Sabrina: recensione del film Netflix di Rocky Soraya

Un horror indonesiano a metà tra Annabelle e Ouija che mostra i passi in avanti del cinema di genere di Rocky Soraya, non elevandosi però allo status di cult.

Sabrina è un film del 2018, scritto (insieme a Riheam Junianti e Fajar Umbara) e diretto dall’indonesiano Rocky Soraya, con protagonisti Sara WijayantoChristian Sugiono, Luna Maya Richelle Georgette Skornicki. Il film è uno spin-off sequel di The Doll e The Doll 2, diretti dallo stesso Soraya, insieme ai quali costituisce una sorta di franchise dell’orrore indonesiano. Dopo la distribuzione in Asia, Sabrina è disponibile dal 20 novembre su Netflix.
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Maira (Luna Maya) e Aiden (Christian Sugiono) sono una coppia felice e innamorata, nonché genitori adottivi della piccola orfana Vanya (Richelle Georgette Skornicki). Per festeggiare il compleanno della piccola, la coppia regala a Vanya una bambola chiamata Sabrina, dagli occhi grandi e dallo sguardo particolarmente inquietante. Spinta dal ricordo della defunta madre, Vanya decide nel frattempo di tentare di evocare il suo spirito, mettendo in pericolo l’intera famiglia e costringendola a chiedere l’aiuto dell’investigatrice del paranormale Laras (Sara Wijayanto).

Fra Annabelle e OuijaSabrina di Rocky Soraya approda su NetflixSabrina Cinematographe.it

Dopo Il terzo occhio, il cinema fortemente derivativo di Rocky Soraya fa nuovamente capolino su Netflix, con un film che ha in AnnabelleOuija due manifesti punti di riferimento occidentali, e, più in generale, in James Wan un esplicito modello nella costruzione di un vero e proprio universo cinematografico. Rispetto all’altro suo film disponibile sul celebre servizio di streaming, Rocky Soraya compie con Sabrina notevoli passi in avanti nella messa in scena e nella costruzione narrativa, dando vita a un’opera che, almeno per la prima metà, ha poco o nulla da invidiare a progetti occidentali dalle potenzialità economiche e produttive ben più elevate. Il regista indonesiano si prende inoltre il rischio di inserire nella trama un risvolto di modernità potenzialmente ridicolo come un’app capace di rilevare la presenza di entità, conferendo inaspettatamente profondità al toccante amore per la propria madre scomparsa di una figlia, disposta a tutto per ritrovarla.

Le buone premesse della prima parte, con una tensione sapientemente costruita attraverso lunghe e ficcanti inquadrature della bambola e della stanza che la ospita e con personaggi efficacemente caratterizzati, vengono però progressivamente dilapidate. Esauriti gli spunti originali e le contaminazioni dai già citati successi internazionali, Sabrina opta infatti per la strada dello spavento facile e superficiale, fatta di jump scare, urla e di un costante overacting di tutti i principali interpreti. La sinistra bambola protagonista del film, sapientemente gestita e sfruttata nella prima parte, cede così via via il passo a una convenzionale storia di possessione, che, pur rimanendo sempre su livelli più che dignitosi per quanto riguarda la messa in scena e offrendo anche qualche apprezzabile momento gore, non lascia un consistente segno del proprio passaggio nell’animo dello spettatore.

Sabrina: lo spreco di un potenziale cult dell’orroreSabrina Cinematographe.it

Nonostante la non adeguata gestione della seconda parte, Sabrina conferma comunque i decisi passi in avanti nel cinema di genere di Rocky Soraya e dell’industria indonesiana tutta, che sembra ormai pronta a mettersi alle spalle i propri punti di riferimento occidentali per dare vita a qualcosa di originale e più radicato nel territorio. Malgrado le sensazioni positive nei confronti di un onesto e tutto sommato godibile film horror, rimane però l’impressione di aver assistito allo spreco di un potenziale cult, principalmente a causa della mancanza di coraggio e della statura artistica necessaria a prendere una strada più personale e coerente, che una bambola minacciosa e magnetica come Sabrina avrebbe sicuramente meritato.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 2.5
Recitazione - 2.5
Sonoro - 2.5
Emozione - 2.5

2.5

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