Run the Tide – Inseguendo un sogno: recensione

Un dramma fatto di pregi e difetti che affronta tematiche molto importanti come l'emancipazione, il perdono e l'indipendenza.

Run the Tide – Inseguendo un sogno è un film diretto da Soham Mehta, con Taylor Lautner, Kenny Johnson, Constance Zimmer, K.C. Clyde, Nico Christou e Johanna Braddy.

Il film racconta la storia di due fratelli, Rey e Oliver Hightower, che tentano in tutti i modi di restare assieme nonostante le avversità della vita. Rey è un ragazzo che ha messo da parte i suoi piani per allevare da solo il fratello a causa dell’abbandono del padre e dell’incarcerazione della madre, Lola, per problemi di droga. Rey, dopo aver sofferto le violenze e l’irresponsabilità di Lola, è determinato a non lasciare che il fratello passi la sua stessa infanzia infelice.

Lola, dopo aver scontato i suoi anni di prigionia, pulita e sobria, cerca di riavvicinarsi ai suoi figli, promettendo di essere cambiata e intendendo ricostruire la propria famiglia riprendendo la custodia di Oliver. Rey, totalmente in disaccordo con questa decisione, agisce molto amaramente alle imposizioni della madre e, non avendo alcuna intenzione di riconciliarsi con lei e per proteggere suo fratello, decide di fare le valigie e scappare di casa verso la California con Oliver, fingendo di fare un viaggio solo per vedere l’oceano, con la speranza di vivere una vita migliore.

Run the Tide - Inseguendo un sogno Cinematographe.it

Run the Tide – Inseguendo un sogno: il film diretto da Soham Mehta con Taylor Lautner

Run the Tide – Inseguendo un sogno è un film che affronta tematiche molto importanti, temi come l’emancipazione, il perdono e l’indipendenza, circoscritte in una piccola realtà abitata da due fratelli, che devono imparare a gestire la propria vita anche se sono giovanissimi ed evidentemente non ancora pronti a farlo. La sceneggiatura tesse la trama di un racconto di una famiglia in difficoltà, che deve imparare ad andare d’accordo nonostante i dolori e le delusioni del passato. Il film è davvero convincente a livello ideale, possiede una forza drammatica e narrativa molto intensa ma che sembra non essere presente una volta che la sceneggiatura prende vita. La storia è dominata da personaggi convincenti ma è sostenuta da performance non solide.

Run the Tide – Inseguendo un sogno ha le caratteristiche di un delicato dramma indipendente ma, sfortunatamente, la gestione stilistica dei temi, dei dialoghi e del montaggio non convince minimamente; al film manca l’autenticità delle emozioni, che sono forzate, mancano momenti reali e la storia lascia agli attori l’arduo compito di portare profondità allo scenario e alla direzione che il film intraprende. I progressi e le difficoltà che i personaggi incontrano nel film possiedono poco impatto drammatico, non c’è complessità e nonostante gli ottimi presupposti il film non è mai abbastanza per essere o diventare coinvolgente.

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Taylor Lautner nel suo piccolo dimostra di essere un attore competente che, a tratti, riesce a trasmettere disperazione e frustrazione, ed è apprezzabile il suo tentativo di uscire da una confort zone, assumendo in qualche modo il rischio di mettersi alla prova con un ruolo drammatico. Ma nemmeno una dignitosa vocazione attoriale può salvare l’esito visivo di un film la cui grave pecca è nella scrittura. Ma Run the Tide – Inseguendo un sogno sembra riprendersi sul finale: le ultime scene sono degne di nota poiché finalmente, all’interno del film, possiamo osservare il protagonista in uno scenario senza forzature o sovrastrutture, in cui è solo con le proprie consapevolezze, un piccolo momento che porta vita ed autenticità ad un racconto non sempre suggestivo ed efficace.

Regia - 2
Sceneggiatura - 1.5
Fotografia - 2
Recitazione - 2.5
Sonoro - 1.5
Emozione - 1.5

1.8

Tags: Sky Cinema