma molte storie queer sono scritte su canovacci poco fantasiosi, molte dei quali tragici e drammatici e se è presente una storia romantica questa si basa solamente sull’attrazione fisica tra i due e non su un reale innamoramento. Lopez, al contrario, si concentra proprio su quest’ultimo aspetto dando a Henry e ad Alex una parabola narrativa realistica in cui la chiave romantica ne è il centro nevralgico.
Rosso, bianco e sangue blu: valutazione e conclusione
Rosso, bianco e sangue blu si concentra su una scrittura divertente e leggera che mette in luce sia gli aspetti romantici dell’innamoramento tra due giovani ragazzi sia le difficoltà che devono affrontare. L’aspetto meglio riuscito del film, oltre alla già elogiata sceneggiatura, è l’interpretazione dei due attori tra cui è nata una forte chimica, fondamentale per mettere in scena una storia d’amore che risulti convincente.
L’aspetto meno convincente è quello legato al budget che risulta ridotto per mettere in scena una storia in cui i personaggi hanno una posizione di rilievo nella società: i fondali utilizzati risultano fittizi fin dalla prima occhiata e scene in cui ci dovrebbe essere una folla il vociare delle persone è solamente supportato da un effetto acustico, ma la folla vera e propria non viene mai inquadrata. Il budget non stellare sembra essere anche il motivo per cui Rosso, bianco e sangue blu non sia una miniserie sebbene la storia si presta maggiormente a una narrazione di tipo seriale, ma sono da lodare Lopex e il co-scneggiatore Ted Malawer che in appena due ore riescono a posizionare i tasselli nei posti giusti e a seguire tutte le storyline.